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L'eremita

by Pornoman


Quell'estate non era iniziata nel verso giusto: era appena terminato il periodo degli esami e le cose non erano andate per il meglio. Colpa mia, non c'erano dubbi, ma la cosa mi scocciava non poco; così decisi di farmi passare l'arrabbiatura con qualche giorno di campeggio in montagna. Quella mattina preparai lo zaino, presi la mia tendina e partii senza una meta precisa, ma con la voglia di passare da solo qualche giorno pensando ad altro. Il viaggio in auto non fu molto lungo; avevo individuato una zona poco conosciuta e che mi sarebbe piaciuto esplorare durante le mie passeggiate, così una volta giunto alla meta lasciai l'auto, mi caricai di provviste e presa in mano una cartina iniziai la mia escursione. La giornata era calda e assolata, ma l'aria di montagna rendeva piacevole camminare sotto il sole e tra i boschi. Camminai per circa un paio d'ore quando giunsi ad una baita abitata, lì decisi di fermarmi a chiedere informazioni sul posto per sapere se in zona c'erano dei luoghi poco frequentati dove poter piantare la tenda. Quando bussai alla porta della baita mi venne ad aprire un uomo sulla quarantina, un bell'uomo che con fare gentile mi indicò una radura vicino ad un ruscello dove lui spesso andava a fare il bagno. Lui in ogni modo mi invitò a rimanere per il pranzo e anche a fermarmi a pernottare se ne avessi avuto voglia, declinai l'invito: avevo deciso di stare un poco da solo e così ero intenzionato a fare senza volerlo disturbare con la mia presenza. Mi fermai con lui a pranzare per non sembrare troppo scortese e poi lo aiutai a sistemare alcune cose nella baita, era l'unico modo per ringraziarlo della sua cortesia. Facemmo subito conoscenza Giovanni ed io, venni a sapere che lui tutte le estati si isolava dal mondo per potersi ricaricare dopo un anno di lavoro in città. Quel pomeriggio trascorse velocemente in modo piacevole, ma si stava facendo tardi e siccome non volevo disturbare ancora lo salutai e mi incamminai verso la radura che mi aveva indicato. Il posto era veramente incantevole, ed il ruscello formava una piccola cascatella con una pozza non molto profonda dove si poteva fare il bagno. Montata la tenda e sistemate tutte le cose, decisi i farmi un bagno per potermi lavare la stanchezza della giornata. Come al solito però avevo dimenticato qualcosa: non mi ero portato il costume da bagno. Decisi allora di fare il bagno nudo, tanto lì non ci sarebbero stati problemi, il problema se mai era per il giorno dopo quando volevo prendere un po' di sole. Mi immersi nell'acqua e ci rimasi per molto tempo nonostante questa fosse piuttosto fredda, mi divertii un mondo, anche se in qualche occasione ebbi l'impressione di essere osservato. Pensai fosse qualche animale del bosco e con questo pensiero, tutt'altro che preoccupato, continuai a fare il bagno. Dopo una buona mezzora uscii, mi sdraiai nudo sull'erba al sole e mi addormentai fino al tramonto. Mangiai molto velocemente poi mi infilai nel sacco a pelo a leggere il libro che mi ero portato, poi mi addormentai. Durante la notte sentii dei rumori vicino alla tenda e mi svegliai, senza accendere la torcia aprii silenziosamente la tenda e misi fuori la testa. Rimasi meravigliato per quello che stavo vedendo: lì nudo sdraiato sull'erba c'era Giovanni che si stava masturbando in silenzio. Rimasi a guardarlo, lui era lì nudo con gli occhi chiusi che si mordeva le labbra per non urlare di piacere. Aveva un bel corpo, muscoloso ed abbronzato, non era molto peloso, anche se intorno al suo gran cazzo c'era un folto ciuffo di pelo scuro. Si stava masturbando con la mano destra mentre con la sinistra si accarezzava il petto, si stuzzicava i capezzoli e poi scendeva giù fino a massaggiarsi le palle, poi con un colpo secco si infilò un dito nel culo e iniziò a massaggiarsi. L'espressione del suo volto lasciava intendere l'enorme piacere che stava provando nel masturbarsi in quel modo, ma per evitare di essere scoperto continuava a mordersi le labbra ignaro che io fossi lì a godermi quello spettacolo. Seguivo ogni movimento del suo corpo, ogni spasmo per intuire il momento in cui sarebbe finalmente giunto all'orgasmo. Si masturbò per almeno una ventina di minuti poi venne sporcandosi ovunque spargendo sperma in ogni direzione, anche verso di me, che nel frattempo ero preso da un'erezione eccezionale. Rimase fermo qualche secondo poi con la mano sinistra grondante degli umori del suo bel culo sodo raccolse lo sperma che aveva sul petto e se lo passò sulle labbra come fosse crema rinfrescante. Si poteva leggere l'estasi sul suo volto, poi apri gli occhi e silenziosamente si alzò e si allontanò voltandosi solamente per lanciare un bacio in direzione della mia tenda. Credo non si fosse accorto di me e la cosa mi eccitò moltissimo, tant'è che raccolsi dall'erba qualche goccia del suo sperma e me la passai sulle labbra. Quella notte però decisi di non masturbarmi, anche se avevo il sangue che mi ribolliva, volevo trattenere il più possibile la mia eccitazione per poterla sfogare in maniera più produttiva e piacevole. Così mi addormentai sognando il bel Giovanni che invece di masturbarsi in silenzio fuori dalla mia tenda che mi veniva a fare visita facendomi una lieta sorpresa. La mattina seguente mi alzai di buon ora e andai a fare un giretto nei dintorni per esplorare un poco la zona in cui mi ero accampato, non mi potevo allontanare troppo perché aspettavo che si scaldasse l'acqua per fare colazione. Dopo pochi minuti tornai alla mia tenda e vidi nel ruscello Giovanni che stava facendo il bagno. Quando mi vide mi salutò con un grande sorriso. "Ciao, come hai passato la notte?" "Bene" risposi io sorridendo "e tu?" "Vieni a farti un bagno, l'acqua è splendida stamani" "Immagino, ma sono senza costume" Lui non curante della cosa mi invitò lo stesso "Tanto siamo tra maschietti" mi disse "vieni non crearti problemi, faccio sempre il bagno nudo e nessuno mi ha mai visto" Facendo finta di nulla mi spogliai lentamente, dandogli le spalle, in modo tale da permettergli di guardare il mio corpo. Lo vidi più di un paio di volte lanciarmi delle occhiate vogliose, e più notavo certe cose più io facevo in modo che lui mi guardasse. Infine mi tuffai, nuotammo per un po' tenendoci a distanza, poi poco per volta ci avvicinammo l'un l'altro, le nostre gambe si sfiorarono molte volte, iniziammo a spruzzarci come avrebbero fatto due amiconi, ci divertimmo molto, poi uscimmo e ci sdraiammo uno di fianco all'altro sull'erba a prendere il sole. "Hai dormito bene stanotte?" mi chiese nuovamente "Sì, non ho avuto problemi, poi il posto è veramente tranquillo, tra l'altro ho sentito dei rumori di qualche animale qui intorno. Sai che bestia poteva essere?" risposi guardandolo ridendo Rispose un poco imbarazzato che non ne aveva idea e che capitava spesso che gli animali girassero in quella zona. Vederlo nudo sdraiato di fianco a me riportò alla mente quanto avevo spiato la notte precedente; questo pensiero mi eccitò moltissimo e non riuscii a trattenere l'erezione. Con falso imbarazzo dissi "Scusami, ma dopo l'acqua fredda del torrente….." "Non ti preoccupare, capita, e poi non è mica una malattia. È tutta salute!" Io sorrisi, lui ricambiò. Aveva proprio un bel sorriso. Lo guardai e non riuscii a trattenermi. Mi buttai sopra di lui, incurante di una sua reazione. Presi a baciarlo, lui non fece nulla per sottrarsi a me, al contrario iniziò ad abbracciarmi. I nostri corpi nudi erano a contatto l'uno con l'altro, le sue braccia forti avvolgevano il mio corpo accarezzandolo, le nostre gambe si intrecciarono. I nostri cazzi si toccavano, al massimo dell'eccitazione. I nostri ventri si muovevano come in un amplesso. I nostri muscoli si torcevano. Le nostre lingue si intrecciavano. Le nostre mani esploravano il corpo dell'altro. Rimanemmo a lungo in quella posizione rotolandoci sull'erba morbida. Poi Giovanni mi afferrò per un braccio e mi sollevò. "Vieni con me" disse E noncuranti del fatto che eravamo nudi ci dirigemmo verso la sua baita. Irrompemmo dentro la stanza, poi Giovanni con un colpo del braccio liberò il tavolo che stava al centro della stanza. Mi ci fece sdraiare e iniziò a farmi un pompino eccezionale. Con la lingua percorreva l'asta fino al glande, che stuzzicava con i denti. Questa pratica mi provocava i brividi che dal ventre si irraggiavano a tutto il corpo. Con una mano mi accarezzava il petto e mi stuzzicava i capezzoli, con l'altra scese a massaggiarmi le palle. Quando Giovanni capii che se fosse andato avanti dopo poco gli avrei riempito la bocca di sperma, si fermò e disse "Non voglio farti venire, ho in mente altro per farti godere" si allontanò per andare a prendere una sciarpa. "Legami" disse "legami a quella colonna, così mentre mi scopi il culo io debba stare fermo." Feci come voleva. Lo legai e lui si mise a pecorina poi disse "Fammi male! Voglio che tu mi scopi con tutta le forze che hai!" Gli sorrisi senza proferire parola. Puntai il mio cazzo sul suo buco del culo e in un solo colpo entrai. Sentii il suo corpo cercare di sfuggire ad una penetrazione così brutale, ma l'urlo di approvazione di Giovanni mi eccitò ancor di più. Iniziai a scoparlo come fossi una bestia, non avevo nessun rispetto per lui; e a Giovanni la cosa faceva molto piacere. Continuava a urlare il suo godimento, al punto che decisi di fare una piccola interruzione per vedere la sua reazione. "Che fai? Torna subito a scoparmi il culo come stavi facendo! Non puoi lasciarmi così!" Lo guardai e sorrisi divertito. Poi in sol colpo lo penetrai. Andai avanti a scoparlo per molto tempo poi, giunto al limite, gli inondai l'intestino di sperma bollente. Le mie grida si fusero alle sue. Urlavamo entrambi il nostro piacere. Nonostante fossi venuto continuai a scoparlo ancora. Dalle sue gambe scendevano dei rivoli di sperma. La stanza era piena dei nostri odori. Ancora legato mi misi di fronte a lui e gli infilai il cazzo in bocca per farmelo pulire. Non fu necessario proferire parola. Giovanni prese a leccarmi l'uccello come se fosse la fonte della vita. Dopo una pulitura accurata era giunto il suo turno. Lo lasciai legato, mi inginocchiai sotto il suo ventre e iniziai a leccargli il cazzo. Prima con dei colpi di lingua che lo sfioravano, mentre penzolante stava sopra il mio viso, poi lo presi in bocca e ricambiai il pompino che Giovanni poco prima aveva fatto a me. Sentivo il suo uccello crescere e pulsare dentro la mia bocca. Vedevo i muscoli del suo addome contorcersi ad ogni mio colpo. Il momento dell'orgasmo di Giovanni era ormai vicino. Aumentai il ritmo. Giovanni urlava, cercava di muovere il bacino come se cercasse di scoparmi la bocca. Poi una contrazione, un grido, uno schizzo, poi un altro e via di seguito. Trattenni tutto in bocca. Non volevo andasse sprecato nulla di quella fantastica sorpresa. Con la bocca ancora piena dello sperma di Giovanni, lo slegai. Poi lui mi afferrò e mi baciò. La mia bocca si aprì regalando a Giovanni una gradita sorpresa; mentre le nostre lingue si intrecciavano il suo sperma si mescolava nelle nostre bocche. Ci baciammo a lungo quella mattina, poi uscimmo sempre nudi e tornammo verso la mia tenda. Ci buttammo di nuovo in acqua per fare un bagno, ma non rimanemmo immersi troppo a lungo: nessuno dei due aveva intenzione di raffreddare i propri bollenti spiriti!

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ParcheggioCcoperto

Come ben saprete trovare parcheggio nelle grandi città diventa ogni giorno più difficile, il traffico è caotico e si corre sempre il rischio di trovare brutte sorprese quando si risale in auto. Fatte queste considerazioni decisi allora che non era più il caso di stare ad impazzire per trovare un buco dove infilare l’auto e decisi di andare ad informarmi sul costo di un parcheggio

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