Gay Erotic Stories

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Compagni Di Corso

by MOX


Mi chiedo cosa ho da perdere, probabilmente nulla o forse tutto, ma in fondo non è che faccia molta differenza, se gli dicessi che sono gay sicuramente non ne non ne sarebbe poi così sconvolto, ma il problema è che mi piace , mi piace da impazzire. Amo quei suoi occhi scuri e profondi, quei suoi capelli castani sempre cortissimi, il suo sorriso virile ma dolce, le sue mani ,come si muove, come mi guarda in certi momenti. Amo quel suo corpo modellato da anni di sport, quel culo sodo che i 501 disegnano in modo così perfetto, quel rigonfiamento nella patta e la forma che prende quando si siede. Fabio è un compagno di corso all’università, ci conosciamo da circa due anni ormai e siamo sempre stati in perfetta sintonia, in alcuni momenti ho l’impressione che abbia capito tutto, altre volte sono terrorizzato quando mi sorprende mentre lo osservo con lo sguardo pieno di desiderio ma nulla, mai nulla, non un segno di assenso o di dissenso, semplicemente mi sorride e mi lascia senza fiato. Non posso continuare così sento che devo dirglelo se non fosse altro che per l’amicizia che ci ha legato in questi due anni, sento di doverlo fare al più presto, stasera stessa, e poi faccia quello che crede, che cancelli il mio numero dal telefonino e che finga di non vedermi quando ci incontriamo in università! Prendo il telefono e compongo il suo numero, poi mi fermo prima dell’ultima cifra; ricordo quel pomeriggio che al termine della lezione mi ha chiesto di seguirlo c’eravamo conosciuti solo da qualche settimana. -Hai impegni adesso? Mi chiede. -Non , no veramente. Gli rispondo in modo un po’ confuso. -Vieni con me allora. Poi mi sorride con quello sguardo da capogiro. Non so che pensare, sono perplesso ed eccitato allo stesso tempo. Camminiamo per una decina di minuti poi ci fermiamo davanti all’ingresso di un elegante palazzo del centro. -Io stò qui. Mi dice –Perché non sali? Ho il cuore in gola sono nervoso, mi guarda e mi sorride di nuovo, che si stiano avverando i miei sogni? -Ti voglio presentare una persona. -Già. Rispondo mentre mi si spegne il sorriso. Lei è una bellissima ragazza, bionda, occhi azzurri è americana ma abita in Italia già da molti anni, mi dice che stanno insieme da parecchio tempo; pochi minuti dopo trovo una scusa per andarmene, era come se un macigno gigantesco mi fosse crollato addosso. -Ma come, te ne vai subito? Mi chiede –Beviamo qualcosa. Sento i suoi occhi neri e profondi che mi osservano, cerco di essere indifferente. -No scusami devo andare. Guardo per un istante la tastiera del telefono e finisco il numero. Mezz’ora più tardi Fabio è a casa mia, sono nervoso mi sudano le mani. -Che c’è Marco? Mi dice. –Non farmi preoccupare, ti vedo nervoso. Lo guardo negli occhi per un istante ma non reggo lo sguardo. -Ti devo parlare , sento di doverlo fare , ci conosciamo da due anni , siamo buoni amici. -Certo. Vedo un’espressione sul suo viso che non avevo mai notato prima. -Bhè vedi sono… Abbasso di nuovo lo sguardo. –Sono gay. -Lo sò. Sorride. Raccolgo tutto il coraggio di cui sono capace. –Ti amo. -Adesso zitto. Mi dice e avvicina le labbra alle mie. Mi bacia poi si allontana un po’ mi guarda e si avvicina di nuovo, questa volta con più irruenza . Mentre le nostre lingue si mescolano con avidità è come se la stanza avesse preso a girare velocemente, non capisco più nulla, sento le sue mani frugare in ogni angolo del mio corpo mentre cerco di slacciargli la patta. Poco dopo siamo completamente nudi, lui supino sul letto io sopra, gli stuzzico prima i capezzoli poi lentamente con la lingua scendo fino al pube dove l’odore del suo sesso eccitato mi inebria completamente. Comincio a succhiarlo, lo sento gemere e sento le scosse di piacere che lo attraversano; pronuncia il mio nome un paio di volte mentre con la lingua gli lambisco la cappella turgida e generosamente bagnata. Poi mi fa sdraiare sul letto e si mette sopra, mi divarica le gambe si bagna un dito con la saliva e comincia a stuzzicarmi lo sfintere, mi piace gemo per il piacere, si abbassa e mi lambisce il buco con la sua linga ruvida. Sono ormai in estasi, potrei fare qualsiasi cosa con lui, per lui. Sento la sua cappella calda che si appoggia al mio buco e lentamente ma con decisione mi apre. Ho qualche grido di dolore, ma poi il piacere di sentirlo dentro di me, di sentire quella mazza vigorosa che mi penetra mi fa superare ogni cosa; perdo la cognizione del tempo e dello spazio, non capisco più nulla mentre mi stantuffa con irruenza. Geme, stà per venire ed anch’io, estrae il cazzo dal mio culo e lo avvicina al mio petto dove esplode con un getto di sperma caldo ed odoroso che mi schizza anche in faccia, mi masturba per qualche secondo ed esplodo mescolando il mio seme al suo sul petto e sul ventre. Fabio mi guarda e mi regala uno di quei suoi sorrisi che mi hanno fatto innamorare poi mi abbraccia imbrattandosi anche lui di sperma e rimaniamo così senza dire nulla. -Devo andare. Mi dice. -Già sono quasi le due. Rispondo. –E domattina abbiamo lezione. Si riveste velocemente e prima di uscire mi dice che è stato bene, gli dico che anch’io sono stato bene, non sono mai stato meglio in vita mia. L’indomani mattina all’università non si fa vedere, non so cosa pensare sono felice infondo è stata la notte più bella della mia vita ma sento il bisogno di rivederlo, di rivedere quel suo sorriso che oggi sicuramente sarebbe stato ancora più splendido. Assisto alla lezione svogliatamente, non ascolto una sola parola, il ricordo della notte precedente si mescola all’angoscia per la sua assenza. Termina la lezione e scappo fuori; accendo il telefonino faccio il suo numero, qualche squillo muto. -Pronto? Una voce femminile. -Chi parla? Riconosco la madre. -Sono Marco cercavo Fabio. Un attimo di silenzio. -Ma come, non te lo ha detto? Mi dice la donna. -Detto cosa? Quasi urlo, mi sento mancare. -E’ partito stamattina per gli Stati Uniti , si trasferisce là con la sua ragazza, continuerà l’università in America poi si sposeranno. Riattacco, quasi non respiro. Corro a casa , ho voglia di piangere mi butto sul letto e mi sembra di sentire ancora il suo odore, penso al suo sorriso a quante volte me lo ha regalato e a quanto, in realtà, è stato grande il suo amore per me.

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3 Gay Erotic Stories from MOX

A Qualche Isolato da Qua.

Fà troppo caldo oggi e questo condizionatore del cavolo non funziona nemmeno, e dire che è solo giugno. Ho la schiena completamente appiccicata al sedile dell'auto non ho voglia di fare nulla, sono fermo al semaforo dell’hotel Mercury, qui sulla tangenziale che circonda la città che oggi, non sò come, mi sembra terribilmente deserta. E' lunedì mi dico, ci dovrebbe essere gente

Compagni Di Corso

Mi chiedo cosa ho da perdere, probabilmente nulla o forse tutto, ma in fondo non è che faccia molta differenza, se gli dicessi che sono gay sicuramente non ne non ne sarebbe poi così sconvolto, ma il problema è che mi piace , mi piace da impazzire. Amo quei suoi occhi scuri e profondi, quei suoi capelli castani sempre cortissimi, il suo sorriso virile ma dolce, le sue mani ,come

La Piscina

Premessa Ho letto molte storie a sfondo sessuale, provando anche molta eccitazione.Ma non mi piacciono molto quelle volgari che vanno subito al sodo con parolacce gratuite e cose del genere.Perciò se cercate una storia del genere selezionatene un'altra. A me piace eccitarmi piano piano,per poi arrivare ad eccitarmi anche io come tutti ma immaginando più che scoprendo.Se anche voi

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Web-02: vampire_2.0.3.07
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