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Dopo la Partita

by Nessuno


Carlo aprì il biglietto con mano tremante. Diceva "ti vedrò dopo la partita, non cambiarti." Il biglietto non era firmato, ma sapeva esattamente da chi proveniva perchè aveva domandato ripetutamente al suo amico Pietro di andare nel granaio dopo la partita di rugby. Oggi, finalmente, Pietro aveva accettato e Carlo sapeva che il momento che aveva desiderato era arrivato. La partita sembrava non finire mai; alla fine del primo tempo Carlo avrebbe abbandonato volentieri il campo, sebbene il risultato fosse in parità e la possibilità di essere convocato per la partita del sabato fosse legata alla vittoria. La sua mente era altrove, tuttavia, e più di una volta il suo capitano gli aveva gridato "Carlo! Svegliati!" mentre i suoi occhi vagavano lungo la linea di touch in cerca del suo amico. Ogni mischia era una tentazione - una mano tentatrice, l'odore di corpi giovani. Ma Carlo sapeva che doveva aspettare, pazientemente, e ne sarebbe valsa la pena. Finalmente il fischio finale. "Non cambiarti" aveva detto il biglietto, così in divisa da rugby si diresse verso gli spogliatoi. La c’era Pietro, e non appena fu decentemente possibile, Carlo abbandonò la squadra ed andò nella direzione di Pietro. "Andiamo, Carlo," disse, "dobbiamo tornare per le cinque, e sono le tre e mezza." Così i due si mossero verso il granaio, un edificio isolato dalla scuola, attualmente inutilizzato se si eccettuavano gli innamorati e chi talvolta voleva fumare una sigaretta in pace. Era a dieci minuti di cammino dal campo principale e Carlo e Pietro camminavano velocemente. Come lo avvistarono, Pietro miso un braccio intorno alla vita di Carlo e non appena girarono l'angolo, si sono arrestarono e Pietro tirò Carlo a se. Si baciarono, un lungo bacio appassionato che esprimeva tutte le cose non dette che si erano sentiti dentro durante i tre mesi di scuola. Mentre la lingua di Pietro esplorava la bocca di Carlo, i loro occhi si incontrarono ed i loro giovani corpi si sono strinsero insieme affamati. "Vieni, allora" disse Carlo, avviandosi ed afferrando la mano dell’amico. Corsero al granaio ed entrarono di furia. Tutto era tranquillo, ed in breve Pietro fu in ginocchio davanti a Carlo. Le sue mani accarezzavano le gambe nude dell’amico, scivolarono sotto i suoi pantaloncini e gli accarezzarono le cosce. Rapidamente gli sbottonò i pantaloncini, li fece scivolare a terra e baciò la parte anteriore dei sospensori, facendo correre la lingua intorno ed attraverso i peli pubici. Con le due mani gli tirò giù i sospensori, facendo uscire il pene rigido di Carlo: questi si tolse la maglia da rugby e rimase in piedi quasi nudo, biondo e simile ad un dio nella sua nudità muscolosa. Via le scarpe, le calze ed il resto, e le labbra di Pietro si chiusero intorno alla verga eretta. Carlo sentiva che avrebbe continuato a succhiarlo per ore, ma sapeva che doveva fermarlo e dopo un minuto o due si tolse dalla bocca di Pietro, si curvò su di lui e lo fece alzare. Abbracciandolo bisbigliò "Ora spogliati," e fece scivolare le mani dietro i pantaloni dell’amico, afferrandogli il culo solido. Pietro rapidamente aprì la cintura ed i pantaloni e, mentre Carlo si inginocchiava, i pantaloni scivolarono alle caviglie dell’amico, e con loro anche le mutande.Il cazzo di Pietro era, se possibile, più duro di quello di Carlo, e Carlo lo prese impazientemente in bocca. Pietro rapidamente si tolse il resto dei suoi vestiti e rimase in piedi orgogliosamente nudo mentre Carlo lo succhiava. Dopo un paio di minuti Carlo si alzò "Sdraiamoci" disse, e si sdraiarono sul fieno che era rimasto sul pavimento del granaio. Quel pomeriggio era fresco, ma i due quindicenni non se ne accorsero. Erano particolarmente caldi! Ognuno prese in bocca il cazzo dell’amico e giocò con le sue palle. Né l'uno né l'altro aveva mai succhiato un ragazzo prima di allora, le loro esperienze sessuali erano limitate alla masturbazione ed alla vicendevole esplorazione in dormitorio quando veniva spenta la luce, ma ambedue impararono in fretta ed i cazzi dei due ragazzi sparirono nelle loro bocche con un va e vieni regolare. Pietro cominciò a grugnire, e Carlo capì che stava per venire; anche Carlo sentì salire la linfa e le loro spinte si sincronizzarono. Improvvisamente, con un senso enorme di piacere, Carlo sentì lo sperma precipitarsi fuori dal suo cazzo. Spinse profondamente nella bocca dell’amico e cominciò a venire proprio mentre anche Pietro si scaricava. I due ragazzi emisero una grande quantità di linfa e tutt’e due hanno provarono una sensazione fantastica mentre pompavano lo sperma l'uno nell'altro. Quando tutto finì, riposarono per dieci minuti e poi Carlo disse “Allora, era quello che ti aspettavi?" "Meglio," rispose Pietro. "So che dobbiamo tornare, ma è necessario venire qui di nuovo oppure farlo a scuola ora che sappiamo quello che ci piace veramente?" "Lo farò in qualsiasi posto tu voglia, con te," disse Carlo.

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Al Club

Michele era sotto il getto pungente della doccia nel club che frequentava da due anni. Con la coda dell'occhio poteva vedere molti altri uomini che stavano insaponandosi il corpo e poi si risciacquavano. Il suo pene si è leggermente indurito quando ha adocchiato i grandi cazzi che penzolavano tra le cosce dei suoi compagni di doccia e, pur essendo un club gay, non era insolito vedere

Amici di Doccia

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Compagni di Stanza, Parte 1

Ho conosciuto Giorgio nel primo semestre del secondo anno di università alle lezioni di Comunicazioni Industriali. Uno dei corsi meno eccitanti richiesti per la laurea. Ho osservato Giorgio seduto nel sedile vicino a me sin dal primissimo giorno. Era difficile non notarlo: un metro e settantacinque per settanta chili, capelli castani, occhi marroni, un perfetto corpo da nuotatore ed

Compagni di Stanza, Parte 2

Abbiamo continuato a passare insieme quasi tutto il nostro tempo libero nelle settimane successive, sempre dormendo nel suo appartamento o nel mio, ma generalmente nel mio perché era più bello e con un letto abbastanza grande per tutt'e due. Abbiamo mangiato insieme, abbiamo studiato insieme, abbiamo lavorato insieme, e abbiamo dormito insieme, ma senza che accadesse nulla riguardo al

Daniele e Marco

Bene, pensa Daniele, ci siamo. Un rapido sorriso di ricordo arriccia le sue labbra. Mentre le memorie allagano la sua testa, il sangue martella, congestionandolo ancora una volta. Sposta i piedi, lasciando cadere i pantaloni da ciclista, mettendosi in libertà. Affacciato alla finestra guarda la schiena di bronzo di Marco che se ne va di buon passo. Marco alza la testa e la gira, la

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Estate 1988

Quella del 1988 era una estate decisamente calda ma vivendo in una piccola città vicino al fiume era facile battere la calura; l’acqua non era completamente pulita, ma a 13 anni chi se ne importa? Di solito mi trovavo al fiume con i miei due migliori amici, Marco e Lucio. Ero il più giovane dei tre, Marco era più vecchio di 2 settimane e Lucio di 3 mesi. Avevamo la nostra piccola

Il Giocattolo

Sembrava così incredibilmente giovane che gli ho chiesto la patente di guida per poter vedere la sua data di nascita. Diciotto anni, sei mesi ed una manciata di giorni. Persino alla motorizzazione non sarebbero riusciti ad ottenere una brutta fotografia da quella faccia angelica. Aveva enormi occhi blu con lunghe ciglia scure. Capelli folti biondo chiaro. Una bocca piena,

Il Pizzaboy

Era fredda, scura e piovigginosa quella notte. Stavo guardando la televisione quando ho sentito bussare alla porta. Ho chiesto chi era ed ho scoperto che la "consegna a domicilio" funzionava veramente. Era completamente inzuppato ed era ovvio che era rimasto parecchio sotto la pioggia. Aveva in mano un contenitore termico per pizza. I miei occhi si sono spostati dal contenitore a

In Trasferta

Frequentavo il college e giocavo nella squadra Junior dell'Università. Avevo un bell'aspetto con il mio metro e ottantatre per ottantadue chili di peso, capelli biondi e un corpo sodo che avevo allenato fin dal primo anno del liceo. Ero attraente ed uscivo con molto ragazze. Tuttavia avevo sempre saputo che mi piacevano gli uomini ma si trattava di un campo latente in cui non mi ero

Incontri del primo tipo

Dopo l'università ho trovato lavoro in una piccola società nel mio paese natale. Dopo un anno di lavoro faticoso ed ingrato ho compreso che questo non mi avrebbe portato da nessuna parte, così mi sono licenziato e sono andato al nord a lavorare in una grande società di telecomunicazioni. Avendo vissuto con mia madre per un anno avevo risparmiato abbastanza soldi da permettermi di

Incontro

Mia moglie ed io siamo arrivati in albergo per una ben meritata vacanza; volevo solo stare sdraiato al caldo del sole e rilassarmi per una settimana. Fortunatamente ho ottenuto più di quello che avevo progettato. Prima di iniziare la storia, mi voglio descrivere: ho trentasei anni, sono alto un metro e settantacinque, peso 70 chili e ho la conformazione fisica di un fondista, ho un

La Prima Notte

Raffaele ed io avevamo ventidue anni. Amici fin da quando avevamo sedici anni, eravamo il prodotto dei nostri tempi. Cresciuti durante i tumulti dei tardi anni sessanta, eravamo passati per gli anni di piombo e la crisi politica. Parlavamo con piacere di queste cose, sociali e politiche. Sembravamo così diversi dalla maggior parte degli altri ragazzi della nostra età che sembravano

La Prima Volta di Damiano

Il mio migliore amico ed io avevamo deciso dormire a casa mia. Lui abitava nella mia stessa strada ma il fatto di passare una notte da me ci attirava. Davide ed io avevamo 18 anni, frequentavamo l'Accademia e la stessa palestra dietro l'angolo della casa dei miei. Avevo visto Davide nudo parecchie volte e non potevo fare a meno di fissare il suo cazzo circonciso. Io non lo ero e la

Mio Cugino Davide

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Soli e in Compagnia

Fantasia Calcistica Ho diciotto anni e sono tifoso di calcio da molti anni, come ogni altra cosa lo stile delle uniformi cambia, ma gli eccitanti individui che sono in quelle uniformi mi fanno sempre invidia. Le loro gambe forti, le natiche sagomate e solo loro sanno quello che si trova sotto quei pantaloncini luccicanti. Sono abbonato a due canali che trasmettono calcio o parlano di

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