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VIAGGIO IN ESTASI

by Lucky


Lavoravo da poco in quell'ufficio, il giorno del colloquio di lavoro il mio capo mi era sembrato un tipo abbatsanza rude, molto maschio...avevo paura che dalle mie parole proferite con una certa timidezza, potesse trapelare la mia omosessualità, sicuramente sarebbe stato capace di non accettarmi proprio per quello...ma non fu così, venni scelto tra 20 candidati e per un posto decisamente di prestigio. Quella mattina il capo mi chiese di accompagnarlo a Palermo, dove avrebbe dovuto parlare con un'agenzia di consulenza finanziaria; non capivo il perchè avesse scelto proprio me come suo compagno , ma avrei avuto modo di capirlo in seguito durante il viaggio in macchina. Saliti sulla sua Mercedes, mi disse di mettermi comodo e di togliermi pure la maglietta (in effetti eravamo in piena estate e faceva un gran caldo), lo feci, notando da parte sua una attenzione particolare verso il mio petto muscoloso, i suoi occhi non mi si staccavano di dosso, ma all'inizio cercai di non darci troppo peso! Dopo una decina di minuti mi chiese se i jeans che portavo non mi si fossero appiccicati alle gambe a causa del sudore, dapprima feci finta di non capire, poi lui mi fece segno di togliermi anche quelli. Iniziavo ad essere imbarazzato, ma lui mi fece un gran sorriso e mi disse di non preoccuparmi, voleva solo che mi sentissi il più possibile a mio agio. Calai i jeans in modo lento e malizioso, la situazione cominciava ad eccitarmi, tanto che il mio cazzo iniziò a gonfiarsi sotto i boxer attillati, formando una patta piena e turgida. A questo punto il mio capo fece la prima mossa, avvicinò la sua mano sulla stoffa tesa dalla mia erezione e mi fece i complimenti per la dimensione che ero riuscito a raggiungere, poi prese deciso la mia mano e me la appoggiò sulla patta dei suoi pantaloni, facendomi sentire sotto di essi un cazzo di dimensioni spropositate. Ero al limite della sopportazione, volevo toccarlo, succhiarlo, e desideravo accarezzare il resto di quel corpo delizioso e caldo, non potevo più resistere, fino a quando non proposi di fermarci da qualche parte. Il mio capo non aspettava altro, mi disse di rivestirmi in fretta e si diresse verso una pensioncina che frequentava molto spesso e dove portava solitamente i suoi amanti. Entrati nella stanza mi si buttò completamente addosso, mi strappò i vestiti e si infilò il mio cazzo ancora duro da prima in bocca, la sua lingua calda percorreva tutta la verga fino alla cappella, i miei mugolii di piacere venivano coperti solo dalla musica flebile di una radio antica. prendeva il mio gran cazzo con tutte e due le mani, lo spompinava, lo ingoiava, sembrava che non avesse aspettato altro dal momento in cui mi aveva visto entrare nel suo ufficio...io non riuscivo ad aprire bocca; poi mi disse che voleva essere scopato, che lo voleva in culo, non potevo credere alle mie orecchie, quell'uomo così forte, grosso e muscoloso voleva il mio cazzo nel culo. Lo girai di scatto, appoggiai la mia cappella alla base del suo buco ed iniziai a spingerlo piano dentro di lui, sentivo le pareti cedere al mio passaggio ed i suoi mugolii sempre più forti...era il momento di sbatterglielo tutto dentro, con un colpo forte e deciso ero dentro di lui e l'urlo che lo spinsi ad emettere aveva un non so che di disumano ma eccitantissimo. Lo sbattei per più di un'ora fino a quando non si trovò a chiedere pietà, l'estasi che avevo raggiunto non poteva più essere contenuta e riversai il mio caldo seme dentro di lui, poi lui mi prese ed iniziò a lavarmelo con la bocca e la sua saliva.....era stato meraviglioso ed incredibilmente eccitante.Rimanemmo per qualche minuto uno sdraiato accanto all'altro accarezzandoci il petto, poi si avvicinò a me e mi baciò profondamente, pensavo che non sarei mai stato più felice in vita mia. Ci rivestimmo e risalimmo in macchina, lui mi guardò e mi fece giuarare di non farmi scappare con nessuno il segreto altrimenti sarei stato licenziato; a me andava benissimo, sicuramente dopo quella volta ci sarebbero stati molti altri viaggi insieme a lui e giocarmeli per non saper tenere la bocca chiusa non ne valeva la pena! Due to international translation technology this story may contain spelling or grammatical errors. To the best of our knowledge it meets our guidelines. If there are any concerns please e-mail us at: CustomerService@MenontheNet

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Interrogating Max Evans

This takes place during the time that Max is being interrogated by Agent Pierce. "Come on Max, tell me what I want to know." Agent Pierce glared at Max from a chair across the room. Max attempted to take in his surroundings. He was strapped to a table in nothing but his boxer shorts. Restraints held down his arm in two places, and his legs in three. The room was nothing but white

VIAGGIO IN ESTASI

Lavoravo da poco in quell'ufficio, il giorno del colloquio di lavoro il mio capo mi era sembrato un tipo abbatsanza rude, molto maschio...avevo paura che dalle mie parole proferite con una certa timidezza, potesse trapelare la mia omosessualità, sicuramente sarebbe stato capace di non accettarmi proprio per quello...ma non fu così, venni scelto tra 20 candidati e per un posto

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Web-02: vampire_2.0.3.07
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