Gay Erotic Stories

MenOnTheNet.com

Dai Bagno Dell Universita di Padova, Part 2

by Hard@dick


Me ne stavo tornando a casa convinto che la storia con lui fosse oramai giunta al termine quando invece al mio cellulare arrivò un s.m.s. via internet: "mi dispiace; mi sono comportato male. Torna indietro. Passa la notte con me, solo per stare vicini". Ero sicuramente contento di quel messaggio sia perche' capivo che lui mi aveva capito sia' perche' sentivo verso quel giovane ragazzo una forte propensione ma chi chiedevo anche: e poi che succederà? Non sono mai stato il tipo che vive alla giornata e non era di certo quella l'occasione per incominciare; titubante, perplesso e pure stanco ritornai da lui. Era alla finestra che guardava da dietro le tende: forse era un caso che fosse li ad aspettare. Lo salutai dalla strada; mi avvicinai al portone, diedi una rapida occhiata ai cognomi sui campanelli e salii. Ogni gradino era un passo verso quel ragazzo, ogni gradino era un pensiero in più su come mi sarei dovuto comportare. Finalmente arrivai: mi aprii, mi sorrise e mi saluto'. "Ciao e pene arrivato"; parole molto invitanti che lasciavano poco spazio ai miei precedenti riflessioni. Gli risposi a tono: "Ciao e pene venuto o che sta per venire, o meglio ancora che sta per venirti dentro". "Ah ah ah , magari!!" mi rispose come per sfida. Entrai, chiusi la porta con cura e me lo sentii dietro. Mi abbraccio' e mi strinse le braccia alla vita. Lo lasciai fare: volevo vedere fin dove si sarebbe spinto. Non si spinse fortuna sua molto oltre: mi abbracciò e nella piu'. "Voglio solo scusarmi per prima; ero stanco e non sapevo bene quello che stavo dicendo; mi ero già proiettato in avanti nel tempo; ti consideravo già il mio ragazzo e ti stavo mettendo alla prova. Non credevo avresti reagito così bruscamente: mi sei comunque piaciuto". Mi misi a ridere e gli canticchiai " Non_ siamo donne, oltre le gambe c'e' di più !!!" Anche lui la conosceva e avvicinandosi mi strinse ancora; ci baciammo e stando in piedi quasi per gioco cercammo di capire se era vero che oltre alle gambe c'era di piu'. Non ci siamo mai detti niente su quel gesto ma credo che entrambi avessimo capito che in effetti c'era molto di più. Non potei trattenermi dallo sbadigliare; "Che ne diresti di farci una doccia e smaltire la stanchezza andando a riposare". "Non e' una cattiva idea, tanto abbiamo capito quello che non ci aspetta questa notte". Io lo guardai in modo malizioso e sentenziai "Beh se tu mi consideri gia' il tuo ragazzo, anche se io sono restio a questo tipo di cose, convincimi e lascia poi fare a me". Lui decise di convincermi cosi': d'un tratto si tolse il maglione, lo lascio' cadere per terra, si sbottono' i primi 2 bottoni della camicia se la levo', con altrettanta fretta si tolse con i piedi le scarpe mentre con le mani cercava di levarsi i jeans e rimase finalmente in slip. Il mio primo pensiero nel vederlo fu proprio questo: ieri portava i boxer oggi gli slip ...accidenti non sono aderenti di colore nero. Ero in piedi davanti a lui e lo guardavo con molto interesse; lo volevo fermare ..ma la velocità e la sua foga mi sboccarono i partenza e mi godei la scena di lui che si metteva a nudo. Si stava togliendo anche le mutende quando gli dissi: "Caro non va bene così, a me che lasci fare? Mi hai tolto quello che piu' mi piace: mettere a nudo le persone. Uffa..". Stavo per dirgli: rivestiti e vieni qui quando lui mi si avvicinò nudo com'era e mi bacio' di nuovo. Era davanti a me: con le mani gli strinsi le braccia; lui porto' la sua gamba destra dietro la mia e con il tallone mi sollevo' per quanto possibile i pantaloni. Io avevo ancora il giubbotto addosso: lui lentamente me lo tolse. Lo afferro' e lo butto' sul divano. Incomincio' a leccarmi i lati del collo e con le mani mi tolse la cintura dei jeans, me li aprii e li fece cadere fino alle ginocchia. Mi fece sollevare le braccia e mi tolse il maglione e la T-shirt. Si inginocchio': incomincio' ad accarezzarmi i fianchi con le guance e con le dita frugo' sulla mia pancia, nel mio ombelico; giocava con l'elastico degli slip e scese fino alle cosce. Me le accarezzo', mi solletico' dietro le ginocchia finche' riusci a slacciarmi le scarpe. Mi fece sollevare prima un piede e poi l'altro: mi libero' anche degli ultimi indumenti. Eravamo finalmente nudi: uno davanti all'altro, ognuno con il cazzo in tiro. Non mi pareva vero di vivere quella scena.... L'avevo immaginata cosi' tante volte, l'avevo descritta a decine di persone chattando in internet ed ora la stavo vivendo in prima persona, dal vivo. Ricordo perfettamente quello che successe: le mie mani correvano sulla sua schiena mentre le mie labbra correvano sulle spalle sul collo sulle sue guance sui suoi occhi: lo baciavo ovunque. Sentivo la sua giovane peluria sul mio possente torace completamente depilato, sentivo la sua lingua che mi leccava i capezzoli, sentivo il suo viso muoversi su tutto il mio corpo ma soprattutto sentivo il suo cazzo sul mio. Eravamo ancora in piedi uno stretto all'altro: avevo voglia di farlo mio in tutto e per tutto. Lo stringevo e lo pizzicavo: i suoi tondi e sodi glutei erano irresistibili. Il grande specchio sulla parete della stanza, appositamente messo per dare l'effetto di una stanza doppia, mi permetteva di vedere il suo splendido corpo e il suo fondoschiena. Mi aveva gia' detto che andava a correre a che gli piaceva tenersi in forma ma non immaginavo fosse cosi'; sembrava un dio greco. Lo guardavo dall'alto in basso, una schiena ben fatta, spalle larghe ma soprattutto un culo da panico. Lo stringevo, lo massaggiavo lo pizzicavo e mi divertivo ad allargare anche con forza i suoi glutei. Non che lui si risparmiasse: anzi la curiosità maggiore stava nel capire quanto in la ci si poteva spingere e quanto si poteva resistere nel farci tutto questo. Mi sono sempre chiesto come poteva avere tutta quell' esperienza alla veneranda età di ventuno anni appena compiuti. Chissà quante volte lo aveva gia' fatto e quante volte aveva sofferto o goduto. In ogni modo io ero la e gli chiesi di andare a far una doccia per poi stenderci in camera da letto. Così dall'entrata dove ci trovavamo prima, con tutti i vestiti ancora per terra, si siamo spostati in bagno: una doccia non molto larga che ci obbligava a stare uno dietro l'altro e lavarci a vicenda molto stretti. L'acqua correva: un po' tiepida ma non ce ne curavamo. Presi in mano il barattolo quasi vuoto del bagnoschiuma e cercai di farne uscire un po'. Tolsi il tappo e feci entrare un po' d'acqua. Lo scuotevo davanti a lui e ridendo a sottovoce gli dissi "Mi sto esercitando per dopo" e con la lingua gli leccai l'orecchio e morsi molto dolcemente il suo lobo destro. Capovolto il barattolo con una leggera pressione tutta la schiuma incomincio' ad uscire; molto lentamente la spalmai sul suo corpo evitando appositamente di finire sul cazzo; lui invece cercava proprio questo: la mia mano sul suo pisello indurito; incomincio' a muoversi a dimenarsi ma io ridevo e lo evitavo con attenzione. Ad un certo punto lo allontanai da me e come per dispetto mi rovesciai quasi tutto il rimanente liquido del barattolo sui peli attorno al cazzo; ne feci uscire molta schiuma e mi lavai con cura pure le palle. Lui mi guardava e rideva " E a me niente?" ; risposi: "Vieni direttamente alla fonte". Lo presi per le spalle e me lo portai davanti; cazzo contro cazzo e con semplici movimenti ci insaponavamo a vicenda: "Sei la mia spugna preferita" gli dissi. Lui rispose che io pure lo ero ma soprattutto per la sua igiene intima. I nostri corpi scivolavano l'uno sull'altro e piu' di qualche volta a turno ci mettevamo come in fila e con le mani ci stuzzicavamo il buchino del culo per poi penetrarlo. Una volta cercai pure di mettergli dentro tre dita ma la posizione era scomoda e mi rassegnai a farlo un'altra volta. L'acqua ci sciacquò: la nostra pelle che prima odorava di sudore ed era anche un po' appiccicaticcia ora profumava di un buon profumo di melaverde!!! Lui si inginocchio' e finalmente me lo bacio'. Non aveva delle labbra molto carnose (per fortuna) ma erano calde e mi piacevano. Si inginocchio' sulla pavimento della doccia; prima mi bacio' il ventre mentre con le mani mi sfiorava la parte interna delle cosce dandomi non poche sensazioni; poi con la lingua di fuori salto' la peluria e scese sulla "pertica pelvica"; me la lecco' per tutta la sua lunghezza fino a baciarmi il prepuzio; con le mani si accarezzava le palle e si divertiva a soppesarle...come se non fossero gia' di loro "in tensione"; quando meno me lo aspettavo lui aprì la bocca e se lo ingoio' tutto. Lo guardavo e volevo fargli la stessa cosa ma in questi casi'...o lo fai o lo subisci. Non posso che dire: che bello subire un simile trattamento. Piu' di una volta lo prese per tutta la sua lunghezza; per essere bravo era veramente bravo: io avrei sicuramente avuto delle contrazioni allo stomaco e non sarei stato in grado di tenere in bocca come faceva lui un cazzo come il suo ! Me lo succhiava che era un piacere e sentivo nel suo gesto tutto il desiderio di farlo suo. Gli tenevo le mani fra i capelli bagnati e leggermente gli davo il ritmo. Mi veniva spontaneo come erano spontanei i gemiti e le frasi che dicevo. Non sono mai stato volgare ma non riuscivo ad astenermi dal dirgli di succhiarmelo ancora e con piu' foga. Stavo per lasciarmi andare quando si fermo'. Sempre la sua esperienza gli aveva fatto capire che da li a poco avrei sborrato sul suo bel visono. Non lo voleva lui e non lo volevo neppure io, anche se per motivi diversi. Alzo' lo sguardo verso il mio e come per supplica mi disse: "fammelo leccare un altro pò". Lo avrei lasciato piu' che volentieri continuare ma l'idea che ho del far sesso consiste non solo nel proprio godere ma anche nel godere del far godere e quella situazione pareva a me andasse in un solo verso. Lo feci alzare in piedi. Eravamo tutte e due eccitati. Il mio cazzo al massimo dei sui diciotto centimetri sentiva il suo che sbatteva gli contro già duro. Le nostre lingue si toccarono: un vero intreccio dalla mia alla sua bocca. Volevo sentirmi in bocca le labbra e la lingua che mi aveva leccato. Gli misi il cazzo sotto le palle; lui chiuse per quanto possibile le gambe e con movimento continuo cercavo si simulare una vera scopata. Si divertiva e a me piaceva. Volli che anche lui facesse la stessa cosa a me: meraviglioso; una sensazione strana che sembra continuare nel tempo anche quando il cazzo non c'e' piu'. Anche ora che ci ripenso me lo sento fra le coscie che cerca di spingersi sempre piu' in fondo. Sta di fatto che con la mia testa sulla sua spalla oramai umida, le mie labbra che continuavano a baciarlo, il mio cazzo fra le sue gambe e le sue mani sulle mie chiappe che cercavano , per quanto poco di penetrarmi e il suo cazzo che a sua volta si strofinava sulla mia pancia stavamo entrambi per godere. Ci staccammo da qualla posizione e entrambi con in mano il cazzo dell'altro abbiamo incominciato a masturbarci. Sicuramente non era una sega "coi fiocchi": il poco spazio, la mancanza di una reciproca conoscenza, la stanchezza, ... ci siamo masturbati alla meno peggio, ma quello che conta e' che alle sue prime contrazioni sono seguite le mie e sebbene non avessimo sborrato contemporaneamente abbiamo goduto quasi allo stesso istante lasciando che il nostro caldo liquido colasse sulle gambe dell'altro. Siamo rimasti appoggiati l'uno sull'altro con la testa sulla spalla dell'altro abbracciati per piu' di quindici minuti. Avevamo forse sonno? Forse, ma eravamo contenti. Ci siamo rilavati con quel pochissimo sapone rimasto (praticamente niente) e siamo andati a dormire l'uno fra le braccia dell'altro, su un letto a una sola piazza ovviamente nudi!! Non posso qui descrivere il risveglio del giorno dopo con il cazzo in tiro. Anticipo che in bagno ci siamo andati assieme e che ... luigi2luigi@hotmail.com

###

3 Gay Erotic Stories from Hard@dick

Abbuffata di...

Erano passati oramai molti mesi dall'ultima volta che lo avevo sentito al mio cellulare e questo faceva presagire un cambio di tendenza nella nostra amicizia ed invece quella sera alle 9 in punto una rapida successione di vibrazioni mi destarono dal programma televisivo che stavo guardando e mi portarono a leggere il messaggio appena arrivato. Neanche a dirlo, era lui. La sua

Dai Bagni dell Universita di Padova, Part 1

Dai Bagni dell' Universita' di Padova, Part 1 Quel pomeriggio mi trovavo all'università e come è mia abitudine andai in cerca dei compagni di corso sparsi un po' qua un po' la. Mi fu detto che il mio "binomio" era appena uscito per fotocopiare degli appunti; decisi di aspettarlo e nel frattempo andai in bagno per ovvie necessità fisiologiche. Non che mi sia mai

Dai Bagno Dell Universita di Padova, Part 2

Me ne stavo tornando a casa convinto che la storia con lui fosse oramai giunta al termine quando invece al mio cellulare arrivò un s.m.s. via internet: "mi dispiace; mi sono comportato male. Torna indietro. Passa la notte con me, solo per stare vicini". Ero sicuramente contento di quel messaggio sia perche' capivo che lui mi aveva capito sia' perche' sentivo verso quel giovane

###

Web-01: vampire_2.0.3.07
_stories_story