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Il Convento delle Delizie, Quarta parte

by Apolloduro


Appena la diabolica cappella si introdusse nel retto sentii subito un godimento nuovo e del tutto inaspettato. Era il piacere di abbandonarmi a quel sostegno di carne che più penetrava in me più mi sollevava e mi saziava. Sentii di potermi lasciare andare alla più completa passività, ricevendo qualcosa di estremamente vitale, che mi completava e mi stimolava. Sprofondato fino in fondo nella mia carne, Satana iniziò a muovere ritmicamente il bacino, con spinte brevi ma velocissime. Nel giro di pochi secondi sentii crescere in me il piacere fino al limite dell’orgasmo. A quel punto venni letteralmente SOLLEVATO da una spinta poderosa; impalato su quel fallo rovente sentii esplodere nelle mie viscere un’eruzione di sborra satanica, la cui propulsione andò a colpire il mio nervo orgasmico provocandomi un violento piacere e costringendomi a schizzare fiotti di sborra urlando e ansimando. Dopo avermi così posseduto, Satana ritirò il suo membro e scomparve. Dal mio ano fuoriuscì con un certo impeto una gran quantità del suo sperma, evidentemente troppo abbondante da poter essere contenuto nel mio corpo, mentre io restavo carponi sul letto, ancora preda di qualche contrazione orgasmica. Da quel giorno il bisogno di sentire qualcosa di duro nel culo mom mi ha più abbandonato. Cominciai a fare uso dei numerosi falli artificiali di cui la mia cella era dotata. Ne portavo sempre uno ben piantato fino in fondo, a contatto con la prostata, che toglievo solo per defecare o per essere fottuto dai monaci del Convento. Fui anche ben presto abile nel raggiungere l’orgasmo per via anale, a furia di stantuffarmi il culo coi falli artificiali o lasciando che i monaci mi possedessero con violente spinte. Restavo però sempre fedele anche ai deliziosi orgasmi raggiunti per via orale (Virgulto ci prese gusto e il suo pompino serale diventò per entrambi un’abitudine irrinunciabile) e attraverso le mie mani sempre più esperte. Lo scambio spermatico era quindi l’attività principale del Convento: dare e ricevere il liquido seminale era commercio ben più fondamentale, per noi, di quello dei generi alimentari coi contadini di zona (ignari di cosa accadesse realmente fra le mura dell’edificio sacro). Ma la relativa quiete entro la quale si svolgevano, nel Convento, questi continui travasi di sborra accompagnati da brividi di piacere fu sconvolta, a un certo punto, da un estremo tentativo di Dio di ristabilire il suo dominio in quel luogo dove il Demonio aveva ormai da tempo messo radici.


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Web-02: vampire_2.1.0.01
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