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Quella Sera Sul Divano

by Escape_IT


Finalmente la settimana era terminata, il lavoro in ufficio non era mai stato così intenso come in quella settimana, a farmi andare avanti era solo il pensiero che avrei trascorso un weekend tranquillo e rilassante. Arrivato a casa percorsi velocemente il corridodio e arrivato in camera mi spogliai completamente nudo e mi buttai sul letto con lo sguardo fisso al soffitto, qualche minuto di riposo e poi avrei concluso quella giornata infernale con una doccia ed un buon libro. Proprio mentre stavo per appisolarmi il campanello di casa suonò, improvvisamente mi ritrovai ai piedi del letto in cerca di qualcosa con cui coprirmi, ero come frastornato e non completamente lucido come se i pochi minuti passati nel dormiveglia avessero completamente annullato il ricordo di dove mi trovavo. Il campanello suonò una seconda volta, perciò preso dalla fretta indossai i pantaloni neri della tuta da ginnastica e senza maglietta mi precipitai alla porta di casa per rispondere. "Chi è ?" Chiesi da dietro la porta. "Sono Mauro, ti devo chiedere un grosso favore". Al momento sentendo la voce rimasi sorpreso. Mauro era il vicino d'appartamento, non ci si frequentava molto perchè avevamo orari completamenti diversi, ci si limitava ai saluti di rito quando ci si incrociava sulle scale, ma mai ci eravamo fermati a scambiare due parole. Di lui sapevo solo che era uno sportivo, grande nuotatore e frequentatore di palestra. Certo non ci voleva molto a notare la sua propensione per l'attività fisica, le poche volte che l'avevo incontrato i suoi muscoli sodi e ben delineati erano ben visibili sotto la maglietta. "Ciao Mauro, dimmi tutto" Dissi dopo aver aperto la porta. "Ti devo chiedere un grande favore" Rispose subito lui in tono preoccupato. "Ma figurati non ti preoccupare, dimmi cosa ti serve, se posso ti aiuto volenteri" "Il problema è questo, stasera ho un impegno di lavoro improvviso, mi si è rotta la doccia e non posso uscire di casa in queste condizioni." "Ma figurati per così poco, tranquillo puoi usare la mia, accomadati pure" "Ti ringrazio sei un vero amico, non avrei proprio saputo come fare" Dopo che Mauro era entrato, mentre stavo per chiudere la porta, il suo cellulare squillò e Mauro rispose alla chiamata. "Ma come !. Non è possibile !" "Non puoi dirmi solo adesso che l'appuntamento è annullato, potevi almeno farti sentire prima" "Oramai è tardi per organizzare la serata, beh non importa me ne resterò a casa a vedere la TV" Finito di rispondere al telefonino si rivolse a me e disse. "Sembra che non sia più questione di vita o di morte farsi la doccia perciò tolgo il disturbo" "Mauro guarda che puoi tranquillamente approfittarne visto che sei già qui, anzi se non hai altri impegni possiamo sempre fare due chiachciere da buoni vicini davanti ad un piatto di pasta ?" "Okay, mi piace l'idea, anche perchè mi è venuta una fame incredibile, però per farmi sdebitare cucino io". Rispose Mauro. Mostrai a Mauro dove era il bagno e mentre lui si faceva la doccia io preparai la tavola per la cena. Mauro usci dal bagno lavato e sbarbato, indossava un paio di jeans slavati e strappati sul ginocchio ed una maglietta Fruit bianca. A quel punto mi obbligò a lasciargli campo libero in cucina perciò ne approfittai per farmi la tanto agognata doccia. Mentre mi lavavo il pensiero di avere in casa un ragazzo come Mauro, e la consapevolezza che aveva usato la mia doccia prima di me mi faceva ecitare incredibilmente, perciò regolai l'acqua in modo che la temperatura scendesse di un paio di gradi e spegnesse l'incendio che dentro me stava per divampare. La serata proseguì tranquilla, la cena andò avanti per circa un'ora tra i racconti delle nostre vite e le varie domande reciproche a proposito di lavoro, famiglia, amicizie. Alla fine gli proposi di guardare uno dei tanti film registrati di cui disponevo in casa, opure di vedere alla televisione se c'era qualcosa che valesse la pena guardare. Mi sorprese dicendomi che al film avrebbe pensato lui, mi disse che aveva un film a casa sua che voleva mostrarmi assolutamebnte. Subito si alzò dal divano e rapidamente si diresse alla porta, uscì di casa e riapparve sull'uscio dopo qualche minuto con in mano una custodia per videocassette. "Vedrai che questo film ti piacerà un casino !" Disse mentre estraeva il nastro dalla custodia e lo inseriva nel videoregistratore. "Che film è ?" Chiesi incuriosito. Non feci in tempo ad aggiungere altro che le prime immagini stavano già iniziando sullo schermo del televisore, e non ci volle molto tempo per rendersi conto che il video era hard a tema lesbo/bisex. Stavamo entrambi seduti sul divano a vedere il film, io mi sentivo alquanto imbarazzato nel vedere le scene di sesso con Mauro vicino, avevo paura che lui si rendesse conto delle mie inclinazioni, non sapevo quale poteva essere la sua reazione perciò stavo attento a controllarmi. Mauro saltuariamente se ne usciva con frasi del tipo, guarda quella cosa combina, o guarda quello com'è grosso, e poi si metteva a ridere, e proprio in uno di quei momenti mi accorsi che spesso si soffermava con la sua mano sul gonfiore dei jeans. "Sei molto eccitato mi pare " Gli dissi prendendo a due mani tutto il coraggio che avevo. "Si parecchio, di solito questi film li vedo da solo e mentre li vedo, beh dai...hai capito no" "No, non ho capito. Che fai mentre li vedi ?" "Mi masturbo no...che pensavi che facevo ?" "Beh...guarda che non c'è nulla di male, se vuoi puoi farlo pure qui. Hai mai provato a farti le seghe con gli amici ?" "No. Non l'ho mai fatto, sono sempre stato solo mentre lo facevo, e tu ?" "Si io ho provato ancora, e ti assicuro che spesso la cosa è molto più eccitante. Anche farsi masturbare da un amico è molto eccitante. Hai mai provato ?" "No, non ho mai provato, però l'idea di provare mi è venuta". Rispose guardandomi fisso negli occhi. A quel punto mi resi conto che Mauro non aspettava altro che io facessi la prima mossa, che il film era stata solo una scusa per provocare la situazione. Mi alzai in piedi e lentamente mi inginocchiai davanti a lui che stava seduto sul divano con le gambe divaricate, il suo pacco stava a contatto del mio torace e lo sentivo pulsare ogni volta che le mie mani sfioravano le sue gambe. Cominciai lentamente a sfiorare il torace di Mauro tenendo le mani sopra la maglietta, il suo respiro diventava affannoso e si poteva percepire dal suo sguardo che la cosa gli dava piacere. Lentamente sfilai la maglietta dai pantaloni ed infilai sotto le mie mani che a quel punto potevano accarezzare la sua pelle tesa dai muscoli addominali. La mia mano iniziò a salire fino a raggiungere i pettorali e con loro i capezzoli che l'eccitazione aveva indurito e che io mi accingevo a stringere tra pollice ed indice della mano. A quel punto Mauro inizio lentamente a muoversi come per sfuggire al piacere che provava nel sentire le mie mani sul suo corpo. Dopo qualche istante Mauro si tolse la maglietta e afferrandomi per il capo avvicinò la mia bocca al suo torace indirizzandola sui capezzoli turgidi. Mentre con la lingua sollecitavo i suoi capezzoli con le mani accarezzavo i suoi addominali spingendomi in basso fino a passare sopra il gonfiore provocato dal suo cazzo eccitato, sfiorandolo solo leggermente finendo la corsa delle mani all'interno delle gambe e poi giù fino alle caviglie. A quel punto iniziai lentamente a sbottonare i suoi jeans, un bottone alla volta, mentre Mauro mi sfilava la maglietta e cominciava a praticare le cose che pochi istanti prima gli avevo mostrato. Arrivato all'ultimo bottone Mauro si alzò in piedi e si abbassò i jeans restando solo con la biancheria intima, un paio di boxer aderenti bianchi in cotone stile CK, sfilati i pantaloni tornò sul divano sdraiandosi. A quel punto feci lo stesso, mi tolsi i pantaloni della tuta e mi sdraiai sul divano al suo fianco. Le mani non facevano altro che sfiorare i nostri corpi a contatto passando dalla schiena fino ai glutei per poi arrivare davanti sull'addome e sui pettorali e poi scendere fino all'inguine aumentando l'eccitazione reciproca. La mia bocca presa dal desiderio di baciare il suo splendido viso si fece avanti fino ad arrivare a sfiorare le sue labbra per poi culminare con un bacio appassionato che non mi sarei mai aspettato di ricevere da lui. A quel punto i freni inibitori erano ormai tolti, con la mano passai sul torace fino all'addome e con l'indice feci breccia al di sotto della fascia dei boxer penetrando sotto il tessuto fino a raggiungere il cazzo gonfio portandolo alla luce. Il tocco della mia mano gli provocò uno spasmo di piacere che lo fece gemere. Inizia così lentamente a masturbarlo mentre con la lingua passavo sopra il suo corpo. Dopo averlo denudato completamente, arrivai a solleticarlo nei suoi punti più caldi scoprendo che provava enorme piacere nel sentire il mio dito che lo forzava da dietro. Desideroso di gustare il sapore del suo membro incominciai a fargli un pompino, sentivo il corpo di Mauro che torcendosi tentava di resistere al piacere che gli stavo procurando. Dopo pochi minuti la resistenza di Mauro era completamente vinta, i movimenti convulsi erano aumentati notevolmente, allora gli presi in mano il cazzo per masturbandolo finchè Mauro non esplose schizzandomi il petto con un gemito trattenuto, dopodichè si sdraiò su di me, e dolcemente sfiorò con le sue labbra le mie, dicendo "è stato stupendo", ma adesso tocca a te provare ciò che ho provato io, voglio fare a te tutto quello che questa sera hai fatto a me. By Escape_IT

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Il Ciclista

Ricordo che quella domenica di agosto faceva così caldo che a nulla era servito restare chiuso in casa sperano di trattenere un po' di refrigerio tra le mura domestiche. Non potendo più resistere presi la decisione di uscire e fare un giro in auto verso la montagna, sicuro che con l'altitudine avrei trovato anche temperature più sopportabili. La strada che stavo percorrendo

La Strada Verso Casa

Stavo rientrando verso casa una sera di luglio dopo aver trascorso una serata in compagnia d'alcuni amici. Erano quasi le tre del mattino, non era un orario insolito, spesso le nostre serate si prolungavano fino a tardi tra i racconti dei nuovi amori e delle storie concluse. Arrivato a circa un chilometro da casa, mi si presentò uno spettacolo incredibile. Con i fari

Quella Sera Sul Divano

Finalmente la settimana era terminata, il lavoro in ufficio non era mai stato così intenso come in quella settimana, a farmi andare avanti era solo il pensiero che avrei trascorso un weekend tranquillo e rilassante. Arrivato a casa percorsi velocemente il corridodio e arrivato in camera mi spogliai completamente nudo e mi buttai sul letto con lo sguardo fisso al soffitto,

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Web-02: vampire_2.0.3.07
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