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Io e mio padre

by Picerotti


Fin da bambino il mio desiderio più grande e' stato quello di poter ammirare il pene di mio padre. Mi ricordo che quando avevo tre/quattro anni la domenica andavo sovente al mattino presto nel lettone dei miei genitori e chiedevo incessantemente a mio padre di mostrarmi quello che allora chiamavo il suo 'pisellino'. Lui era sempre riluttante ma poi finiva col cedere alle mie pressanti richieste e faceva timidamente uscire il suo 'pisellino' dalle mutande per farmelo vedere. Col passare del tempo ovviamente non ho più potuto rivolgergli questa richiesta e allora ho dovuto trovare delle alternative! Ogni volta che mio padre si reca in bagno, per farsi la doccia o per urinare, io mi inginocchio davanti alla porta del bagno e lo spio dal buco della serratura. Ogni volta è un'emozione vedere quel suo corpo robusto coperto da una miriade di peli brizzolati, ma soprattutto ammirare la bestiola che tiene tra le gambe, un arnese non proprio lunghissimo ma di sicuro notevole come circonferenza (penso arrivi ai 14/15 cm di diametro!), che sembra emergere maestoso da una foresta spessissima di peli intricati. Ebbene un mese fa è successo un fatto eclatante. Era un sabato pomeriggio e io ero solo in casa con mio padre poiché mia madre era uscita a fare shopping e non sarebbe rientrata se non dopo molte ore. Mio padre dopo un po' che eravamo in salotto a guardare la TV mi disse che andava a farsi la doccia. Io mi sono subito eccitato al pensiero che potevo spiarlo in tutta tranquillità. Quando lui entrò in bagno, io immediatamente mi inginocchiai davanti alla porta, ma non feci a tempo a gettare lo sguardo dentro la serratura perché la porta si aprì all'improvviso. Mio padre infatti era uscito perché si era dimenticato di prendere l'accappatoio che mia madre gli aveva preparato stirato sopra il letto e, credendomi seduto in salotto, non si era preoccupato di rivestirsi visto che la sua camera da letto è vicina al bagno. Immaginate la mia vergogna nel trovarmi inginocchiato davanti a mio padre che era nudo come un verme e che ostentava il suo arnese proprio davanti ai miei occhi. Ci furono degli attimi, per me interminabili, di silenzio, poi mi feci coraggio e gli proposi la prima scusa che mi balenò in testa. Gli dissi che mi era venuta tutto d'un tratto la curiosità di vedere come fosse il pene di una persona quasi sessantenne per vedere quali cambiamenti dovevo aspettarmi in un lontano futuro. Mio padre non deve aver creduto molto alla mia versione! Comunque mi feci ardito e gli chiesi di poterlo toccare per sentirne la consistenza. Mio padre era senza parole e, quasi senza rendersene conto acconsentì. Io non me lo feci ripetere due volte e cominciai a prenderlo tra le mie mani accarezzandolo come se avessi un cucciolo invece che un pene. Mio padre ha un prepuzio enorme che riveste abbondantemente tutto il pene e io mi divertii a scappellarlo massaggiando poi delicatamente il glande. Evidentemente mio padre non rimaneva insensibile alle mie coccole perché il suo arnese divenne di colpo turgido e si ingrossò all'inverosimile. Mio padre mi disse che nessuno gli aveva mai procurato un tale eccitamento; mia madre si limita ad avere con lui un rapporto vaginale molto fugace e senza tanti preamboli. Fu allora che mi confidò un suo desiderio segreto: aveva sempre voluto provare un rapporto anale ma mia madre non glielo aveva mai concesso. Io colsi questa confessione come un invito celato e decisi che l'avrei accontentato. Gli dissi che se voleva mi offrivo di fargli provare il rapporto che tanto desiderava, in pratica gli offrivo il mio culo. Lui da subito disse che non se la sentiva e che non dovevo sentirmi in obbligo di farlo per la gentilezza di avermi fatto toccare il suo arnese ma io insistei e alla fine accettò, visibilmente allettato dall'idea. Qui vi fu un altro momento di imbarazzo perché dovevo spogliarmi di fronte a lui per offrirgli il mio culo. Lui capì il io imbarazzo e tornò a ripetermi che se non me la sentivo, potevamo lasciar perdere, ma io non volevo dargli una delusione: sarebbe stato come promettere una caramella a un bambino e poi negargliela. Incominciai a togliermi la T-shirt, poi i pantaloni e infine, con un po' di tremore e tanto imbarazzo, mi tolsi gli slip rimanendo completamente nudo davanti agli occhi allupati e bramosi di mio padre che non aspettava altro di soddisfare il suo desiderio così a lungo represso. Mio padre cercò di stemperare la tensione, ricordandomi che erano passati almeno vent'anni dall'ultima volta che mi aveva visto il pene mentre aiutava la mamma a farmi il bagno. Ridemmo insieme della battuta e questo servì a rompere il ghiaccio. Mi stesi prono sul suo letto offrendogli il mio culo e dicendogli che poteva farne quello che voleva. Lui non se lo fece ripetere due volte, si mise a cavalcioni su di me e poi con la sua trivella cominciò ad ispezionare il mio didietro. Una volta che il suo glande individuò il buco cominciò a spingere per entrare mettendoci una forza inaudita. Io che non avevo mai avuto altre esperienze del genere provavo un dolore atroce mentre lui mi fendeva l'ano, non dimenticate la circonferenza di cui vi ho parlato prima! Mio padre era eccitatissimo, sembrava un toro in calore. Cercava di mettere il suo arnese dentro il mio culo con delle spinte energiche mentre io sentivo i suoi testicoli rimbalzare sulle mie natiche a ogni colpo e i numerosissimi peli che gli avvolgono il pene farmi un leggero solletico. Dopo circa un quarto d'ora di spinte da paura, mio padre venne copiosamente dentro di me. Solo allora fu disposto a uscire dal mio corpo, palesemente soddisfatto dall'aver esaudito quel suo desiderio. Stava per andarsene ma io l'ho guardato e lui deve aver capito che forse non era così educato lasciarmi così. Mi chiese se avessi bisogno di aiuto per venire anch'io, in quanto a finezza lasciò un po' a desiderare! Io gli proposi il 'docking' che avevo visto su internet. Lui mi guardò stralunato non sapendo minimamente cosa fosse ma glielo spiegai velocemente e lui, sentendosi "in debito" con me, accettò. Ci mettemmo uno di fronte all'altro e io presi il prepuzio abbondante del suo pene e lo utilizzai per infilarci dentro il mio pene. Sentendo la punta del suo prepuzio sfregarsi contro il mio glande mi eccitai notevolmente fino a venire inondando il suo pene del mio sperma. Mio padre rimase stupefatto dalla quantità di sperma che emisi dicendomi che non credeva un uomo potesse produrne tanta in una sola volta. Mi scusai per avergli "sporcato" il pene ma lui disse che non aveva importanza, tanto stava per farsi la doccia. Rimasto solo non mi rivestii ma aspettai nudo che mio padre uscisse dalla doccia per andarmi a lavare anch'io. In quegli attimi ripensai a quanto era accaduto chiedendomi se era vero ma poi sentendo il bruciore che ancora provavo nel didietro capii che era tutto vero e soprattutto speravo che questo episodio avesse un seguito. Finora (è passato un mese) non è più successo niente; se accadrà qualcosa sarà mia premura riferirvelo. PICEROTTI

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