Gay Erotic Stories

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Il Giocattolo

by Nessuno


Sembrava così incredibilmente giovane che gli ho chiesto la patente di guida per poter vedere la sua data di nascita. Diciotto anni, sei mesi ed una manciata di giorni. Persino alla motorizzazione non sarebbero riusciti ad ottenere una brutta fotografia da quella faccia angelica. Aveva enormi occhi blu con lunghe ciglia scure. Capelli folti biondo chiaro. Una bocca piena, sensuale. Continuava a leccarsi le labbra, un tic nervoso penso, e ogni volta che la piccola punta rosa della sua lingua usciva, il mio cazzo diventava più duro. Il suo corpo sembrava morbido e tenero, come se fosse coperto dalle prime piume. Mi ha guardato come se fossi la cosa più grande che avesse mai visto, pendeva dalle mie labbra, allargando gli occhi in adorazione, rivolgendomi mille domande con la sua flebile voce. Decise di chiamarmi Zio Nick, benchè non fossi suo zio. I suoi genitori erano vecchi amici dell’università che non avevo visto ne sentito per quindici anni, finchè non avevano voluto trovare un alloggio gratuito per il loro figliolo perchè potesse andare la nostra vecchia università. Così hanno spedito il piccolo dolcissimo al buon vecchio zio Nick, e non si rarebbero mai sognati che tutto quello che il buon vecchio zio Nick voleva era deflorare il loro figliolo ed erede. L’ho portato in giro e gli ho mostrato l'università e la città, ho risposto a cinquemila domande e mi sono accorto che gli studenti che attiravano i suoi sguardi all’università non erano ragazze. Non ha degnato di uno sguardo una cameriera dalle grandi tette ed ha messo gli occhi su di un ragazzo dai begli occhi scuri che serviva a tavola. Lo zio Nick ha sentito aumentare la sua erezione sotto il tavolo e ha cercato di immaginare il piccolo Stefano nudo mentre gli succhiava il cazzo. Dopo tutto un giorno, quando le mie palle non ne potevano più, mi sono fatto una doccia e mi sono messo un paio di pantaloni più pesanti sperando che potessero nascondere meglio la mia permanente erezione. Ho trovato Stefano che stava curiosando nella mia raccolta di film...i film che tenevo nascosti. Ha sogghignato verso di me. "Chiavate," ha detto. "Un sacco di fottute. Tutti maschi che fottono." Si è girato, ha inserito una cassetta ed ha acceso la tivù. Lo schermo era pieno di due maschi dai corpi muscolosi ed uno pompa il cazzo nel culo dell’altro. Stefano si è lasciato cadere vicino a me sul divano ed abbiamo guardato la fottuta. Un terzo è entrato e ha messo il cazzo nella bocca di uno che stava gattoni. Succhiava il cazzo ed aveva il suo culo fottuto dall'altro. Ho guardato Stefano e ho scoperto che la sua la mano strofinava il cazzo duro attraverso i calzoni. "Dannazione," ha sospirato. "Mi piacerebbe prenderne due così." Ce n’era abbastanza per deflorare. Quando Stefano si è messo davanti al mio grembo, tirandomi giù i calzoni per arrivare alla mia verga, tutto quello che sono riuscito a fare è stato fissarlo. Poi la sua piccola bocca avida è stata su di me. Stava succhiandomi fuori il cervello, ma l’ho fermato. "Calmati ragazzo," ho detto. Ha sorriso, è rotolato via dal divano sul pavimento e si è spogliato. Ha accarezzato il suo cazzo mentre lo guardavo, dicendomi quanto gli piaceva venire, quanto gli piaceva fottere e succhiare, quanto voleva “farmi” e qualsiasi cosa avessi voluto che mi facesse. Non avrei voluto perdere l'espressione del viso del mio amico Carlo per niente al mondo, così l'ho chiamato e gli ho detto di lasciare tutto e venire da me. E’ entrato, mi ha guardato, poi ha guardato l'angelo che si stava masturbando sul pavimento. Stefano ha sparato in aria il suo secondo carico di sperma e ha singhiozzato di felicità. "Quello chi è?" ha detto Carlo. "Dove l’hai trovato? Sai quanti anni ha?" Ho detto enfaticamente la parola "diciotto". Ci ha messo un minuto o due per credermi, perchè quella giovane cosa sul pavimento sembrava avere quindici anni al massiomo. Ho messo una mano sul davanti dei calzoni di Carlo e ho afferrato il suo palo. "Il piccolo Stefano ne vuole due," ho detto. "Al piccolo Stefano piace averne due in una volta." Il piccolo Stefano si è contorto e ha fatto le fusa sul pavimento, cominciando ad accarezzarsi il cazzo per farlo tornare duro. Carlo è caduto in ginocchio, ha preso in bocca il cazzo di Stefano e l'ha succhiato rapidamente. Quindi ha inghiottito l'eiaculazione di Stefano e ha rivolto gli occhi verso di me. "Dolce," ha borbottato. "Oh, com’è dolce." Lo zio Nick si è messo subito in ginocchio e ha succhiato il cazzo molle. Stefano ha riso verso di me e rapidamente è tornato di nuovo duro, allora si è contorto e mi ha dato una grande quantità della sua dolce crema. Carlo era pronto. Il dolce ragazzo sprizzava ambrosia dal suo splendido cazzo. Ho attirato Stefano nel mio grembo e ho succhiato la sua lingua ansiosa mentre guardavamo Carlo che si spogliava. Non ha un grammo di grasso sul corpo. Si allena ed ha muscoli in luoghi dove la maggior parte della gente non ne ha. Ha anche il cazzo più grande che personalmente abbia mai visto. Lungo, grosso e con una testa di seta rosa. Le palle sono strette. Il peli pubici folti e ricci. Un insieme che solo chi l’ha visto può crederci. Posso dire che Stefano lo vedeva ma, dal suo sguardo fisso, si capiva che non ci credeva. Ho messo una mano davanti alla sua bocca ed un braccio intorno al sua torace. "Vuoi?" Ho detto abbastanza forte affinchè anche Carlo potesse sentire. Stefano ha accennato col capo furiosamente. Ho sorriso verso Carlo. Il cazzo enorme era duro e usciva in avanti come un palo. "Di allo zio Nick che vuoi succhiare zio Carlo ed inghiottire tutto il suo sperma," ho detto. "Domandamelo e te lo permetterò." Stefano ha pregato di farlo. Avrebbe fatto qualsiasi cosa a chiunque per avere in bocca l’eiaculazione di zio Carlo. Gli ho pizzicato i capezzoli per farlo lamentare più ad alta voce, in parte per tormentare il piccolo angelo e in parte perchè ero curioso di vedere quanto di Carlo avrebbe potuto prendere. Quando Carlo mi ha minacciato, ho lasciato andare il dolce Stefano che ha attraverso la stanza sulle mani e sulle ginocchia come un cucciolo felice, ha afferrato l'osso con le due mani e l’ha preso profondamente in bocca. Carlo era in piedi a gambe aperte, le sue mani forti sui capelli biondi di Stefano. Mi sono tolto lentamente i vestiti chiedendomi se dovevo avvertire Stefano o lasciare che scoprisse un’altra cosa che Carlo ha di più degli altri uomini. Ho deciso di lasciar correre e lasciare che facesse quella felice scoperta nella stessa maniera che l’avevo fatta io, così sono andato al bar a preparare un paio di drink ed una coca per Stefano. Avrebbe avuto bisogno di una bibita. Stefano ha succhiato lo zio Carlo finchè questi non è venuto. Carlo si è irrigidito, ha stretto i denti facendo un suono come di un ringhio. Ho guardato la faccia di Stefano. Ha cominciato ad inghiottire l'inondazione che entrava nella sua bocca....e ha inghiottito...e ha inghiottito. I suoi occhi si sono aperti per la meraviglia mentre Carlo continuava a pompare sperma caldo nella sua bocca. Stefano ha inghiottito disperataménte, ma non riusciva a tenerlo tutto. "Dannazione," ha detto con riverenza. "Che razza di eiaculazione." Gli ho dato la sua bibita e ho guardato, divertito, come la ingoiava. L'ho accarezzato sulla testa. " Dolce ragazzo," ho mormorato. Il dolce ragazzo ha deciso che la vita avrebbe potuto continuare solo se gli fosse permesso di succhiare anche zio Nick. Mi sono seduto sul divano a ginocchia aperte, accarezzando i suoi capelli mentre mi succhiava. E’ sembrato che conoscesse instintivamente come mi piaceva che lo facesse e ha proceduto con lenta tenerezza lasciando che il mio piacere si risvegliasse. Mi sono appoggiato indietro ad occhi chiusi e sentivo le forti dita di Carlo pizzicarmi dolcemente i capezzoli. Ho sentito un goppo in gola e, quando l’ho inghiottito, ho sentito la lingua grossa e forte di Carlo entrarmi in bocca. L’ha mossa leggermente ed io l'ho succhiata. Le sue dita spingevano i miei capezzoli a divenire eretti ed il dolce Stefano faceva scivolare la lingua sul mio cazzo. Mi sono appoggiato indietro e ho lasciato che accadesse... e quando è successo è stato bello. Meraviglioso. La mia schiena si è inarcata e Carlo mi ha tenuto giù mentre Stefano succhiava fuori lo sperma dal mio cazzo più velocemente di quanto potessi eiaculare. Ho cominciato ad avere convulsioni senza poter far niente. Ci siamo accoccolati sul divano a guardare il film. Stefano era seduto tutto felice tra di noi mentre Carlo ed io a turno lo masturbavamo. Il ragazzo aveva una capacità di resistenza stupefacente e grandi poteri di recupero. Guardava lo schermo, completamente assorbito in quella massa di fottute, mentre il suo cazzo sparava sperma dappertutto sul suo torace. Ciò che l’ha fatto capitolare, stranamente, è stato quando Carlo ed io gli abbiamo messo le lingue nelle orecchie. Ha chiuso gli occhi e ha cominciato a gemere rumorosamente. "Ti piace, giocattolino?" ha bisbigliato Carlo. Stefano ha accennato di si col capo. "Tutt’e due," ha bisbigliato. "Quando mi toccate contemporaneamente, non posso resistere. Mi fa impazzire." Carlo ed io ci siamo guardati. Alla fine avevamo decifrato il codice del piccolo angelo. Lo avremmo prosciugato ancora... L'abbiamo fatto distendere sul letto e gli abbiamo legato i polsi al testata. Ci ha guardati felice con aspettativa. Gli piaceva essere legato, come ha spiegato ripetutamente. Gli abbiamo legato le caviglie alla fine del letto. Poi Carlo ed io abbiamo cominciato a leccarlo e mordicchiarlo per tutto il corpo. Si è agitato quando gli abbiamo succhiato le dita dei piedi. Il cazzo gli si è gonfiato ed imporporato, e sembrava che sarebbe esploso se l’avessimo toccato. Così...non l’abbiamo toccato. L'abbiamo tormentato e l’abbiamo fatto implorare. Ha implorato di essere succhiato, ha implorato di essere fottuto, ha implorato qualsiasi cosa facesse terminare la sofferenza. Carlo ed io ci siamo sorrisi l’un l’altro mentre il nostro piccolo sogno legato si contorceva tra di noi. Finalmente, quando la disperazione gli aveva spezzato la voce, Carlo ed io abbiamo preso la testa dei nostri cazzi e li abbiamo strofinati su e giù lungo la sua verga palpitante. Lui ha alzato la testa e ci ha guardati, a bocca aperta, poi ha gridato, ha inarcato la schiena, la sua eiaculazione è uscita con un lungo, potente fiotto. Non ha smesso di eiaculare per parecchio tempo e la cosa ci ha fatto piacere. L'abbiamo slegato, messo carponi ed abbiamo cominciato col suo culo. Abbiamo parlato di lui come di una cosa per il nostro divertimento, discutendo sulle parti migliori del suo culo. E il suo culo stretto, liscio e sexi aveva molti, molti punti notevoli. Ciascuno di noi ha preso una natica e l’ha succhiata e morsa. Poi a turno gli abbiamo leccato il culo, carezzato le palle e pizzicato le cosce. Gli siamo scivolati sopra ed ognuno di noi ha preso in bocca una delle sue palle e le nostre labbra si toccavano. Quindi è tornato sulle mani e sulle ginocchia. Io volevo l’enorme asta di Carlo sul piccolo culo caldo di Stefano, e anche Stefano lo voleva. Mi sono seduto con la schiena contro la testata del letto, ho aperto le gambe e l'angelo ha cominciato nel lento, lussurioso succhiare che mi piace tanto. Carlo si è inginocchiato dietro al culo alzato di Stefano e ha cominciato ad aprirlo con un dito lubrificato. Stefano ha riversato il suo piacere sulla testa del mio cazzo e tutto il mio corpo ha formicolato. Sembrava così puro ed innocente con la mia asta rosea in bocca. Nello stesso tempo, sapendo cosa l’aspettava, tremava al pensiero dell’enorme verga di Carlo che gli impalava il culo. Quando Carlo è scivolato dentro di lui, gli occhi di Stefano si sono spalancati. "Merda," ha rantolato. "E’ enorme. E’ il cazzo più dannatamente grosso che abbia mai preso." Ho scostatoi i suoi capelli dalla fronte. "Prendilo profondamente dolce ragazzo," ho mormorato. Le lunghe cighia di Stefano si sono chiuse fluttuando ed ha ripreso a succhiarmi dolcemente. Carlo pompava il suo culo con colpi lunghi e profondi mentre le sue forti mani gli trattenevano le anche. Ho visto Carlo completamente preso dal piacere, i suoi occhi erano chiusi, la sua testa gettata indietro, il suo respiro cominciava a diventare affannoso. A Stefano è cominciato a mancare il fiato ed io ho mosso la mano a prendere la sua eiaculazione non appena ha cominciato a pomparla fuori. L'ho strofinata tutta sulla sua schiena mentre Carlo guardava, poi ha leccato il mio palmo per pulirlo. Ho spinto due pugni nel materasso per aiutare l’enorme orgasmo che mi stava attraversando. Non potevo credere alla quantità di sperma che stavo spedendo in quella dolce bocca. Sono scivolato sotto lui e ho lasciato che si sdraiasse su di me mentre Carlo continuava a fottergli il culo. Mi ha baciato, mi ha succhiato la lingua e ho compreso che il suo cazzo non era mai tornato molle dopo il suo ultimo orgasmo. Ho preso le sue natiche e le ho aperte mentre Carlo pompava sempre più duramente. "Ricordi, piccolo angelo?" Ho bisbigliato. "Ricordi quanto ha eiaculato? Tutta quell’inondazione nel tuo dolce culo. Un oceano di sperma, ti allaga, esce da te e si riversa su di me. Prendilo profondamente, caro Stefano. Prendilo profondamente." Ho alzato il mento di Stefano e ho guardato la sua faccia mentre un altro orgasmo, forse il più forte, il più brutale, penso, che il ragazzo avesse mai avuto, è esploso dentro di lui. Era completamente afono ed i suoi occhi si sono rovesciati mentre crollava sul mio torace. Carlo ha dato un grugnito finale, poi ha inondato quello stretto culo. Ho sentito gocciolare su di me ed era estasi. Stefano ha mille " fantasie di me con due uomini" e sono orgoglioso di dire che Carlo ed io facciamo del nostro meglio per fare in modo che ognuna di loro diventi realtà.


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