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Daniele e Marco

by Nessuno


Bene, pensa Daniele, ci siamo. Un rapido sorriso di ricordo arriccia le sue labbra. Mentre le memorie allagano la sua testa, il sangue martella, congestionandolo ancora una volta. Sposta i piedi, lasciando cadere i pantaloni da ciclista, mettendosi in libertà. Affacciato alla finestra guarda la schiena di bronzo di Marco che se ne va di buon passo. Marco alza la testa e la gira, la scuote e poi sorride. Lentamente tira fuori la lingua, mostrandola al suo compagno della notte. Poi fa l'occhiolino e da due colpi di anca per farsi vedere da Daniele. Questi non è sicuro di poter aspettare il ritorno di Marco. Ma gli ha detto che sarebbe tornato, va solo a dar da mangiare al suo cane ed a controllare la casa. La mano di Daniele strofina il torace, scende allo stomaco, seguendo il percorso che le labbra di Marco hanno effettuato poco prima quella mattina. Accarezza leggermente la sua rigidezza pulsante, ricordando. La sensazione del fiato caldo di Marco, quell'ansiosa bocca bagnata lo ha trattato duramente. Daniele singhiozza. Il suo cazzo palpita. Lasciata la presa Daniele permette che la sua mano riprenda la sua morbida carezza, strusciando sul suo cazzo. Rabbrividisce, si appoggia alla finestra. Lentamente il suo fiato caldo appanna il vetro. Mentre agita il braccio, le sue anche cominciano a muoversi con lo steso ritmo. Le sue natiche rotonde e sode ricominciano ad essere accarezzate dalla sua mano che spinge in avanti le anche. Sente Marco, vede Marco, ricorda Marco. E' iniziato sulla spiaggia ieri pomeriggio sul tardi. Daniele è mezzo addormentato, stremato dal sole, con la morbida brezza marina che formicola sopra il suo corpo. Un'ombra fresca si frappone fra lui ed il sole. Daniele intravede una forma indistinta nella luce del sole. Facendosi ombra agli occhi, cerca di capire se conosce l'intruso. Marco si sposta, i raggi del sole tornano a colpire gli occhi di Daniele che a quel punto si alza sui gomiti, Marco si accoscia accanto a lui. Un rapido, largo sorriso gli accende il viso. Porge la mano… "Ciao. Sono Marco. Mi spiace disturbarti, ma ti ho visto. Finalmente ho avuto il coraggio di presentarmi. Penso che abbiamo alcuni amici in comune. Non eri con Enrico il fine settimana scorso?" Daniele rotola su di un fianco e si siede afferrando la mano che gli viene offerta. E' fresca, ma al tocco diventa incandescente quasi quanto il fuoco che c'è negli occhi fissi nei suoi. Daniele sente il calore correre sul braccio e per tutto il corpo. Si ferma nel suo inguine. Si contorce involontariamente. Il suo cazzo irrigidito è intrappolato scomodamente nel costume da bagno. Accenna col capo per assentire alla domanda di Marco. "Ti va? Andiamo." Con quelle parole Marco si alza in piedi, tenendo fermamente la mano di Daniele e sollevandolo dalla sabbia. I loro occhi sono ancora fissi gli uni negli altri. La reciproca attrazione è ovvia per ambedue. Daniele si sposta per non avere più il sole di fronte, toglie gli occhi da quelli di Marco e lascia che lentamente gli carezzino il corpo. Si è accorto che Marco è eccitato quanto lui, è anche lui abbronzato e meraviglioso, con capelli neri corvini. Marco ha dei bei baffi, basette regolate e peli del torace neri e ricci che circondano i capezzoli marrone scuro e che si riversano come un torrente fino a sparire in un paio di jeans bianchi tagliati. Vanno da Daniele, immemori di come hanno lasciato la spiaggia, inconsapevoli dei fischi e degli sguardi che li seguono. Ci sono state molte scommesse sulla spiaggia quel giorno su se l'avrebbero o non l'avrebbero fatto e se avrebbero resistito all'ovvia frenesia sessuale che si è costituita tra di loro. Daniele e Marco riescono a malapena a controllarsi. Una volta che la porta posteriore chiude fuori il disco solare, cadono sul il pavimento, contorcendosi ed abbracciandosi con una passione selvaggia. Fanno a brandelli i jeans ed un costume da bagno blu brillante vola sul pavimento. Corpi duri e cazzi ancora più duri hanno si urtano mentre le loro bocche si chiudono l'una sull'altra. Le loro lingue lavorano ferocemente, esplorando ogni centimetro caldo, umido. Daniele sente le mani di Marco che bruciano su lui. Corrono giù lungo i suoi fianchi e l'attirano ancora più vicino, più stretto. Le anche di Marco si contorcono contro le sue. Lentamente Daniele si gira nella presa di Marco, facendo spostare le sue labbra dalla faccia di Marco fino a sotto il mento. In pochi secondi scende seguendo la linea di peli del torace. Marco emette un gemito e spinge le anche sulla bocca di Daniele finché queste si chiudono fermamente sulla testa palpitante del suo cazzo. Succhiando duramente, Daniele stringe le labbra e lascia che la lingua rotoli sopra il bonbon che ha catturato. Marco torna a gemere e rapidamente si gira per completare il collegamento della sua bocca ansiosa alla tremante verga di Daniele. Rimangono sdraiati, spingendo inguini, pompando cazzi duri dentro e fuori, lamentandosi all'unisono. Marco afferra il bianco culo morbido di Daniele. Le sue mani vanno sempre più giù, le dita scavano in mezzo alle natiche Daniele comincia a tremare mentre Marco raggiunge la meta. Fa correre leggermente un dito in cerchio per stuzzicare l'orlo del buco del culo di Daniele. Daniele geme e spinge indietro contro la pressione insistente, senza togliere completamente il cazzo dalla bocca di Marco. Marco si bagna le dita ed apre le natiche di Daniele ed entra. Spingendo giù e tirando fuori inserisce prima uno poi due dita fra le labbra del culo di Daniele. Questi ha lasciato che il cazzo di Marco scivolasse fuori dalla sua bocca e si è messo ad urlare. "Sì! Oh, fallo, più forte." Marco accetta subito l'invito. Rapidamente fa rotolare Daniele sulla schiena e si inginocchia tra gambe tremanti. Gliele apre e si china in avanti a mordergli un capezzolo. Il torace di Daniele si alza. Marco riporta le mani appoggia tra le natiche aperte. Daniele si contorce e prende il cazzo di Marco. "Così grosso. Così succoso. Così duro," borbotta radioso verso Marco. "Il meglio per fotterti il culo, baby. E' questo che vuoi?" "E lo domandi? Dammelo, ora. Ora. Oh, Dio, Si!". Mentre Daniele risponde, Marco spinge, penetra rapidamente nell'oscurità calda e bagnata di Daniele. Attacca, scivola profondamente, scopre una piccola resistenza, ma una dura presa circonda il suo cazzo rigido. "Fantastico!! Tu calda sgualdrina!!" grugnisce Marco mentre porta le gambe di Daniele sopra le sue spalle e spinge più profondamente, scivola dentro completamente. 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Mentre i getti di passione diminuiscono, si sdraiano a fianco. Marco segue con le dita la traccia bagnata sul torace e sullo stomaco di Daniele. Daniele gli si china sopra e lo bacia delicatamente. "Rimani per un po'?" Marco si solleva su di un gomito e lo guarda. La sua mano liscia lentamente l'eiaculazione che si sta asciugando, scende e stringe dolcemente il pene semi duro che già comincia a sorgere tra le gambe di Daniele. "Penso che possiamo passarci la notte. Tu, sicuro come l'inferno, non ne hai avuto abbastanza." Ogni carezza, ogni sensazione di quella calda notte tornano nella mente di Daniele mentre si accarezza il cazzo e guarda Marco allontanarsi. Pompando ancora più duramente, più velocemente, ricorda, pensa a ciò che potrà essere. Marco ritornerà. Marco. Oh! Daniele si irrigidisce. La sua eiaculazione trabocca, un fuoco che macera le sue budella e striscia fuori dal suo caldo culo voglioso, corre al suo cazzo, esplode fuori spiaccicandosi contro il muro e gocciolando sul pavimento. I suoi occhi si chiudono. La sua lingua solletica il labbro superiore. Oh! Marco! Affrettati a tornare.

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