Gay Erotic Stories

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Affari di Famiglia, Part 2

by Merlino


Dopo quella famosa notte, il legame tra me, il piccolo Sam e Luigi, si è andato rafforzando. Sam non mi sembrava più così fastidioso e il fratellone non mi pareva più così stupido. Davvero, mi piacevano entrambi. Il mio fratellino, ora, mi stava sempre attaccato e non potevo più arrabbiarmi con lui, che mi guardava con adorazione e che, di tanto in tanto, quando non ci vedeva nessuno, si azzardava a toccarmi il culo con una buffa aria di complicità. Luigi, poi, ora stava anche ad ascoltarmi prendendo seriamente in considerazione quanto gli dicevo. Se, poi, mi mollava una burbera carezza sulla testa scompigliandomi i capelli, capivo che le bevute di sborra che avevo fatto direttamente dalla sua inesauribile sorgente, avevano prodotto il loro effetto addolcendolo alquanto verso di me. Insomma, tutto filava alla perfezione. Sì, capisco che, in altri casi, il sesso tra fratelli possa provocare risentimenti o, addirittura, traumi, ma solo se avviene forzatamente, con un atto di prepotenza del più grande sul più piccolo. Per noi le cose erano andate assai diversamente e ne eravamo pienamente soddisfatti. Sam, poi, che era il più giovane di noi, sembrava anche il più disinibito. Una vera forza della natura, il fratellino! Ma volevo raccontarvi di quella volta che i nostri genitori si erano concessi una vacanza lasciando noi tre, soli, a casa. Io stavo già pregustando una notte di bagordi ed avevo preparato una cenetta per Sam e Luigi, che erano usciti assieme lasciandomi di ramazza. Avevo apparecchiato, avevo sistemato il cibo nei piatti e me ne stavo seduto ad aspettarli. Poi cominciai a mangiucchiare. Mi alzai e andai a vedere alla finestra se arrivavano. Niente. Cenai da solo, arrabbiatissimo e continuai ad aspettare. "Dove saranno mai andati, quegli stronzi!" Mi misi a guardare la tv. Alla fine, imbestialito come mi succede di rado, sono andato a letto ma, naturalmente, non riuscivo ad addormentarmi. Ero immerso in un agitato dormiveglia, quando un colpo violento mi ha fatto saltare sù. La porta di camera si era spalancata e nella penombra scorgevo due tizi con la testa ed il volto coperti da un passamontagna, fermi sulla soglia con aria minacciosa. Il cuore mi batteva in petto a un ritmo indiavolato e avrei giurato che lo si potesse sentire fin dalla strada. "Che, che succede?" ho farfugliato con la voce impastata. "Chi siete?" I due, senza una parola, si sono avventati su di me prendendomi uno per le braccia e l'altro per i piedi. Io mi agitavo, ma loro mi hanno sollevato come niente fosse e mi hanno portato fuori dalla camera. "Ehi!, lasciatemi, maledetti ladri, che volete?" gridavo più impaurito che mai. Ma i due figuri pareva che non mi sentissero nemmeno. Mi portarono in bagno e mi scaricarono dentro alla vasca. Il più grosso dei due mi mise anche una mano sul petto schiacciandomi sul fondo, mentre l'altro si allontanava per ricomparire subito dopo con in mano una bottiglia d'olio d'oliva. Si fermarono un momento e avrei giurato che, sotto ai passamontagna, stessero sogghignando. Anch'io li guardavo perplesso. C'era qualcosa di familiare in loro. Infatti, non appena ebbi modo di scorgere i loro cazzi, li riconobbi immediatamente. Certo anche voi avrete capito da un pezzo che erano i miei fratelli, ma io ne fui certo solo quando esibirono i loro bei cazzoni che conoscevo tanto bene. Se ci fate caso, anche il cazzo, specie se eretto, è caratteristico di una persona come lo è la sua faccia. Io quei cazzi li avevo carezzati, succhiati e leccati più volte, ed ero in grado di riconoscere i loro proprietari a prima vista. Ma non precorriamo gli eventi. Eravamo rimasti al piccolo Sam che portava la bottiglia dell'olio. Mi strapparono il pigiama con ben simulata violenza e mi lasciarono completamente nudo, sdraiato dentro la vasca. Poi cominciarono a cospargermi di olio lentamente, un sottile rivolo che mi toccava dolcemente la pelle. Luigi si era chinato e mi massaggiava la pelle cospargendo il liquido untuoso. Io me ne stavo fermo aspettando per vedere che sarebbe successo. Mi massaggiava il petto strizzando i capezzoli, poi scese al ventre, che impastò a lungo. Intanto il mio attrezzo favorito dava segni di impazienza allungandosi verso la mano che gentilmente mi soffregava la pelle, ma Luigi evitò di afferrarmi la verga come avrei voluto, e prese a massaggiare la parte interna delle cosce. L'olio d'oliva mi faceva un effetto strano. Mi sembrava che la pelle si riscaldasse, diventasse malleabile e sensibile, come se tutto il mio corpo si stesse trasformando in un'enorme cappella e Luigi mi stesse masturbando. Mi girarono e mi cosparsero d'olio le spalle, i glutei, la parte posteriore delle gambe. Poi sentii l'olio che scorreva tra le chiappe, insinuandosi fin sul buchetto e le mani che mi palpavano erano diventate quattro. Anche Sam, abbandonata la bottiglia, si era messo all'opera. Quando mi rigirai, con il cazzo ormai prossimo a scoppiare, vidi che si erano tirati fuori gli uccelli e li stavano amorosamente carezzando. Fu allora che seppi con assoluta certezza che avevo a che fare con i miei diabolici fratelli e mi abbandonai nelle loro mani dicendo "Piccoli stronzi, fate di me quello che volete, son pronto per la frittura". Scoppiarono a ridere e si tolsero i passamontagna e tutti i vestiti. Ci credereste, passammo quasi l'intera notte tutti e tre in vasca da bagno, a rotolarci nell'olio, a strofinare i corpi gli uni sugli altri, a succhiarci, smanettarci e... incularci. Grazie all'olio i nostri buchetti ricevevano con grande facilità tutto quello che ci introducevamo: dita sì, ma soprattutto i cazzi, che parevano incandescenti per il continuo strofinare. Il primo a incularmi fu Sam, che iniziò un delizioso va e vieni mentre Luigi osservava carezzandoci di tanto in tanto. Sam mi venne dentro e lasciò il posto al fratello maggiore che non si fece pregare. Entrò d'un colpo solo e prese a chiavarmi con energia. Sam, che non stava mai inoperoso, aveva cominciato a toccargli da dietro le palle, poi gli ficcò un dito in culo, poi due. Luigi sembrava molto eccitato e tempestava il mio buchetto finchè sentii il suo sperma caldo che mi riempiva le budella. Il Corpo di Luigi era molto bello, sapete, faceva molto nuoto allora, e io, che ero voltato verso l'alto, con le gambe allargate tutto offerto al mio fratellone, mi godevo lo spettacolo del suo bel corpo che si agitava libidinosamente su di me, coperto da un velo di sudore e luccicante per l'olio. Quando gettò indietro la testa spingendo con tutta la forza che aveva il suo cazzo dentro di me, bagnandomi il retto con quattro o cinque potenti spruzzi, me ne venni anch'io spontaneamente, senza che nessuno mi toccasse. Poi fu la volta del piccolo, che fu messo in mezzo tra me e Luigi. Io gli stavo sulla schiena e Luigi, sdraiato sul fondo della vasca, volto verso l'alto, aveva Sam su di sé. Sam prese a baciare Luigi sulla bocca, anche se questo succedeva raramente tra noi, quasi fosse un segno di debolezza, ma quella sera non badavamo a queste sciocchezze e, certo, tra noi c'era anche del sentimento, oltre alla voglia di sesso. Dunque, Sam e Luigi si baciavano appassionatamente e sfregavano assieme i loro corpi, mentre io avevo penetrato Samuele e lo incalzavo da dietro. Devo dire che avevo un debole per il mio fratellino dal corpo flessuoso, le lunghe gambe appena coperte da una spolverata di peluzzi biondi e teneri, il bel visino su cui spiccavano due occhi vispi e intelligenti. Per non parlare del suo cazzo, grande come il mio, pesante, sempre in erezione, con il glande ben formato e l'asta ornata da un paio di vene che ne aumentavano il volume. E le sue chiappe? Tenere e sode assieme, eleganti come solo le chiappe dei ragazzi sanno essere, con un ciuffetto di peli biondi attorno al buchetto e per il resto lisce come il velluto. Amavo tuffarci il viso e aspirare l'odore particolare che ognuno di noi possiede, adoravo titillargli il buco con la lingua che, progressivamente, vi si immergeva e, infine, il dolce va e vieni! Non ho mai provato sensazioni così dolci come con i miei fratelli, nè ho mai più fatto del sesso con tanta passione unita a spensierata mancanza di problemi. Quella notte siamo venuti almeno sei volte ciascuno e, credo, Sam qualcuna di più. Al mattino, però, eravamo tutti indolenziti perché una vasca da bagno non è il luogo più adatto per simili acrobazie. Le cose, tra noi, sono andate nel migliore dei modi per alcuni anni ma poi, un giorno, Luigi ci ha detto che si sarebbe sposato. Io e Sam abbiamo fatto finta di congratularci, ma sono sicuro che anche al mio fratellino dispiaceva quanto a me di perdere la compagnia di Luigi. I nostri incontri notturni si diradarono e, anche quando ci ritrovavamo, in qualche occasione, tutti sullo stesso letto, non c'era più la consueta allegria e spensieratezza. Così, siamo arrivati al giorno fatidico. La mattina successiva, Luigi si sarebbe sposato e avrebbe cambiato casa. "Ragazzi", ci ha detto Luigi quel giorno "di solito, la sera prima delle nozze gli uomini la passano con gli amici. Fanno festa, danno l'addio al celibato". "Lo sappiamo" risposi io tutto compunto. "Be', io la passerò con voi. Che ne dite?" Lo guardammo sospettosi. "E dove andiamo?" chiese Sam. "Ma a letto, dove se no?" Accettammo con entusiasmo e ci sorridemmo con la vecchia aria di complicità. Io e Sam verso le 10 di sera ci siamo ritirati in camera con la scusa che eravamo stanchi. Ci siamo spogliati nudi e ci siamo infilati nello stesso letto, allegri e pieni di aspettativa. Sentivo il calore del corpo di mio fratello e ascoltavo appena il suo cicaleccio, mentre cercavo di inventare qualcosa di originale da proporre per il nostro incontro. Sam, intanto, mi aveva spudoratamente preso in mano il cazzo e se lo teneva stretto come se avesse avuto paura di perderlo. Dopo un po' entrò Luigi e ci fece cenno di star fermi. "Non muovetevi, restate lì come siete adesso, con le teste accostate, ché voglio guardarvi. Siete bellissimi." Eravamo meravigliati della sua espansiva tenerezza, piuttosto inconsueta, così non dicemmo niente. Luigi si portò in mezzo alla stanza. "Stasera sarete il mio pubblico" ci disse, cominciando a togliersi la camicia. Ragazzi, sembrava che in vita sua il nostro fratellone avesse sempre fatto lo spogliarellista. Fu una cosa estremamente eccitante vedere la sua pelle apparire piano piano mentre lui si agitava con calcolata lascivia. Luigi ha un bel fisico atletico, con i pettorali ben sviluppati, le gambe slanciate e muscolose, la vita sottile. Un corpo maschile e sensuale. Noi, poi, lo conoscevamo in tutte le sue pieghe e ci ricordavamo l'elasticità della sua pelle, la serica dolcezza di alcuni particolari punti, gli umori muschiati che produceva. Assistemmo allo spettacolo sempre più eccitati ed i nostri cazzi erano rigidi e pulsanti quando Luigi esibì il suo bel membro perfettamente eretto e scappellato. Si girava mostrando le natiche ben formate, poi tornava a voltarsi tenendosi il cazzo alla base, ostentandolo con un sorrisetto compiaciuto. Come lo trovavo sexy, il mio fratellone! Tanto, che avevo cominciato, imitato da Sam, a masturbarmi con impegno. "Fermi, fermi, voi due" ha gridato Luigi. "Non vi è consentito toccarvi il cazzo. Toccate il mio, invece." E si è sdraiato, completamente nudo, sul letto, in mezzo a noi. "Sù, datevi da fare" ha aggiunto ridacchiando. Ho lasciato il mio, di cazzi, e ho preso in mano il suo. Era caldo e consistente sotto la pressione delle mie dita ed era completamente scappellato, con qualche goccia che fuoriusciva dalla piccola fessura. Sam si accomodò in mezzo alle gambe allargate del fratello e prese a manipolargli le palle stirandogliele e torcendogliele con dolcezza, mentre io mi davo da fare facendo scorrere la mano lungo l'asta che avevo impugnato. Ci guardavamo in faccia alternativamente, per non perdere niente delle nostre espressioni e per goderci la sconfinata intimità che esisteva tra noi. Luigi, dopo un po', prese a gemere e ad inarcare la schiena. Io, eccitatissimo, fissavo il cazzo che agitavo con impegno, aspettando che da un'istante all'altro uscissero gli spruzzi di sperma, come infatti avvenne. Fu una vera alluvione. Il cazzo di Luigi eruttava un getto dopo l'altro e io, forse inconsapevolmente, orientai il membro che tenevo in mano, verso di me, ricevendo fin sulla faccia uno schizzo di liquido che prese a colarmi in mezzo agli occhi. Fu una notte memorabile, nella quale non accaddero cose particolarmente originali o che non avessimo già fatto, ma ce ne godemmo ogni istante, fin quasi all'alba. In chiesa, al matrimonio, avevamo tutti la faccia un po' sbattuta, ma eravamo felici perché sapevamo che non avremmo mai perso Luigi. Certo, ora ci vediamo più raramente, ma ogni tanto troviamo il modo di "confondere assieme le gambe" come dice il piccolo Sam che, tra parentesi, tanto piccolo non è più: anzi, piccolo non è mai stato. Ora è uno splendido giocatore di pallacanestro, alto quasi due metri. Se vuoi scrivermi: merlino88@hotmail.com

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6 Gay Erotic Stories from Merlino

Affari di Famiglia

COMUNICAZIONE PER LA REDAZIONE: Ho visto che la storia che vi ho mandato è stata già pubblicata cambiando le età dei protagonoisti. Credo di capire perché è stato fatto, ma non è possibile attribuire 18 anni a samuele, che è sempre descritto come un ragazzino (culetto liscio, fratellino, ecc.). Propongo, come soluzione, di spostare a 19 anni l'età del narratore (come avete fatto),

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DEDICATO AD AUGUSTO CHE MI HA APERTO GLI OCCHI Ero militare di leva e, dopo i primi difficili mesi, fui trasferito a Modena a un reggimento di stanza in quella città. Ormai era passato un bel po' di tempo da quando ero giunto al reggimento e ricordavo i primi giorni, quando ero spaventato per tutte le voci che circolavano relativamente al nonnismo e ai terribili scherzi

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AMORE ZULU Nel 1820 l'impero conquistato dal grande re zulu, Chaka, era nel massimo del suo splendore: si espandeva su tutto il Natal e fino al nord Transvaal, contava un milione di sudditi ed un grande esercito di cinquantamila soldati. Soldati armati delle micidiali zagaglie, la lancia corta inventata dallo stesso Chaka, protetti dai grandi scudi ovali e dotati del

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Web-01: vampire_2.0.3.07
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