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Sorpresa di Carnevale

by Aramis


Carnevale era ritornato! Non sarebbe stato un problema per la maggioranza delle persone ma sapevo che per me sarebbe stata una dura prova. Avevo 19 anni e frequentavo l'ultimo anno di liceo; il preside mi aveva domandato ancora una volta di provvedere alla sicurezza della scuola per quella notte, avrei dovuto stare là dalle 18, ora di chiusura, fino alle 2, quando avrebbe dovuto finire il caos di Carnevale, avrei dovuto controllare che non accadesse nulla. L'avevo già fatto l'anno precedente e sebbene mi pagassero bene, avevo trovato noioso e snervante stare tutto solo in un liceo buio. Ho raccontato al preside le mie preoccupazioni e lui ha deciso che sarebbe stato saggio che ci fosse un'altra persona con me. Mi ha chiesto se avevo in mente qualcuno e gli ho detto di Davide, che avevo conosciuto al laboratorio di informatica e di cui mi fidavo. Quella sera l'ho chiamato a casa e lui ha accettato. Ci siamo messi d'accordo di portare panini e pile con batterie di scorta, ed inoltre di vestirci di scuro in modo di essere invisibili a chi guardasse attraverso le finestre. Quella sera ho preso la macchina, sono passato a prendere Davide e poi sono andato a parcheggiare davanti alla casa del preside, ad un paio di isolati dalla scuola. Il preside ci ha dato le chiavi e noi ci siamo avviati. Indossavo jeans scuri, maglietta nera e scarpe scure. Davide aveva un aspetto veramente fantastico nei suoi pantaloni stretti da footing, scarpe scure e berretto nero. Non avevo mai avuto lezioni di ginnastica con Davide ma la sua "attrezzatura" mi faceva girare per la testa certe idee... Era alto un metro e settantacinque, un paio di centimetri meno di me, capelli scuri, pelle olivastra liscia e tutte le protuberanze nei posti giusti. Ha salito le scale davanti a me e così facendo i suoi lombi erano davanti ai miei occhi, la luce era sufficiente per vedere abbastanza, ed infatti ho sentito un dolore lancinante al cazzo incastrato nelle mie strette mutandine. Non avevo idea delle sue inclinazioni sessuali, non l’avevo mai visto con una ragazza, solo con computer! Io avevo fatto qualche cosa con una coppia di ragazzi, durante le vacanze, in acqua, ma nulla di più. Ma non posso negare che la cosa mi era piaciuta e ci pensavo mentre mi masturbavo. Proprio la sera precedente, mentre facevo la doccia a casa mia, avevo avuto una visione di Davide nella doccia con me mentre ci insaponavamo l'un l'altro e ci strofinavamo le pance ed i cazzi. Mi sono ficcato un dito nel culo e mi sono accarezzato fingendo che fosse il cazzo ed il dito di Davide; ben presto sono esploso sopra la porta della doccia e quasi sono svenuto per il sollievo dalla tensione sessuale. Ci siamo divisi l’area da perlustrare e ci siamo portati con noi una pila benché, con la mezza luna che brillava attraverso le finestre, non ne avessimo avuto bisogno né volevamo attirare l’attenzione su di noi; questo avrebbe potuto succedere soprattutto nel campo sportivo che non era chiuso e chiunque avrebbe potuto entrare. Il tempo passava e ben presto sono state le undici, i bimbi erano già tornati a casa mentre i grandi erano in giro in cerca di preda. Mentre mi avvicinavo al nostro punto di rendezvous, ho visto Davide farmi segno di muovermi piano e senza fare rumore. Il luogo dell’incontro aveva alle spalle un muro di mattoni ed una vetrata di fronte. Davide ha indicato fuori della finestra dove al chiarore della luna potevo vedere una panchina tipo parco a quattro metri da noi lungo il marciapiede. Con mia sorpresa ho visto due persone sedute molto vicine l’una all’altra, ma non riuscivo ad identificarle per la luce troppo fioca. I nostri occhi si sono adeguati un po’ e Davide mi ha bisbigliato di averli visti uscire dal parco e sedersi lì alcuni minuti prima. Sembrava strano vedere qualcuno seduto su una panchina in quel periodo dell’anno ma poi mi sono ricordato che la temperatura era abbastanza mite fuori e non c'era vento. Ho visto il tizio raggiungere quello che ho pensato fosse l'area dell'inguine della sua ragazza e cominciare a strofinarle il monte. Improvvisamente la persona che veniva carezzata si è alzata ed a grande velocità ha aperto la chiusura lampo mostrando una grande protuberanza nelle piccole mutande bianche. Ho sentito la respirazione di Davide diventare affannosa ed io ho cominciato ad avere dolori lancinanti all’inguine. L'individuo sulla panca ha portato le dita all’elastico delle mutandine e le ha tirate giù. Un cazzo enorme ricurvo è saltato fuori nella notte, sobbalzava su e giù fino a che l’altro non l’ha afferrato, gli ha dato alcuni colpi e se l’è messo in bocca. "Oh, ragazzi" ha bisbigliato piano Davide. A quel punto le nostre cosce hanno strisciato l’una contro l’altra e ho avuto un sobbalzo piacevolissimo quando i nostri corpi si sono toccati. Davide ha ammesso più tardi di averlo sentito anche lui e che la scena l’aveva molto eccitato. Fuori le cose continuavano alla grande mentre uno continuava a succhiare il grosso cazzo e l'altro dondolava le anche avanti ed indietro come un pistone. La mia mano sinistra si è mossa da sola mettendosi sopra il culo di Davide. La curva del suo culo era troppo eccitante nella stoffa stretto della tuta da jogger. La mia mano si è mossa verso l’alto sopra la linea delle mutandine che sentivo ben definite sotto la stoffa. Improvvisamente ho sentito una mano sul mio cazzo afferrarlo attraverso i pantaloni e le mutande. Era bellissimo essere toccato in quella maniera. La vista degli individui fuori ci aveva infiammati oltre ogni dire. Ci siamo girati a fronteggiarci e ci siamo abbracciati stretti cominciando ad afferrare e strofinarci vicendevolmente le chiappe. Ben presto le nostre bocche si sono incontrate e le nostre lingue si sono scagliate l'una contro l'altra in una frenesia di desiderio giovanile. I nostri cazzi si sono incontrati attraverso gli strati di stoffa facendo esplodere lampi di calore e desiderio nei nostri giovani corpi. Ci eravamo dimenticato degli altri fuori e la cosa non avrebbe potuto preoccuparci di meno, il mondo avrebbe potuto finire e non penso che non ce ne saremmo accorti; eravamo incendiati l’uno dall’altro. Ho rotto l’abbraccio per un momento e ho bisbigliato "il riposo", una piccola area di riposo vicino all'atrio; l’abbiamo raggiunta di corsa in 5 secondi. Arrivati abbiamo osservato la visione che c’era davanti a noi che non eravamo mai stati in quest’area di notte o nel buio. Era un'area di riposo senza sedie ma aveva molte panche larghe dove la gente poteva sedersi appoggiando la schiena se lo voleva. Non avevo mai osservato prima il lucernario che c’era in alto, ma quella sera l'oscurità era rotta attraverso il vetro dal chiaro della luna. Ci siamo abbracciati di nuovo, naturalmente, gioiosamente, e come con un bisogno di vivere la magia del momento, mentre lentamente ci aiutavamo a togliere la parte superiore del nostro vestiario. Quando ho scoperto il suo torace il dorso della mia mano ha strofinato contro la piccola "pallottola" di un capezzolo che era durissimo e dilatato come un'erezione in miniatura. Ho cominciato a massaggiarli lentamente ed amorevolmente e ben presto ho sentito le labbra di Davide baciarmi le tette una dopo l’altra. Eravamo là in piedi col desiderio di conoscere uno il corpo dell’altro e le nostre mani si sono mosse dietro il corpo dell'altro. Una mia mano massaggiava la sua chiappa sinistra mentre l'altra giocherellava col nastro elastico dei suoi pantaloni. Per tutto questo tempo i nostri cazzi hanno continuato a lottare incontrandosi attraverso gli strati di stoffa. Attrito e meraviglioso desiderio giovanile elevavano la temperatura dei nostri inguini ad un livello da febbre. Una mano di Davide ha raggiunto la parte superiore dei miei pantaloni e si è immersa ad incontrare la cima delle mie mutandine nere. Un dito è entrato e si è inserito nella parte alta della mia fessura, sembrava fosse esploso un razzo dentro di me. Ora dovevamo andare avanti, senza parlare ho cominciato ad abbassare i pantaloni; dapprima la stoffa ha resistito ma poi è scesa. Che visione ho dovuto sopportare a quel punto! Era fatto veramente bene, bei pettorali, niente peli sul torace, quei due piccoli capezzoli simili a pallottole, stomaco piatto e lunghe gambe proporzionate adatte per nuoto o sub. Ciliegina sulla torta le mutandine, che avevo sentito precedente, erano di raso bianco con banda in vita ed erano riempite di un giovane cazzo duro, lungo, grosso che perdeva liquido pre spermatico attraverso la sottile stoffa luccicante. Ero così compreso in quello che stavo facendo che mi sono appena accorto che i miei pantaloni erano caduti sul pavimento, fino a quando Davide non ha afferrato il mio cazzo attraverso le mutandine strette. Eravamo ancora in piedi e istintivamente ci siamo spinti uno contro l’altro con un rumore ben udibile, viso contro viso, pancia contro pancia, cazzo contro cazzo. Abbassavamo bacino e cazzi contemporaneamente e avremmo voluto essere la stessa cosa. Ci siamo tolti l’un l’altro il piccolo pezzo di stoffa rimanente così i nostri cazzi avrebbero potuto incontrarsi. Cosa poteva esserci di meglio di questo? Ho fatto adagiare Davide sulla panca e lentamente ho chinato la testa sopra il suo attraente ombelico. Ho baciato, ho carezzato e ho succhiato la sua calda pelle mentre guardavo il suo cazzo da 18 centimetri curvato verso la mia bocca, in men che non si dica aveva attraversato le mie labbra e quasi mi sembrava che fosse cibo mentre facevo turbinare dapprima la lingua intorno alla punta e poi scendevo su quella enorme pulsante asta curva. Il suo respiro era eccitatissimo mentre afferrava e strofinava il mio cazzo e le palle. Lui aveva un sapore fresco ma un profumo selvatico, non avevo mai assaggiato o annusato niente del genere prima di allora e questo mi eccitava, mi faceva succhiare, baciare e carezzare amorevolmente il suo dolce attrezzo. La passione mi ha raggiunto mentre dondolavo il mio corpo sopra la panca per permettere a Davide di raggiungermi meglio. Prima che prendesse in bocca il mio cazzo ha riso nervosamente e ha detto con la meraviglia nella voce "Oh ragazzo, com'è grosso!" Lentamente le sue labbra si sono aperte e la sua lingua è uscita ad incontrare la testa del grande fungo del mio cazzo. Aveva la stessa lunghezza del suo, non così curvo, ma con una circonferenza maggiore e, quella sera, molto duro e pieno di sperma. Le sue labbra e la lingua sono scese lungo l'asta fino al mio inguine biondo dove ha preso in bocca prima una poi l'altra palla e ci ha giocato. Non potevo resistere più a lungo e ho tolto la bocca dalla sua asta abbastanza a lungo per supplicare, implorare "Davide, succhialo per favore!" Ha accondisceso volentieri ed i nostri corpi hanno cominciato a dondolare insieme per la passione della novità dell'incontro dei nostri corpi. Ogni movimento era così intenso che avrei voluto che continuasse per sempre. Abbiamo preso il ritmo giusto e sapevamo che da quel momento nulla sarebbe mai stato più come prima. I nostri solidi giovani corpi brillavano bagnai di sudore al chiaro di luna mentre continuavamo ininterrottamente il nostro 69. Davide era ora su di me e continuava a succhiarmi mentre con una mano mi carezzava le palle. Ha mosso un dito proprio sotto e dietro a metà strada tra scroto ed ano e ha cominciato a strofinare avanti ed indietro quell'area. Era una sensazione meravigliosa, un piacere ignoto che non mi ero mai neppure sognato. Il piacere era intenso, mi alzavo e lui ha strofinato con ancora maggior forza sapendo quello che doveva farmi. Il piacere torturava il mio corpo e mi sono sentito scoppiare. L'ho accarezzato sulla schiena e freneticamente ho borbottato "Sto per sborrare." Non ha smesso di strofinare mentre la sua lingua mi carezzava con sempre maggiore forza. La mia pelvi dondolava e ho sentito il primo assalto di sperma caldo sprizzare attraverso il mio cazzo e nella sua gola. Onda dopo onda il piacere intenso mi consumava mentre la sborra saliva come un razzo nella sua bocca. La prendeva tutta, non ne perdeva una goccia. Ho sentito le sue anche muoversi con maggior ritmo quasi a spingere la sua carne curva e palpitante giù per la mia gola. Si è teso e ha rantolato, ho preso un'ultima boccata d'aria e poi ho sentito il caldo spruzzo di sperma dolce sopra la mia lingua, colpire il fondo della mia bocca e scendere nella mia gola. Sei, sette, otto volte mi ha colpito ed io continuavo ad ingoiare l'enorme quantità di sborra mentre lui lentamente si rilassava e le sue anche hanno smesso di agitarsi. Gradualmente siamo scesi dalle nostre altezze deliranti e ci siamo slacciati. Ma siamo rimasti separati solo per un breve momento, poi si è girato e si è incastrato contro di me sino a quando non è giunta l'ora di tornare a casa.

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Mio cugino mi ha chiamato al telefono, voleva andare al lago col suo amico Sandro per festeggiare il loro diciottesimo compleanno, ma suo papà li avrebbe lasciati andare solo se fossi andato anch'io. Mi chiamo Stefano e ho 22 anni. Sembro più giovane della mia età, ho una faccia da bambino, ma non mi comporto come un bambino; sono alto un metro e ottantadue, corpo da nuotatore,

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Grupo de Amigos

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