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La notte piu' bella

by Aguafrio


Quell’estate per dare a me e mia sorella la possibilita’ di fare un po’ di mare senza sobbarcarsi spese eccessive, i miei presero in affitto una casa sulla spiaggia in societa’ con una moltitudine di nostri parenti. Rimanemmo in quella casa noi piccoli e le mamme, mentre i nostri padri ritornarono in citta’ dandoci appuntamento per i fine-settimana. A quel tempo avevo appena tredici anni ed ero nei giorni feriali l’unico maschio di casa, essendo le mie cugine tutte femmine. La cosa non mi importava molto essendo sempre stato un tipo alquanto solitario. Era il tempo dei miei primi passi nella sfera sessuale, passavo gran parte delle mie ore a masturbarmi, avendo da poco scoperto quel nuovo divertente gioco; la notte dormivo su una brandina pieghevole che veniva aperta all’ultimo minuto in cucina. Un fine settimana, insieme ai nostri genitori venne anche un giovanotto, un mio cugino di non so quale grado del quale io non mi ricordavo, nonostante le insistenze di mia madre. Era un ragazzone di nome Luca che si era appena congedato dal militare, quindi presuppongo che fosse all’incirca ventenne, anche se io lo vedevo come un “grande” e gli riservai, almeno inizialmente, lo stesso distacco che riservavo ai grandi. Fu quando decise di andare a remare sul pattino, che la mia stima verso Luca aumento’ notevolmente; infatti tutte le mie cugine fecero un gran chiasso per convincere i rispettivi genitori di poter andare con lui, senza pero’ alcun risultato. Luca invece mi indico’ e disse: >. Io guardai mia madre che con un’occhiata acconsenti’. Il mare era di una calma piatta, Luca seduto sul seggiolino apposito remava e io ero di fronte a lui, lo guardavo dalk basso in alto, stando seduto sulla pedana prendisole. Potevo osservare i suoi dorsali che si gonfiavano a ogni spinta che dava sui remi, le sue spalle forti sudate e la sua pelle liscia. Quel giorno per la prima volta nella mia vita, mi resi conto di essere omosessuale. Io ero solo un bambino e Luca un uomo. Guardai il gonfiore del suo costume e provai a immaginare quali dimensioni potesse avere il sesso di un uomo, paragonato al mio piselletto ne’ carne ne’ pesce, con i primi pochi peli sul pube, che durante la masturbazione poteva essere contenuto quasi completamente nel palmo della mia mano. Quella curiosita’ la potei saziare la sera stessa: chi lo avrebbe mai immaginato! Io non avevo mai visto nessuno nudo, mentre mia madre piu’ volte mi aveva denudato mio malgrado davanti ai suoi occhi, anche in quei giorni in cui sentivo che qualcosa in me stava cambiando. Quella sera la distribuzione dei letti fu stravolta a causa della presenza di Luca. Le mie cuginette piu’ piccine condivisero la mia branda e a me e Luca fu concessa una stanzetta a due letti che era poco piu’ d’uno sgabuzzino. Luca chiuse la porta nonostante il caldo dell’estate e spalanco’ la finestra, si appoggio’ al davanzale della stessa e con le braccia conserte si mise a guardarmi. Cosi’ fui costretto a spogliarmi prima di lui, non senza una certa vergogna. Quando fui in mutandine mi infilai la blusa del pigiama e dopo aver afferrato i calzoni dello stesso mi infilai sotto il lenzuolo. > mi disse in tono di sfida. > risposi arrossendo mentre iniziavo quell’operazione nascosto dal lenzuolo. Mi sfilai le mutandine e indossai i pantaloni del pigiama. Solo allora Luca inizio’ a spogliarsi. Lo faceva lentamente, quasi ci godesse a mostrarsi a me, che, imbarazzato ma molto incuriosito, fingevo di niente mentre lo miravo attentamente con la coda dell’occhio. Quando anche lui fu in mutandine mi guardo’ con un sorrisetto che non capivo se fosse di sfida, di amicizia o che ne so… io gli fissavo quell’unica parte del suo corpo coperta da tessuto, un po’ sperando che compisse davanti ai miei occhi quell’atto e un po’ temendolo; lui aspetto’ ancora un poco guardandomi, poi porto’ le mani sull’elastico delle mutandine e d’un tratto le abbasso’, restando tutto nudo: che bello che era, ma non potei gustarmelo che c’era quella parte di lui che m’interessava di piu’… purtroppo la vista del suo sesso duro’ solo un attimo perche’ s’infilo’ anch’egli sotto le lenzuola. Provai a ripercorrere quella visione, quel sesso cosi’ grosso e rugoso e tutti quei peli scuri e riccioli; com’era diverso da me. Sentivo il cuore che mi palpitava mentre lui spegneva la luce augurandomi la buona notte. Deglutivo spesso e non riuscivo a respirare, sentivo solo il fluire del mio sangue presso tutte le arterie. Lui era li’, a due passi da me, tutto nudo e coperto da un solo maledetto lenzuolo. Provai a mettere a fuoco la sua sagoma al buio, speravo che qualcosa di lui potesse trapelare, ma niente. Passarono i minuti e trenta son lunghi e io rimasi ancora insonne. Fu allora che mi si accese la lampadina: adesso Luca sicuramente si sara’ addormentato, pensai; ora mi avvicino piano al suo letto e lo scopro del lenzuolo, anche se in penombra potro’ comunque vederlo… Lo feci, mi avvicinai in silenzio e pian piano lo scoprii. Avevo paura che potesse accorgersene e qualcosa mi diceva che dovevo ricomporlo e andarmene, ma una forza irrefrenabile mi spinse a fare il contrario; allora lo privai del tutto del lenzuolo che lasciai ai suoi piedi e rimasi a osservarlo ancora. Fu allora che si accese la luce. L’aveva accesa Luca, che non stava affatto dormendo, ma che mi aveva lasciato fare per vedere fin dove sarei arrivato. Io dall’imbarazzo mi misi a piangere e mentre tra i singhiozzi gli chiedevo di perdonarmi mi buttai pancia sotto sul mio letto. Lui mi si avvicino’, mi tiro’ su e fece in modo che rimanemmo seduti sul mio letto, l’uno al fianco dell’altro. > mi disse con voce autoritaria ma dolce nel contempo, mentre mi sfilava la blusa del pigiama. Io smisi di frignare e lui mi tolse anche i calzoni. Mi vergognai molto, ma mi rendevo conto che non potevo evitarlo, dopo quel che io avevo fatto a lui. Dopo mi invito’ a sdraiarmi sul mio letto e mi venne accanto. Lo abbracciai e dormimmo cosi’, uno vicino all’altro, entrambi nudi, per tutta la notte. jajaff@eudoramail.com Due to international translation technology this story may contain spelling or grammatical errors. To the best of our knowledge it meets our guidelines. If there are any concerns please e-mail us at: CustomerService@MenontheNet


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Fra La Dune Di Capocotta

E' accaduto lo scorso anno. Era la fine di maggio, una bella giornata di sole e decisi di andare al mare per iniziare ad abbronzarmi un poco. Scelsi la spiaggia di Capocotta, dove è possibile fare naturismo, così avrei potuto prendere il sole nudo... C'era un leggero venticello e allora mi riparai fra le dune, dove stesi il mio telo e mi ci coricai sopra. Ogni tanto

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