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Girasoli Parte 1a

by Neptune In Love


Un brivido mi svegliò quella mattina, molto strano, non era freddo, anzi, era una meravigliosa giornata d’inizio estate, quando le rondini cinguettano forte nel mio paesino, e le formiche cominciano ad invadere case e giardini. Quella mattina il sole mi accecava e piano piano mi svegliava, ad un tratto la radio-sveglia si attiva e mi svegliai definitivamente, con la canzone Oops! I did it again… di Britney in sottofondo. Sentivo che quell giorno qualcosa sarebbe accaduto, ma ero confuso e non capivo. Come tutte le mattine presi il Bus con due mie amiche, parlando del più e del meno, e arrivato alla stazione del treno mi presi un caffè al bar, come usuale, il profumo dell’estate era nell’aria, i vestiti già di primo mattino cominciavano ad incollarsi al mio corpo dall’afa e dal caldo, ma non mi turbava, sapevo che sarebbe stata comunque una bella giornata, anche se dovevo andare a lavorare. Il treno arrivò, salii velocemente per trovare posto, e così fu, nel reparto fumatori… brutto vizio… ma piacevole ! In trasversale vidi un ragazzo con il viso rivolto verso la finestra, portava pantaloni neri di stoffa tecnologica, quella sorta di pantaloni per l’estate, una maglietta aderente blu scura con scritte cinesi, un fisico di certo proporzionato non troppo pompato, e neanche troppo asciutto, giusta proporzione, a mio modo di vedere era fisicamente un bel ragazzo, mancava solo il viso da vedere, ma mi girai verso il mio finestrino per non dare troppo nell’occhio. Tirai fuori dallo zainetto il walk-man e ascoltai un po’ di musica, ma non riuscivo a concentrarmi, ero troppo curioso di vedere il ragazzo del mistero in viso, ma come facevo, era praticamente assorto dal paesaggio, per altro molto bello, quello del sud del Ticino, meravigliosamente luminoso in estate e molto pulito. Tolsi il walk-man, mi dava solo fastidio, e la musica non la percepivo… mi guardai di nuovo intorno, lui sempre verso la finestra… che strazio !!! Ma improvvisamente entro il bigliettaio e lui con disinvoltura si voltò… LA FINE DEL MONDO… capelli neri abbastanza corti e ingellati a regola d’arte, mascelle ben squadrate, labbra fini ma molto delineate, fronte perfetta, zigomi alti e veramente sexy… fatti apposta per essere mordicchiati, fossette poco presenti a viso serio, ma sicuramente al sorridere si sarebbero evidenziate, e poi… colpo di grazia per il mio cuore… due occhi verde terso… e sopracciglia nere abbastanza marcate, ciglia lunghe come quelle di una ragazza, taglio degli occhi un po’ orientale, mandorle dolci dove perdersi in sogni fuggitivi ! Ero definitivamente partito per quel misterioso ragazzo.. il bigliettaio mi richiamò tre volte prima che io gli dessi retta… ero li… come un baccalà, incredulo ! Persi la testa completamente … quando il bigliettaio mi chiamò la terza volta con aria scherzosa, e tante persone si girarono curiose… e si misero a sghignazzare, e lui guardandomi dritto negli occhi sorrise come un’imbecille… io totalmente inerme e non cosciente della figura di M. che stavo facendo , riuscii a riconnettere con la realtà, ma oramai la figuraccia l’avevo fatta… ma poi tanto sfortuna non fu. Feci per riprendermi e timidissimo mi rivolsi di nuovo verso il mio finestrino, e nervosamente tirai fuori il walk-man, improvvisamente, prima di fare in tempo a rimettere le cuffie senti “hai da accendere per piacere ?”, una voce non caldissima ma di certo con un timbro molto marcato e particolare… “ehhh ?” dissi a voce, pensando di dirlo tra me e me, mi voltai e lo vidi alzarsi in piedi e camminare verso di me, io lo guardai e rimasi ancora imbambolato come un gufo… “sii” dissi a voce roca, il sorriso di nuovo mi colpii, e sentii ancora brividi su per la mia schiena calda e sudaticcia… A mano tremula porsi l’accendino rivolto alla sua sigaretta e …. NOOO…. Non funzionava, riprovai più volte… lo guardai un’attimo e con un sorriso da ebete dissi… “scusa… oops… non funziona !”… “Vai tra!” disse lui, sedendosi di fronte a me… a quel punto ero completamente fra le nuvole e non c’era modo di riportarmi sul pianeta terra… Mi chiese “dove vai?” “che lavoro fai?” “da dove vieni”… ribattei subito alle domande con voce strozzata e impaurita, lui sorrise ripetutamente come se gli stessi raccontando una barzelletta… come mi sentivo deficiente, avrei voluto sprofondare 10 metri sotto terra. Vi furono pochi minuti di silenzio e guardavamo tutti e due fuori dalla finestra, e poi ogni tanto ci si guardava… “ma sei gay?” mi chiedi tra me e me… guardandolo…, lui sorrise anche se non credo capisse bene a che cosa stessi pensando… Mi chiese che cosa stessi ascoltando al walk-man… io dissi “Whitney Huston”…. Mhh mi accorsi dopo della risposta deficiente… Whitney canta canzoni molto romantiche… tipicamente da ragazzine o da gay… uff..ma che mi importava se capiva… non avevo nulla da perdere e così allungai la gamba come se fatto per sbaglio, li toccai il piede ma lui non si sposto, anzi, allungo anche lui la gamba e tocco l’altro mio piede, al che sentii una scossa leggera ed un senso di confusione, esclamai “che noia non poter fumare !” frase tipicamente mia .. tipicamente stupida, ma ho il brutto difetto di dire tante fesserie in certi momenti. Lui con aria complice disse sorprendendomi “hai ragione, ma quando fa caldo e ci sono così belle giornate ci sono altre cose belle da fare, al posto di rovinarsi la salute, non trovi ?” A quel punto io mi risvegliai dalla mia “tonteria” e dissi pronto e scattante; “del tipo?”, lui ribattè “ehmmm… non saprei, stare all’aperto a divertirsi!” quel divertirsi lo disse con tono alto e con sguardo fulmineo sulle mie parti intime, a quel punto capii tutto e non ebbi più alcun dubbio, la mia fermata era a pochi minuti, gli chiesi dove lui scendesse, e lui mi rispose “dove scendi tu!”, sgranai gli occhi incredulo e sorrisi felicemente. Prossima fermata… annunciava il bigliettaio con il microfono. Io: “ecco io scendo qui” Lui: “bene, ti posso offrire da bere?” Io: “ehhhh ok” Lui: “vorrei farti vedere un posto bellissimo qui da queste parti” Io: “ok” Ci stavamo incamminando verso la zona industriale dove lavoro io, solo che sulla strada vi sono vasti campi di verze, girasoli, prati selvaggi, e grano turco. Lui: “vieni seguimi” Mi disse così, facendo il segno di fare silenzio, e facendo “vieni” con la mano, si addentrò nel campo di girasoli, ed io lo seguii, … da impazzire. Furtivamente riuscimmo ad addentrarci nella piantagione molto alta e pertanto molto appartata, lui mi guidava, il campo era immenso, io guardavo a terra… intimidito e impaziente. Di botto di fermò mentre io continuavo a camminare assorto, “BOOM”, picchiai contro di lui e cademmo insieme tra le piante alte… “Oops !! che danno che sono, mi dispiace perdonami” esclamai imbarazzato. Lui: “no problem… hai facilitato tutto!” Io: “cos…” Non feci in tempo a spiegarmi che le sue labbra si appoggiarono sulle mie, e la sua lingua cominciò a giocare… Fine Prima Parte Due to international translation technology this story may contain spelling or grammatical errors. To the best of our knowledge it meets our guidelines. If there are any concerns please e-mail us at: CustomerService@MenontheNet

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Girasoli Parte 1a

Un brivido mi svegliò quella mattina, molto strano, non era freddo, anzi, era una meravigliosa giornata d’inizio estate, quando le rondini cinguettano forte nel mio paesino, e le formiche cominciano ad invadere case e giardini. Quella mattina il sole mi accecava e piano piano mi svegliava, ad un tratto la radio-sveglia si attiva e mi svegliai definitivamente, con la canzone Oops! I

Girasoli Parte 2a

… quel bacio conteneva un’equilibrio magico di passione e dolcezza da far girare la testa a chiunque, la sua mano m’accarezzava i capelli, lui sopra di me sembrava volesse proteggermi dal sole e dal caldo. Quel bacio durò molto a lungo… un bacio di quelli immortali, che ti rimarranno per sempre nel cuore. I girasoli ci facevano ombra, appena smise di baciarmi disse che si sentiva

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Web-01: vampire_2.0.3.07
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