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La Strada Verso Casa

by Escape_IT


Stavo rientrando verso casa una sera di luglio dopo aver trascorso una serata in compagnia d'alcuni amici. Erano quasi le tre del mattino, non era un orario insolito, spesso le nostre serate si prolungavano fino a tardi tra i racconti dei nuovi amori e delle storie concluse. Arrivato a circa un chilometro da casa, mi si presentò uno spettacolo incredibile. Con i fari dell'auto involontariamente avevo illuminato un gruppo di ragazzi, erano in tre per l'esattezza, che ripetutamente sferravano calci indirizzati ad una quarta figura che non poteva far altro che rimanere distesa a terra ad incassare i calci che sopraggiungevano da ogni direzione riparandosi la testa ed il tronco con le braccia. Inizialmente ero un po' indeciso sul da farsi, poi però puntando nella loro direzione l'auto ed illuminandoli bene con i fari, senza dover nemmeno intervenire contribuì ad interrompere il pestaggio facendoli scappare probabilmente per la paura che la luce li rendesse identificabili. Sceso dall'auto mi avvicinai rapidamente per prestare soccorso, arrivato vicino mi accorsi che si trattava di un ragazzo, circa la mia stessa età, capello nero alto, prestante, anche se il fisico non gli era servito a molto contro altri tre ragazzi. Lo caricai in auto prestando attenzione a non fargli altro male, lui si girò verso di me e disse solo un "Grazie". "Come ti senti? Vuoi che ti accompagno in ospedale ?" "No! Per carità, poi mi tocca fare denuncia, meglio di no" "Non hai un posto dove posso darmi una sistematina, se rientro così sono finito" "Perché, che ti fanno ?" "Sono militare di carriera, rischio di essere buttato fuori" "Meglio rientrare domattina, così ho tempo per inventare una scusa" "E dove dormi questa sera? Hai un posto dove andare ?" "No, nulla" "Senti, se vuoi io abito qui vicino, ho un divano letto, e magari diamo uno sguardo ai lividi, in ogni modo decidi tu cosa è meglio fare" "Ok mi sta bene, te ne sarei grato, non credo ci sia nulla di rotto, per fortuna sei arrivato quasi subito, altrimenti non so come ne uscivo" Dopo qualche minuto arrivai davanti il portone di casa, lo aiutai a salire le scale e a sdraiarsi sul divano. Poi andai in bagno e ritornai con un po' di cotone, disinfettante, cerotti e materiale vario da pronto soccorso. "Togliti la camicia così vedo un po' come sei messo mentre mi racconti perché te le stavano dando" Gli dissi. Senza nemmeno chiederlo una seconda volta si tolse la camicia rivelando un torace liscio e scolpito. Sentivo la mano tremare mentre con il cotone passavo sui suoi fianchi sodi, o mentre cercavo di portargli sollievo con il ghiaccio sugli addominali scultorei. "Aspetta che mi tolgo i pantaloni, qualche calcio mi è arrivato pure al basso ventre" Disse slacciandosi i jeans. "Ma spiegami perché ti stavano menando in quel modo" Chiesi mentre con lo sguardo cercavo di evitare di guardarlo spogliarsi. Mentre mi raccontava che lo avevano aggredito per derubarlo, io continuavo a prestare soccorso cercando di non eccitarmi nel toccare quel corpo magnifico. La sua pelle era liscia e tesa dai muscoli sottostanti, vicino all'inguine si potevano intravedere alcuni peli neri che fuoriuscivano. Fu proprio in quel momento che mi accorsi che sotto i boxer era possibile intravedere la sagoma del suo membro eccitato, ed ogni volta che con la mano passavo li vicino l'erezione spingeva il tessuto verso l'alto mostrando inequivocabilmente che sembrava molto gradire le mie cure. Quasi imbarazzato dalla situazione gli dissi. "Girati per favore, devo spogliarti completamente per poterti medicare." Senza farsi pregare lui si girò e si calò i boxer, in quel modo potevo avere la visione totale dei suoi glutei marmorei, e grazie alle gambe leggermente divaricate potevo vedere le sue palle. Cominciai con la mano a passare lentamente dai suoi lombi fino ai glutei con la scusa di spalmare della crema per le contusioni. "Scusa non ce la faccio a restare in piedi, mi appoggio al divano altrimenti svengo" Mi disse prima di posizionarsi a novanta gradi tenendo le mani appoggiate alla sponda del divano. A quel punto potevo ammirare il suo sedere completamente rivolto verso di me, quasi si trattasse di un vero e proprio invito ad approfittare della situazione. Sentivo il mio cazzo indurirsi sempre più finché preso dal desiderio non cominciai con le mani a sfiorarlo sempre più frequentemente nella sua zona anale, e vicino ai suoi testicoli. Dopo neanche un minuto in pratica lo stavo solleticando con un dito sul suo buco, e lentamente la punta del dito iniziava a penetrarlo. Fu in quel momento che raggiunsi la certezza che non stava aspettando altro. Con una mano allora mi protesi sul su addome accarezzandolo fino a prendergli in mano il cazzo duro mentre con l'altra gli stavo infilando un dito nel culo. La mano destra lo teneva per il cazzo masturbandolo mentre la sinistra allo stesso ritmo infilava e ritraeva il dito. Dopo qualche istante si girò verso di me e mi sbandierò davanti al viso un cazzo di almeno 20 centimetri, la mia bocca piano piano si avvicinò alla sua punta e lentamente la sfiorò con la lingua e lentamente quel membro caldo si insinuò tra le mie labbra desiderose di accoglierlo. Con movimenti lenti la mia bocca scorreva lungo il suo cazzo e contemporaneamente la mia lingua lo accarezzava, dopo pochi minuti eravamo entrambi nudi e ci stavamo spompinando in un sessantanove che ricorderò per parecchio tempo. Le mie mani non smettevano di accarezzarlo e di solleticarlo da dietro, e fu così che lui mi disse "Ti voglio ringraziare per l'aiuto che mi hai prestato e per la splendida serata che mi stai facendo trascorrere". Detto questo si sdraiò mettendosi in posizione che non lasciavo adito a nessun dubbio, voleva che io lo penetrassi. Presi il mio cazzo eccitato e lo avvicinai all'ingresso del suo ano, poi con la lingua mi insalivai la punta del cazzo e del suo buco cercando con le dita di preparare la penetrazione, e poi piano iniziai a premere la punta fino ad infilarlo tutto e sentire i peli del mio pube a contatto delle sue natiche. Il gemere che faceva mentre lo penetravo era bastatper farmi quasi venire, una volta dentro fu lui stesso ad iniziare a muoversi con movimenti lenti e ritmati, ai suoi si unirono i miei in un sincronismo perfetto, le mie mani sui suoi fianchi lo stringevano forte mentre lui con le sue si masturbava, poi mi prese le mani e le porto su suo cazzo in modo che io potessi continuare la sega che si stava facendo. I nostri corpi a contatto erano quanto di più eccitante non avessi mai provato, dopo un po' non riuscì a trattenermi perciò sfilai dal culo il mio membro ed esplosi tutto il mio sperma sulla sua schiena, quasi contemporaneamente il suo corpo si irrigidì e potei sentire con le mani gli spasmi dell'eiaculazione ed il suo sperma inumidirmi le mani. A quel punto si girò verso di me con la faccia e cingendomi con le mani avvicino il suo viso al mio e lentamente le nostre bocche si unirono in un ringraziamento reciproco.

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