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Me L'aveva Promesso, Part 1

by Marco G.


Il lavoro d'ufficio spesso è monotono e ripetitivo: capita che si torni a casa con quel seno di frustrazione per aver visto passare inutilmente un'altra insignificante giornata, senza aver concluso qualcosa di minimamente apprezzabile. A volte alla monotonia si sostituisce la rabbia e il senso di impotenza. Proprio in questa atmosfera si collocavano i nostri, ormai quotidiani, scontri con il mio collega Paolo. Il tipo si ostinava a presentare delle bozze di disegni, che dobbiamo preparare nello studio tecnico in cui lavoriamo, puntualmente da correggere o da rifinire; questa storia andava ormai avanti da diversi mesi. Avevo provato in tutte le maniere a far entrare in quella sua zucca che con un po'd'attenzione avrebbe potuto evitarmi di ripassare continuamente sul suo lavoro. Il nostro capo era al corrente della cosa eppure, nonostante qualche bonaria ammonizione al collega, lui stesso sembrava non voler cambiare la situazione. Paolo, d'altronde, dall'alto del suo metro e novanta, non era certo il tipo da lasciarsi intimidire da qualche frase detta con poca convinzione. Cominciai allora a dirgli a chiare lettere che non avrei tollerato più tutto ciò e che avrei fatto presente le sue mancanze in via formale presso la nostra direzione amministrativa. Lui d'altra parte inferocito brandendo un pugno, replicava:" Marco, se solo ti azzardi mi ti faccio, ti rompo il culo, hai capito?!". Probabilmente non avevo capito. Una sera, ancora costretto dai suoi errori a fare lavoro straordinario, scesi in archivio a prendere dei prodotti di cancelleria; vidi lui che mi veniva incontro con aria minacciosa e, senza che avessi il tempo per chiedergli che volesse, mi mollò un pugno in pieno volto che mi tramortì. Trafitto dal dolore realizzai che gli era giunto, a seguito delle mie segnalazioni, un richiamo formale da parte della direzione. Ancora a terra , Paolo mi urlò: "Adesso ti rompo il culo brutto stronzo". Credevo non dicesse sul serio, ma sentii strapparmi di dosso i miei Levi's 501 e slip tutti in un colpo. Ancora frastornato vidi ergersi davanti ai miei occhi un cazzo dalle dimensioni mostruose, di almeno 25 centimetri con una cappella dalle dimensioni di una palla da tennis. "Non osare, maledetto.." cercai di divincolarmi, ma vista la stazza e la muscolatura possente, il bestione aveva facile gioco su di me. Sentii,d'improvviso il manganello che insisteva a trovare un varco nel mio di dietro vergine, il dolore divenne lacerante quando cominciò a far entrare solo la punta della cappella; mentre lo imploravo di desistere. Con noncuranza, Paolo continuava nella sodomizzazione sempre più inferocito. Ad un certo punto, credo fosse entrato con la metà dell'asta, svenni per il dolore. Mi ripresi poco dopo tra lo strazio e le urla dello stallone: " Te l'ho rotto, frocione! Finalmente!". Non contento cominciò a stantuffarmi con il cazzo con colpi sempre più profondi . Dopo cinque minuti di puro calvario, provai gratamente un piacere sempre più intenso tanto che gli dissi : "Fottimi bene pisellone, me lo sono meritato". Benché avessi avuto delle tendenze omosessuali, le mie esperienze erano andate poco al di la' di qualche sega davanti alle foto nude di gente come Silvester Stallone o Richard Gere. Ormai la punizione era diventata un puro godimento, quando un fiume di sborra inondò le mie viscere. Dopo poco sentii distintamente il flop dell'uccello di Paolo che usciva dal mio ano. Ormai , in quel lago spermatico, godendo come una cagna, il bestione, mosso a pietà, mi prese amorevolmete in bocca l'uccello dandomi l'estasi finale quando la mia sborra inondò la sua gola. Gli dissi "In fondo me l'avevi promesso", lo baciai sulla bocca cercando la sua lingua e gli promisi che mi sarei trattenuto volentieri a fare del lavoro straordinario per lui e con lui.... Marco G. (to be continued)

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3 Gay Erotic Stories from Marco G.

Ma Dove Sono le Dune?

Ricordo da bambino quando arrivava l'estate, immaginavo di correre nel vento di chissà quale paese africano e incessantemente, cercare a dorso di un cammello la salvifica e rassicurante verde oasi persa nel mare giallo del deserto. Certo capisco di non essere stato molto originale ma tuttavia, ancora oggi, tra i vari filmoni, che ci propina la nostra televisione, quelli di

Me L'aveva Promesso, Part 1

Il lavoro d'ufficio spesso è monotono e ripetitivo: capita che si torni a casa con quel seno di frustrazione per aver visto passare inutilmente un'altra insignificante giornata, senza aver concluso qualcosa di minimamente apprezzabile. A volte alla monotonia si sostituisce la rabbia e il senso di impotenza. Proprio in questa atmosfera si collocavano i nostri, ormai

Me L'aveva Promesso, Part 2

Dopo quanto era accaduto, i rapporti con Paolo divennero decisamente più distesi e amichevoli. Mi rendevo conto di essere sereno e disponibile e di non vedere l'ora di tornare in ufficio; più di una volta mi erano giunti encomi dalla stessa direzione per i lavori svolti, tanto che ormai davo per scontata un' imminente promozione a responsabile del settore grafico della mia filiale.

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Web-04: vampire_2.0.3.07
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