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Il Nuovo Vicino

by Aramis


La casa al di là della la strada era stata venduta finalmente, dopo essere stata sei mesi sul mercato. Ero contento perché forse ora, almeno, il giardino sarebbe stato curato più regolarmente. Avevo spiato il mio nuovo vicino brevemente un paio di volte la mattina quando uscivo di casa per andare al lavoro e lui faceva lo stesso. Un metro ed ottantacinque, capelli castani, occhi scuri e rasato, doveva essere tra i venti ed i trent'anni, un po' più alto di me, aveva un'aria piacevole e pensavo che vivesse solo. Un sabato mattina ero seduto al mio computer e stavo facendo un lavoro per l'ufficio, il mio studio è la terza camera da letto della casa e guarda verso la strada; indossavo una maglietta ed un paio di pantaloncini di lana. Per la cronaca sono alto un metro e ottantadue, ho capelli ed occhi castani, torace peloso... non sono un bodybuilder ma abbastanza in forma per uno della mia età (i prossimi saranno quaranta). Mentre lavoravo diligentemente su rapporti e moduli, sono stato distratto dal mio nuovo vicino che passava avanti ed indietro con la falciatrice, portava solo dei pantaloncini corti e stretti e calze e scarpe da tennis. Il suo corpo cominciava a brillare per il sudore, si arrestava ogni tanto e prendeva l'asciugamano che gli pendeva dalla cintura per asciugarsi il viso. Il quartiere sembrava disabitato, il traffico era pochissimo intenso. Lui non sapeva che lo stavo guardando, di quando in quando la mano scendeva all'inguine a riaggiustare le grandi palle che avevo visto rimbalzare nei pantaloncini quando camminava. Quando il sudore è aumentato ho potuto vedere che non portava niente sotto i pantaloncini, che ora gli aderivano fino a divenire quasi trasparenti; potevo vedere il contorno definito delle chiappe rotonde, e, quando si è girato, la silouette del cazzo e delle palle. Più lo guardavo e più mi eccitavo e, alla fine, ho abbandonato il lavoro, ho chiuso il sistema e sono andato in cucina, ho preso un contenitore pieno di cubetti di ghiaccio e limonata, me ne sono versato un bicchiere, ne ho bevuto una grande sorsata e mi sono diretto in strada. Mentre attraversavo si è girato verso di me e mi ha visto. Un grande sorriso amichevole è apparso sul suo viso specialmente quando ha intravisto le bibite nelle mie mani; ha spento il motore della falciatrice e si è diretto verso di me. Mentre si avvicinava potevo vedere i peli del torace bagnati ed il contorno del cazzo e delle palle. "Sembri accaldato," ho detto e gli ho offerto il bicchiere che lui ha preso con gratitudine e ci siamo presentati dandoci la mano; la sua era calda e sudata e si è scusato per questo fatto, ma gli ho detto di non preoccuparsi. Ha detto di chiamarsi Riccardo. Dopo aver bevuto un sorso di bibita, ha detto, "Andiamo sotto quell'albero", ed abbiamo cominciato a chiacchierare mentre ci dirigevamo verso la parte posteriore del giardino, ci siamo seduti per terra uno vicino all'altro. Le limonate sono terminate rapidamente grazie al caldo. Il mio sguardo strisciava su di lui... i peli del torace erano folti e le tette erano prominenti e succhiabili, di una buona dimensione ed al centro avevano una gemma semi eretta; i piedi erano appoggiati al terreno, le ginocchia alzate ed aperte; potevo vedere distintamente il contorno del cazzo appoggiato alle grandi palle, ed io, involontariamente mi sono leccato le labbra. Il mio cazzo ha cominciato a gonfiarsi e ho detto, "Sembri ancora tremendamente accaldato," e ha risposto, "Sì, pensavo che la limonata fosse sufficiente a rinfrescarmi, ma sono ancora surriscaldato." Ho preso un grande sorso dal bicchiere, trattenendo molti cubetti di ghiaccio che poi ho sputato nella mano. Dicendo che questo avrebbe dovuto rinfrescarlo un po', ho strofinato il palmo pieno di ghiaccio sopra il suo torace ed il suo stomaco. Si è teso per il freddo, ma immediatamente si è rilassato mentre il ghiaccio gli rinfrescava il torace e la pancia ed un sorriso gli spuntava sulle labbra. Ho tolto la mano e lui ha detto, "Non fermarti... è bellissimo!" Allora ho preso il ghiaccio in ambedue le mani e gliel'ho strofinato sulle spalle, di nuovo sul torace e, quando si è chinato in avanti, gli ho strofinato su e giù la schiena. Quando si è chinato ancora di più ho potuto vedere la fessura del culo e la cima dei globi delle chiappe, grazie ai pantaloncini che sono scivolati giù un po'. Ho preso un'altra manciata di ghiaccio e partendo da metà schiena, ho lasciato che la mia mano scivolasse dentro la cintura dei pantaloncini... si è chinato ancora di più facendo scendere ancora ulteriormente i pantaloncini sul culo; sentivo il calore che emanava dalla sua fessura e, gettando uno sguardo al suo grembo, ho potuto vedere che il suo cazzo aveva cominciato ad ingrossarsi. Fra di noi non è intercorsa neppure una parola, i suoi occhi erano chiusi; ho messo le mani ai suoi fianchi, l'ho fatto alzare e l'ho fatto girare finché non si è trovato inginocchiato col culo per aria; il suo viso era appoggiato al suo braccio che era appoggiato al terreno; eravamo dietro al grande albero ora, fuori dalla portata di sguardi indiscreti. Ho afferrato la cintura dei suoi pantaloncini e li ho tirati giù finché non si sono trovati sotto i bei globi rotondi del culo e, senza por tempo in mezzo, ho fatto scivolare la lingua nella fessura e l'ho mossa su e giù in quel caldo canyon. Ogni volta che la lingua passava sopra il suo buco pulsante, sentivo un basso lamento che sfuggiva dalle sue labbra. Mentre lubrificavo la sua fessura mescolando la mia saliva col suo sudore, le mie mani lentamente gli hanno abbassato i pantaloncini fino a terra. Delicatamente gli ho fatto aprire le gambe e vi ho fatto passere in mezzo il palmo della mano facendolo scivolare sul suo cazzo duro. Le sue palle pendevano tra le gambe, sotto la fessura e, ogni volta che scendevo con la lingua sentivo la pelle del suo scroto mentre il mio mento veniva in contatto con le palle contratte. Indietreggiando con la lingua nella fessura, ho sentito il calore proveniente dal suo buco che pulsava al ritmo del battito cardiaco... il palmo aperto della mia mano scivolava su e giù sul suo cazzo caldo. Ho raschiato coi denti la pelle delicata che circondava il buco, ho preso i piccoli peli e li ho tirati... ho sentito il suo cazzo pulsare mentre cominciava a colare liquido pre spermatico. Il viscoso succo di uomo si mescolava col sudore del mio palmo e la sensazione sul suo cazzo doveva essere come quella di un velluto che strofinasse avanti ed indietro. Ho appuntito la lingua e ho cominciato a scandagliargli il buco. Il volume e l'intensità dei suoi lamenti è aumentata, avevo quasi paura che i vicini di casa potessero sentire. Ho increspato le labbra e ho baciato il buco del culo caldo, dolce... è sembrato che mi rendesse il bacio... che l'apertura corrugata incontrasse le mie labbra, che chiamasse la mia lingua. L'ho accontentato ben volentieri e ho fatto scivolare la calda lingua appuntita nel buco. Il flusso di liquido pre spermatico ora era molto copioso, sembrava un ruscello di lava. La mia lingua ha lavorato nel suo condotto (aiutata da una piccola pressione indietro che faceva lui), entrava sempre più profondamente nel suo corpo. Alla fine non poteva entrare di più; la mia bocca era incollata al suo culo, la lingua profondamente dentro di lui; continuavo ad accarezzargli il cazzo. Ho tirato fuori un po' la lingua e poi sono tornato ad immergerla! Ha rantolato. Rapidamente ho fottuto il buco con la lingua 7 o 8 volte... la sua schiena si è arcuata, ha alzato la testa, il suo cazzo si è indurito come un pezzo d'acciaio, ho sentito il suo buco del culo afferrarmi la lingua ed il suo cazzo ha vomitato il primo fiotto di sperma diritto verso l'alto sul suo torace. Ho portato la mano alla testa del cazzo e ho afferrato i seguenti scoppi di sborra arroventata. La mia lingua ha continuava a contorcersi nel suo buco del culo; la mia mano era piena della sua eiaculazione. Il suo orgasmo è diminuito, il suo corpo è diventato molle. Rapidamente gli ho sfilato i pantaloncini da una gamba, gli ho aperto le ginocchia, mi sono messo di schiena sotto di lui, ho tirato il suo cazzo ancora duro nella mia bocca e ho cominciato a succhiare quello che rimaneva del suo succo. Mentre lo facevo ho strofinato la mia mano piena di sborra sul suo torace, sulle sue tette e sulla sua pancia, e con l'altra mano gli massaggiavo le palle, blandendole per sparare altro nettare nella mia bocca. Quando il cazzo è sembrato completamente prosciugato, l'ho fatto uscire dalla bocca, sono scivolato avanti, l'ho tirato giù un po' e ho cominciato a succhiargli le tette, leccando tutto intorno ai capezzoli duri, il torace e la pancia, gustando con piacere la mistura salata del sudore e dello sperma. Continuavo a leccarlo e cibarmi delle sue tette e del suo torace e mi immaginavo che fosse completamente esaurito e mi sarebbe crollato addosso; invece, con mia sorpresa, si è alzato, ha fatto scorrere via il mio corpo, praticamente mi ha strappato i pantaloncini e si è impalato sul mio cazzo duro. Non c'era gentilezza nella sua azione! Ha posizionato il buco sopra il mio cazzo palpitante e si è abbassato, prendendo il mio grosso diciotto centimetri sino alla radice. Il suo culo è piombato sulle mie palle e le sue palle sono atterrate sul mio basso stomaco, fra i miei peli pubici. Ero stato così incredibilmente eccitato da lui e dalla situazione che non mi ero ancora preoccupato di venire, ma questo era più di quello che potessi immaginare. I suoi muscoli del culo mi hanno afferrato, è scivolato su e giù sul mio cazzo due o tre volte, ed ero torturato dall'orgasmo più violento che ricordassi! Incurante che qualcuno potesse sentirmi ho gridato di dolore e piacere, ho afferrato il suo torace, gli ho massaggiato le tette con le mani, le mie palle si sono contratte quasi dentro di me e ho pompato fiotto dopo fiotto di sborra nel suo culo incredibilmente caldo. Ho aperto gli occhi, ho guardato in su verso di lui e ho visto un grande sorriso sul suo bel viso. Si è chinato in avanti, ha messo le sue labbra sulle mie e mi ha baciato profondamente, esplorando la mia gola con la sua lingua. Il mio braccio gli ha circondato la schiena mentre il cazzo diminuendo di dimensione scivolava fuori dal suo buco del culo e lui si è sdraiato completamente sopra di me, uno nelle braccia dell'altro, toraci, stomachi e cazzi uniti quasi fossero una cosa sola. Inutile dire che da allora abbiamo dato un significato nuovo alla frase "Buon vicinato"! Due to international translation technology this story may contain spelling or grammatical errors. To the best of our knowledge it meets our guidelines. 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Amore Finalmente

Non appena sono entrato nell'aula ho capito che avrei odiato quella lezione. I ragazzi si gettavano carta, matite e tutto ciò che era immaginabile. E l'argomento poi! A chi poteva piacere diritto commerciale? Non mi piaceva essere un leguleio ma mi ero iscritto lo stesso a quelle lezioni. Seduto sulla mia sedia ho guardato la classe e ho visto la vera ragione per cui ero ancora lì.

Andy, Io e il Mare

Scontrarsi con Andy era come scontrarsi con un muro in autostrada. Avevo iniziato il mio ultimo anno di liceo e, come la maggior parte mattine, avevo dormito troppo. Dovevo muovere decisamente il culo per evitare il ritardo. Stavo salendo la scala per andare allo spogliatoio quando, crash! Avevamo girato l'angolo allo stesso momento, mentre ci stavamo alzando dal pavimento mi

Angelo

Al liceo io non ero come tutti gli altri, sapete quelli che se la spassano con feste giorno e notte. Non era per me, avevo pochi amici ma tanto desiderio, un desiderio di cui nella scuola era a conoscenza. Ho un corpo ben fatto, lunghi capelli scuri, occhi marroni, una voce profonda ed interesse nello sport. Chi avrebbe potuto pensare che ero gay? Quando stavo a casa le mie

Compleanno sul lago

Mio cugino mi ha chiamato al telefono, voleva andare al lago col suo amico Sandro per festeggiare il loro diciottesimo compleanno, ma suo papà li avrebbe lasciati andare solo se fossi andato anch'io. Mi chiamo Stefano e ho 22 anni. Sembro più giovane della mia età, ho una faccia da bambino, ma non mi comporto come un bambino; sono alto un metro e ottantadue, corpo da nuotatore,

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Grupo de Amigos

La historia que les voy a contar es real y me ocurrió hace unos 7 años, en Santiago, mi ciudad. Por esa época, tenía 20 años, yo recién estaba descubriendo mi verdadera sexualidad, a pesar de que era muy conocido por la cantidad de pololas que había tenido. Mis padres habían hecho un buen trabajo conmigo y a las chicas les gustaba. Desgraciadamente, a mi las chicas me gustan pero no

Il Doposcuola

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L'amico di Enrico

Capitolo 1: Enrico Quando ho visto che avrei dovuto essere con Piero sono quasi morto. Piero non è esattamente il miglior individuo che conosca, ha questo problema chiamato retenzione anale, ma poi guardando più sotto nell'elenco ho visto anche il nome di Alessandro. Un sorriso mi è comparso sulle labbra come se sapessi che ci saremmo divertiti. Alex era un individuo grandioso con

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Mattinata

Il sole entrava attraverso le finestre ed il cinguettio degli uccelli l'aveva svegliato lentamente. Si era tirato e aveva fatto le fusa come un gatto, esausto ma felice. La notte che aveva passato con Bruno era stata la più incredibile notte di sesso che avesse avuto mai. Bruno si era addormentato vicino a lui sul piccolo letto gemello ed era stato là tutta la notte. Gabriele non

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Ero seduto al mio posto a finire il compito, quando l'ho visto. Era entrato silenziosamente e si era seduto proprio vicino a me. Quando il professore ha fatto l'appello ho saputo il suo nome, Alessandro. Era alto un metro e settantacinque, forse ottanta; aveva capelli castani chiari a spazzola. Sembrava molto solo come stesse quasi in un mondo tutto suo. Quando si è chinato verso lo

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Non ho mai pensato che ci fosse qualcosa di meglio del ritorno a casa. All'arrivo in stazione c'erano a salutarmi amici e parenti, tutti contenti di vedermi. Siamo saliti in macchina e siamo partiti, avevo un sacco di cose da raccontare, il viaggio era un po' più lungo di quanto mi ricordassi e quando finalmente siamo arrivati a casa mi sono reso conto di quanto desiderassi quel

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Questa storia dovrebbe essere intitolata spogliato per o da Gian! Stavo facendo l'autostop sulla superstrada che va verso la costa, è più facile essere raccolti che non sulle strade secondarie di campagna. Erano le vacanze estive (frequentavo l'ultimo anno di liceo) e l'estate era calda ed asciutta, così ero vestito leggermente, giusto un paio di jeans corti ed una T-shirt e,

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