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In Grecia a 18 Anni

by Chris Savage


E' molto che leggo le storie su menonthenet, e finalmente ho deciso di raccontarvi la mia avventura in campeggio con un ragazzo conosciuto in vacanza. Era da molto tempo che volevo andare in ferie da solo, e finalmente arrivarono quei tanto ambiti 18 anni, età di libertà e indipendenza. Così finalmente ho convinto i miei genitori a farmi andare in vacanza da solo…e loro hanno accettato…."come regalo di compleanno" hanno detto, e che regalo!!!!! Così sono partito i treno verso la Grecia da solo, sperando di fare qualche bell'incontro in quel paese caldo. E coì fu! Appena arrivato a Kiparissia, sul'ultimo tratto di strada a piedi prima del campeggio, vedo da lontano una chioma bionda lungo fino alle spalle, che si appoggiava sulla schiena larga e soprattutto nuda, molto atletica, di un ragazzo che camminava davanti a me. Aveva solo un grosso zaino e le gambe nude, visto che indossava solo un paio di pantaloncini corti; le gambe erano lisce e muscolose, probabilmente è un ciclista pensai, ed erano lucide, probabilmente perché coperte da qualche olio solare abbronzante. Sembrava stanco dal passo così accellerai il mio ritmo e lo raggiunsi in pochi minuti. "Ciao" dissi, e fu la sola cosa che fui in grado di dire quando lo vidi in volto…Era stupendo, due occhi verdi come l'acqua del mare, due belle labbra carnose, abbronzato e con un petto da favola, anche gli addominali erano belli segnati……comincia già a percepire un desiderio irrefrenabile, e credo che lui notò il mio imbarazzo, dato che fece un sorriso che scoprì dei denti bianchissimi, come il latte. "Da dove arrivi" gli chiesi, e lui mi rispose in un italiano stentato ma comprensibile. Disse di essere greco con origini nordiche e molte altre cose che, a dire il vero, non stavo nemmeno ad ascoltare perché ero perso a squadrarlo dalla testa ai piedi. Parlando mi disse che a lui piaceva viaggare senza tenda perché occupava troppo spazio e che gli piaceva dormire sulle spiagge all'aperto. Gli dissi che se avesse voluto approfittare per un paio di notti della mia tenda, sarei stato contento, visto che ero solo ed avevo una tenda da 3. Inaspettatamente mi rispose di sì, ed io da quel momento in poi non ho fatto altro che aspettare che venisse sera….. Il tempo passò piuttosto in fretta e in men che non si dica, fu sera. Prima del buio cominciammo a montare la tenda, e mi bloccavo ad ammirare i suoi muscoli atletici, non esagerati, che si gonfiavano al lavoro. Ero eccitatissimo e credo che lui lo avesse notato già da molto tempo. Montata la tenda mi disse: "sono stanco morto, io mi infilo in tenda e gonfio il materassino , poi se non ti dispiace vorrei dormire.." un po’ deluso ammiccai ed entrai con lui in tenda. Faceva ancora molto caldo e lui, con molta disinvoltura, cominciò a spogliarsi. Prima la maglietta, poi le scarpe da ginnastica e i calzini; rimase in pantaloncini. Ad un certo punto, prese il materassino e si mise davanti a me, inginocchiato sbattendomi praticamente in faccia il suo sedere. "Scusa" disse "non c'è molto spazio qui dentro"; "non preoccuparti, fai prima tu" gli risposi "io aspetto per gonfiare il mio". Messo a cagnolino davanti a me, cominciò a gonfiare il suo materassino e i suoi pantaloncini, si allargarono ad altezza delle cosce dell'inguine e io intravidi che non portava niente sotto. Vedevo le sue palle ciondolare come due fichi dall'albero e cominciai a sentire il mio cazzo crescere a dismisura. Abbattei ogni inibizione dicendomi "adesso o mai più"; gli dissi che avevo caldo e che volevo spogliarmi. Lui senza nemmeno girarsi mi disse "va bene per me non c'è nessun problema". Così cominciai a togliermi tutto e restai solo in mutande, con una protuberanza che lasciava intendere le mie intenzioni. Poi gli dissi "scusa il mio materassino e lì davanti dovrei prenderlo" e lui senza spostarsi di un millimetro disse "fai pure" sapendo benissimo che avrei dovuto allungarmi sopra di lui per afferrarlo. E così feci. Mi appoggiai con il dorso alla sua schiena calda e umida dal sudore e il mio cazzo duro si appoggiò poco sopra il suo meraviglioso culetto; lui si accorse subito e con una mano verso l'indietro appoggiò il palmo sul mio sedere, afferrò gli slip e li strappò via con forza. A quel punto io appoggiai le mani sui suoi fianchi e sfilai i suoi pantaloncini. Non potei fare a meno di ammirare quel culetto tutto abbronzato e con due chiappe meravigliose. Mi spostai verso il basso e cominciai a leccargli il buco del culo, con una ingordigia tale che lui cominciò e gemere di piacere. Poi allungai la mano sotto di lui, e sentii subito il suo cazzo duro e caldo che non aspettava altro che un po’ delle mie attenzioni. Lo afferrai con la mano e cominciai a menarglielo. Mi riempivo il palmo di saliva , e poi gli accarezzavo la cappella e gliela schiacciavo sui suoi piatti addominali. Il mio cazzo era sempre più duro e bagnato. Dopo alcuni istanti lui si girò a pancia in su e aveva una espressione godereccia e lussuriosa. Appoggiò la testa in terra e sollevò le ginocchia: capii cosa voleva. Mi misi come una cagna in calore sopra di lui appoggiando il mio caldo cazzo sopra le sue labbra. Poi con il solo aiuto della mia lingua, presi il suo dolce cazzo con la cappella tutta insalivata da me nella mia bocca e cominciai a succhiare quell'asta fallica con un piacere indescrivibile. Lui faceva altrettanto con me ; me lo leccava tutto, lo piegava verso il basso, verso la sua bocca e mi succhiava la cappella con quelle labbra carnose; quando si accorgeva che stavo per venire, lo lasciava e si dedicava al mio buchetto del culo. Non riuscii a durare molto a lungo e nemmeno lui. Dopo pochi minuti di intense succhiate, venimmo tutti e due in stereofonia, e ci riempimmo a vicenda le bocche con il nostro caldo succo dell'amore. Ci addormentammo così, come due animali stanchi dopo una lunga e sfiancante battaglia. chris_savage@hotmail.com

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