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Aeroporti

by Figo


Luca era sempre in viaggio per lavoro. Da Milano spesso doveva fare delle trasferte a Roma e ormai era abituato agli aeroporti. La sua azienda, infatti, forniva servizi informatici per la pubblica amministrazione; spesso - quindi - doveva recarsi al Ministero per parlare con i dirigenti e i funzionari e organizzare i servizi telematici. Si ricordava quando - le prime volte - era fiero di volare su quella tratta in mezzo a manager e gente famosa. Si sentiva anche lui una persona importante. Ora la sua vita si svolgeva fra telefonino con cuffietta e computer portatile. La sua vita privata era praticamente nulla. Quando tornava a Milano, in casa dei suoi, si sentiva dentro un vuoto immenso. Aveva 28 anni, cazzo! La sua vita sessuale era limitata a poche seghe nervose, fatte pensando ai suoi colleghi di lavoro o a qualche guardia giurata giù a Roma, al Ministero. Guardandosi allo specchio vedeva un bel ragazzo, dai lineamenti molto mascolini, ben rasato, capelli lisci castani. I suoi occhi, dietro le lenti riposanti erano gli stessi del bambino che vedeva nell'album di famiglia in una vecchia foto di vent'anni prima. Che cosa sto facendo della mia vita? Ho il diritto ad essere felice anch'io o no? Sua madre, una brava donna, dolce e triste, gli chiedeva sempre con maggiore regolarità quando avesse intenzione di prendere moglie. Ormai guadagni bene, sono quattro anni che lavori, diceva. Quand'era a casa stava sempre chiuso nella sua stanza con lo stereo acceso e la musica dei Deep Purple a volume sostenuto. Stavolta l'annunciatrice aveva annunciato un ritardo di mezz'ora sul volo per Roma Fiumicino. Cazzo! Sempre questi cazzo di ritardi! Poi sentì sulla sua spalla una presa ferma e si volto di scatto spaventato. I suoi occhi incontrarono il volto maschio e sorridente di Ezio. "Uh! Che piacere! Che ci fai qui?!". Guardava i begli occhi verdi dell'ex-collega e doveva fare un grosso sforzo per sentire ciò che questo bel trentenne stava dicendo. Gli era sempre piaciuto Ezio, i suoi modi forti e decisi ma dolci e teneri verso di lui. Quando lui era entrato ventiquattrenne inesperto, Ezio l'aveva preso sotto la sua protezione e gli aveva insegnato tutti i trucchi del mestiere. Luca non aveva mai osato mostrare al collega la sua "simpatia". Ezio era fidanzato da due anni con una ragazza di Bergamo e Luca non s'azzardava a parlare di affari privati con lui. Poi Ezio se n'era andato, aveva dato le dimissioni e Luca ne aveva perso le tracce. "Ho cambiato vita, Luca", stava dicendo Ezio. "Non vivo più a Milano, ora sto a Roma, alla Garbatella. Sono stato assunto da una società di Roma e il lavoro che ho adesso è più prestigioso e meglio retribuito. E tu? Che stai ancora lì?". "Sì, ma ora ho la responsabilità dell'ufficio 'Organizzazione e Logistica'. Ma dimmi, ti sei sposato, scommetto...". "No, veramente ho lasciato Emma e ora sono felicemente single." Avevano chiacchierato un bel po', ma poi arrivò il momento dell'imbarco. "Ci vediamo appena atterrati a Roma? Dove alloggi? Ti va di venire a casa mia? Ho il letto degli ospiti libero.". "Davvero ti va?". "Dai, che 'se famo du spaghi'", rise Ezio. Luca era felice di stare vicino a Ezio e a casa si fece più ardito. Tanto Ezio viveva a Roma e non era più un collega. Con il volto in fiamme e davanti a un appetitoso piatto di spaghetti alla carbonara, Luca disse in un soffio: "Mi sei sempre piaciuto Ezio. Anzi, credo che a quei tempi ero innamorato di te". "Lo so.", disse tranquillamente Ezio. "Lo sai???". "Sai, si vedeva, e tutti in ufficio non facevano che parlare di questo.". Il colore lasciò il volto di Luca e adesso era pallido e sconvolto. Ezio si alzò, fece il giro del tavolo e abbracciò l'ex collega da dietro e poi gli sussurrò all'orecchio: "Vogliamo riguadagnare il tempo perduto?". Come risposta Luca cercò la bella bocca di Ezio la trovò. Fu un bacio pieno di passione e lussuria. Luca era in estasi: si inginocchiò e cominciò a sbottonare amico con le mani tremanti. La camicia di Ezio, scivolò via lasciando il petto peloso in bella vista. Un lieve odore di sudore fece quasi perdere i sensi a Luca, la cui erezione era ormai dolorosa per tutti i peli che stava strappando nei suoi slip firmati. Poi scivolarono via i pantaloni, lasciando Ezio in slip bianchi di cotone. "Amore", farfugliava Luca, mentre con le dita seguiva le linee del cazzo eretto dell'amico. Quando liberò dagli slip quel meraviglioso pezzo di carne, vide che la cappella stava stillando il liquido chiaro lubrificante che segnalava una palese eccitazione prolungata. Come un istinto naturale Luca leccò il liquido e ingoiò la cappella. Cominciò a muoversi mentre Ezio si lasciava sfuggire grugniti di puro godimento. Il cazzo di Ezio era grosso e nodoso, non tanto lungo. Le vene erano in rilievo e ben evidenti. Le palle erano grosse e pelose e Luca le accarezzava come frutti golosi. Con la mano libero il giovane milanese aveva estratto il suo cazzo, bianco e sottile, con la cappella purpurea. Per via dell'eccitazione ogni carezza poteva causargli un orgasmo. Alzando gli occhi, Luca vedeva il volto estasiato e beato di Ezio. Quanto aveva sognato questo momento... Fu troppo: esplose in un orgasmo folle, in quel momento avrebbero potuto ucciderlo e non gliene avrebbe fregato niente. Il suo sperma schizzò dappertutto disegnando varie pozze sul pavimento e alcune gocce dense sui suoi pantaloni e sulla camicia bianca. Ezio proruppe in un grido smorzato e riverso a getti ravvicinati il suo sperma nella bocca di Luca. Nella violenza dell'orgasmo, uscì dalla bocca dell'amico continuando a schizzare strisce bianche sul pavimento andando a confondersi con quello emesso da Luca. Senza dire una parola i due ragazzi si baciarono. Gli occhi ora sorridevano e comunicavano amore. "Amore", sussurrò in un sorriso Ezio. "Senti, mentre preparo la doccia per noi due, dove posso attaccare la spina del portatile che mi si è scaricata ...". Ezio lo abbracciò e con la mano gli tappò la bocca, sostituendola con la lingua subito dopo. Domani Luca doveva andare al Ministero, ma domani era molto lontano da venire, ancora. Per qualsiasi osservazione scrivere a figo@subdimension.com

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Web-01: vampire_2.0.3.07
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