Gay Erotic Stories

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Incontro

by Nessuno


Mia moglie ed io siamo arrivati in albergo per una ben meritata vacanza; volevo solo stare sdraiato al caldo del sole e rilassarmi per una settimana. Fortunatamente ho ottenuto più di quello che avevo progettato. Prima di iniziare la storia, mi voglio descrivere: ho trentasei anni, sono alto un metro e settantacinque, peso 70 chili e ho la conformazione fisica di un fondista, ho un bell'aspetto ed attiro l'attenzione sia di uomini che di donne. Il giorno dopo il nostro arrivo, mia moglie aveva un appuntamento nel pomeriggio alla terme. Abbiamo deciso di pranzare insieme, poi lei se ne sarebbe andata ed io pensavo di poltrire in piscina. Siamo andati in un bel ristorante in riva al mare. Stavo ammirando la baia, quando il nostro cameriere si è presentato. Bruno era un abbronzato ventottenne con un sorriso alla dinamite, sexy occhi marroni e corti capelli castano scuro; era alto un metro e ottanta, pesa ottantasei chili, spalle larghe, giro vita da settantacinque centimetri e braccia enormi. Non potevo fare a meno di ammirare i suoi pettorali coperti da una T-shirt aderente. Di solito sono ha attirato solo da individui della mia età, ma i miei venti centimetri di verga si sono irrigiditi quando l'ho visto. Sono anche molto discreto, ma Bruno evidentemente ha sentito la mia attrazione per lui e ci ha domandato se volevamo dei drinks. Margherita ha ordinato del vino ed io ho chiesto una birra. Quando è ritornato con le bibite, Bruno ha appoggiato il vino di Margherita, poi ha rovesciato la birra sul mio grembo. "Signore, mi dispiace moltissimo," e ha cominciato a profondersi in scuse mentre si chinava e tentava di asciugare con un asciugamano la birra sui miei pantaloncini, e così facendo mi tastava le palle. Mi ha suggerito di andare con lui che mi avrebbe pulito. Mi ha condotto nel locale dei camerieri sul retro del ristorante, ha preso uno straccio bagnato e ha asciugato i pantaloncini, facendomi irrigidire il cazzo. "Così va meglio?" ha domandato, sorridendomi timidamente. A quel punto mi sono presentato. "Quando finisce il tuo turno, Bruno?" Ho domandato. "Alle 2. Penso che tu sia uno degli uomini più affascinanti che abbia mai incontrato," ha detto. Ho sorriso, "L'adulazione ti farà ottenere tutto quello che vuoi da me." Ha domandato se potevo andare a casa sua alle due e un quarto per "un po' di sesso caldo e sudato." Era quasi l'una. Perfetto. Bruno mi ha dato il suo indirizzo e sono ritornato a tavola senza toccare il pranzo tanto ero eccitato. Margherita ed io abbiamo lasciato il ristorante alle due meno un quarto ed in cinque minuti siamo tornati in albergo; lei è andata alle terme ed io mi sono messo in tenuta da corsa. "Ci vediamo alle 6, caro," ha detto mentre usciva. L'appartamento di Bruno era abbastanza vicino all'albergo, ho fatto del jogging lento e sono arrivato proprio mentre lui sopraggiungeva in motocicletta. Malgrado facesse caldo, indossava una tuta di pelle. Si è tolto il casco e ha fatto balenare quel suo bel sorriso. "Giorgio, sono veramente contento che tu sia venuto". Eravamo ambedue sudati, abbiamo salito le scale, ha aperto la porta e siamo entrati. Dopo aver chiuso la porta, si è girato ed abbiamo cominciato a baciarci. "Penso che gli uomini sposati siano caldissimi!" ha esclamato. "Sei infuocato, ragazzo," ho detto cominciando a sfilargli la camicia dalla testa. Bruno aveva torace e braccia splendidamente lisci e sviluppati. Evidentemente passava molto tempo in palestra. Non potevo tenere le mani lontano dal suo torace e gli ho pizzicato e leccato i capezzoli. Si lamentava sottovoce; come ho già detto il torace di Bruno era liscio ma a metà del suo stomaco ben scolpito, partiva un sentiero di peli castano scuro che conduceva giù nei pantaloni. Indossava ancora i pantaloni cachi da lavoro e stando in ginocchio glieli ho abbassati dopo avergli aperto la fibbia della cintura. È uscito dai pantaloni e ho visto che indossava delle sottili mutande che contenevano a malapena il cazzo e le palle. Mi ci stavo scagliando contro quando mi ha fatto cenno di alzarmi. "Giorgio caro, è ora che tu esca da quei vestiti sudati," ha insistito. Mi ha tolto la camicia e ha fatto un passo indietro. "Mi piacciono i toraci pelosi," ha detto mentre passava le mani dalle mie spalle al torace. "Mi piace che mi pizzichino i capezzoli," ho rantolato. Prontamente ha cominciato a mordicchiare il capezzolo destro mentre stringeva il sinistro tra le dita. Il mio cazzo aveva raggiunto la sua massima lunghezza. Ho abbassato le mani e ho sentito le palle enormi di Bruno e poi il suo cazzo. Era lungo almeno ventitre centimetri e grosso. Bruno ha cominciato a leccarmi scendendo dal torace verso il basso, poi in ginocchi per raggiungere l’ombelico e quindi l’elastico dei pantaloncini. La mia mano era sulle sue spalle e lo massaggiavo. Ha tirato giù la cintura e ho visto un'occhiata di delizia sul suo viso quando ha fissato il mio cazzo che tentava di scoppiare fuori dai sospensori che l'intrappolavano. "Uomo, come sai che amo i sospensori?," ha esclamato cominciando a bagnarli con la lingua. Ha infilato la lingua attraverso la stoffa nella fenditura anteriore, a momenti venivo. Poi la lingua ha lavorato sulle mie palle pelose nel sacco del sospensorio. La testa del cazzo è uscita dal sospensorio mentre le sue mani forti mi afferravano le anche ed improvvisamente mi facevano girare. Sapevo cosa stava accadendo e non sono rimasto deluso quando ho sentito il fiato umido di Bruno tra le mie natiche. Mi sono piegato per facilitargli l’accesso e lui si è avvicinato con la lingua alla mia porta posteriore. Di solito questo mi fa impazzire e di solito finisco per implorare di essere fottuto. Ma non ero pronto per questo...non ancora. "Bruno, sdraiati sulla schiena," ho suggerito e lui si è strappato le mutandine. Sono stato fermo per un momento ad ammirare quel ventottenne Adone. Mi ha sorriso e mi ha detto, "Succhiamoci un po' il cazzo!" Non avrei potuto dire niente di meglio. Mi sono tolto i sospensori, mi sono sdraiato sopra Bruno e lui immediatamente ha cominciato a divorarmi il cazzo. Per la prima volta ho preso la testa del suo cazzo massiccio in bocca. Volevamo tutti e due del sesso caldo, selvaggio, e ragazzi, ora l'avevamo! Potevo prendere in gola solo 15 dei suoi 23 centimetri di cazzo, ma Bruno aveva altri progetti e ha cercato di spingerne di più nella mia bocca quasi soffocandomi. L'ho tolto e ho cominciato a lavorare sulle sue noci della dimensione di palle da golf; erano state rasate e riuscivo a prenderle ambedue in bocca spedendo il povero ragazzo al limite della sopportazione. Si lamentava piuttosto rumorosamente, io ho preso immediatamente la sua asta nella mia bocca calda e proprio in quel momento ho sentito le sue palle contrarsi ed allagarmi col suo seme caldo. Non ne ho sprecata una goccia. Non ero venuto ancora, così Bruno mi ha fatto girare sulla schiena e ha cominciato a succhiarmi dappertutto dove valeva la pena di farlo; ho sentito il suo dito invadere il mio condotto. Non ho resistito a lungo, ha preso in gola tutti i miei 20 centimetri mentre venivo violentemente, era un succhiacazzi veramente di talento. Eravamo ambedue gocciolanti di sudore. "Vuoi una birra?" e le abbiamo scolate velocemente. "Sono ancora eccitato. E tu?," ho domandato. Bruno ha sorriso e mi ha guidato alla sua camera da letto. Ci siamo sdraiati sul letto ed abbiamo cominciato un nuovo 69, eravamo duri come l'acciaio. Mentre mi alimentava col suo cazzo, mi ha aperto le natiche invece di succhiarmi il cazzo; poi l'ho sentito: la punta della sua lingua sul mio buco del culo. Dapprima ha leccato intorno allo sfintere, poi quello che speravo è successo. Ho sentito la sua lingua invadermi il culo; ho un culo incredibilmente stretto ed è necessario lavorare duramente per mettermi dentro un cazzo. Ho resistito per dieci minuti, poi non ce l'ho fatta più. "Bruno! Fottimi Bruno! Voglio che tu faccia scivolare quel tuo grosso cazzo nel mio culo!" Bruno ha sorriso alzandosi ed è andato al comodino a prendere del lubrificante. Mi sono sdraiato sulla schiena per vedere quel magnifico individuo mentre mi fotteva. Ha schizzato un po' di lubrificante sul suo cazzo, poi ne ha presa una buona quantità e ha lavorato con le dita sul mio buco, alla fine mi ha messo tre dita nel culo e gli ho detto di cominciare. Ha fatto correre la grossa verga per un paio di volte lungo la fessura, poi ha messo le mie caviglie sulle sue larghe spalle e ha puntato la testa dell'uccello contro la mia apertura. Lentamente ha spinto fino a che il fungo della sua cappella non è entrato. "Sinora tutto bene ragazzo," ho detto mentre gocce di sudore mi imperlavano la fronte. Lentamente, ma fermamente ha spinto il resto della verga dentro di me. Non ero mai stato fottuto a cazzo nudo ed il piacere era intenso. Non sapevo come avrei fatto a prenderlo perché doveva avere 10 o 12 centimetri di circonferenza alla base, ma siiii!!!, quelle erano le sue palle contro il mio culo. "Sei OK Giorgio?" "Fottimi con forza," ho risposto. E lui l'ha fatto. Bruno ha preso il ritmo, tirava fuori il cazzo da me finché potevamo vedere la testa, poi lo sbatteva dentro sino all'elsa; piaceva troppo a tutti e due. Alternava baci a succhiate ai miei capezzoli mentre mi trapanava. Dopo 20 minuti di duro fottere, il suo ritmo ha raggiunto la frenesia di chi sta raggiungendo il limite. "Riempimi del tuo sperma, amico," ho detto. Stava pompando con foga quando un lamento straziante è uscito dalla sua bocca, ha gettato indietro la testa e ha spinto dentro di me sino all'elsa. Ho sentito le sue palle contrarsi e poi un caldo fiotto ha allagato il mio culo. Si è abbattuto sopra di me esausto, l'ho abbracciato e ho baciato il suo viso mandido di sudore. Ero ancora sdraiato sulla schiena, col cazzo molle di Bruno seppellito nel culo. Aveva finito, mi ha sorriso e mi ha piantato il bacio più appassionato che avessi mai ricevuto da un altro uomo ed ha emesso un gemito togliendo l'uccello. L'ho circondato con un braccio quando ha posato la testa sul mio torace e siamo rimasti sdraiati sul suo letto ancora per di cinque minuti. "Giorgio, come posso renderti il favore?" ha domandato sorridendomi. Ho guardato il suo bel viso e ho risposto, "Pensavo che non me l'avresti mai chiesto." Bruno si è alzato ed è andato al suo armadio, ha frugato per cercare qualche cosa, poi ha preso un anello da cazzo al cromo. "Quando mi fottono mi piace che duri a lungo," ha detto mentre metteva del lubrificante sull’anello. Ha preso in mano il mio cazzo, che era diventato completamente duro, ma la cosa più difficile è stata far scivolare l’anello intorno alle mie palle. "Ow! Dovresti pagarmi per questo!" Mi sono lamentato mentre le forzava dentro l'anello. Bruno è ritornato sul suo letto e si è messo a quattro zampe. "Giorgio caro, fottimi come un animale!" ha implorato. "Non così presto, stallone," ho risposto. Sono salito sul letto e mi sono inginocchiato dietro al suo culo; ho visto che c'era un grande specchio sulla parete opposta al letto. "Bruno, puoi vederti mentre ti fotto," ho commentato. "Sì, prima mi guardavo mentre ti aravo", e il suo respiro diventava più affannoso. Gli ho schiaffeggiato il culo muscoloso. "Sì!" ha guaito. Hmmm, così gli piace essere schiaffeggiato, ho pensato. "Sei ancora eccitato, ragazzo?" L'ho stuzzicato. "Cazzo, sì, uomo. Perché pensi che stia puntando il culo aperto nella tua direzione?" Gli ho schiaffeggiato di nuovo il culo. "Dannazione, è così eccitante quando lo fai!" ha esclamato. Tuttavia non stavo ancora per mettere il mio cazzo nel suo culo. Mi sono abbassato e ho cominciato a leccargli il culo. Mi piace ma non l'avevo mai fatto con un altro uomo, ma quel giorno, con Bruno, avevo fatto un paio di cose che non avevo mai fatto prima. Ho deciso di farlo impazzire prima di proseguire, mi sono sdraiato sulla schiena con la testa tra le sue gambe. Le palle rasate pendevano sopra il mio viso, il grande cazzo era duro ed appiattito contro il suo stomaco. Gli ho abbracciato la coscia e ho appoggiato la sua cappella alle mie labbra. La mia bocca ha avvolto solo la testa del grande fungo, lui ha rantolato. Ho lasciato che la cappella scoccasse fuori della mia bocca e ha schiaffeggiato il suo addome solido provocando un ben udibile "ciac"; ho leccato la parte inferiore della sua asta fino allo scroto. Mi sono alzato e mi sono inginocchiato dietro di lui; mi sono piegato e la mia lingua ha cominciato leccare l'area tra il buco del culo e lo scroto. A questo punto Bruno è passato dai soliti lamenti sottovoce a lamenti urlati. Ha spinto indietro contro il mio viso. "Oh Dio, Giorgio!" Ho continuato a leccare lo stesso posto, riluttante ad entrare. "Dio, Giorgio, vai, vai!" ha implorato. La mia lingua ha leccato dapprima il suo anello, ha sospirato forte, poi si è acquietato. Hmmm, non male, ho pensato e ho rinnovato l'assalto della lingua al suo stretto buco del culo. Bruno continuava a lamentarsi, per fortuna era il pomeriggio di un giorno feriale, altrimenti qualcuno in un appartamento vicino ci avrebbe sentiti. Questo pensiero mi ha tranquillizzato e sono andato un po' più oltre. Ho forzato la lingua nel suo sfintere ed i lamenti sono diventati quasi grida di piacere. Ho continuato per almeno due minuti, poi Bruno ha implorato, "Giorgio, fottimi! Voglio il tuo cazzo caldo e grosso nel mio culo. Per favore non farti pregare più!" Ero così eccitato che non potevo resistere più a lungo, ero così pazzo di desiderio che stavo facendo una cosa che non avevo mai fatto prima di quel giorno...fare sesso senza protezione...per la seconda volta quel giorno. Ho strofinato l’intera lunghezza del mio cazzo lungo la sua fessura e lui si è lamentato di nuovo disperato. Ho messo il cazzo contro il buco corrugato, c’era tanto liquido pre seminale sulla punta che non appena ho spinto il mio cazzo è scivolato dentro. Bruno era stretto, così ho lasciato che facesse lui l’andatura. Ha gridato, "Voglio il tuo cazzo su per il mio culo!" mentre spingeva verso di me. Sono scivolato dentro fino all’elsa. Un stallone come Bruno non deve dirmi due volte una cosa così. Ho cominciato a fotterlo duramente. Le mie mani hanno raggiunto il suo torace solido come la roccia e gli ho tirato i capezzoli, poi gli ho afferrato il cazzo con una mano. Era caldo e gocciolava liquido pre seminale sulle lenzuola. Ho cominciato a masturbarlo con una mano mentre con l’altra gli pizzicavo un capezzolo e contemporaneamente l'impalavo sul cazzo. Dopo cinque minuti Bruno era frenetico ed ho capito che voleva eiaculare, allora ho smesso di masturbarlo, gli ho afferrato le anche e ho spinto sempre più profondamente il cazzo nel culo. Se non avessi avuto l’anello alla base del cazzo certamente sarei venuto, ma l'anello mi aiutava a trattenermi. Finalmente mi sono sentito vicino al punto di non ritorno. Ho spinto Bruno per farlo sdraiare sullo stomaco con me sopra di lui. Ha girato la testa per baciarmi mentre riprendevo a masturbarlo. Ho ripreso a pistonarlo ed alla fine ho vinto la costrizione dell’anello e l’ho riempito con il mio sperma. Quasi contemporaneamente il suo cazzo ha sprizzato il suo seme sulle lenzuola. Abbiamo convenuto ambedue che non avevamo mai fatto sesso in quella maniera. Segretamente da quel giorno mi tengo in contatto con Bruno e ogni mese trovo l’occasione di andare dalle sue parti per lavoro. Due to international translation technology this story may contain spelling or grammatical errors. To the best of our knowledge it meets our guidelines. If there are any concerns please e-mail us at: CustomerService@MenontheNet

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