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Rapporti di Buon Vicinato - Atto secondo

by Gianluca


…"Mhh, non so, dipende… dovrei prima vedere…" controbattei io con aria subdola. Senza darmi il tempo di aggiungere altro mi ritrovai la sua mazza tra le mani: tesa e nodosa come mai avrei sperato. "E allora? L'uomo Del Monte ha detto si?" Non ero più in me dalla gioia; mi accovacciai tra le sue gambe e iniziai ad ingoiare quel mattarello che per quanto era duro pareva di legno massello. La sua cappella carnosa e violacea era tesa e lucida, per via del liquido prespermatico che già aveva iniziato a produrre. A condurre il gioco era lui, tra le sue mani possenti c'era la mia testa immobilizzata e succube del ritmo che più lui gradiva. Percepivo il suo spasso, ero lì esclusivamente per il suo sollazzo, lo sentivo dimenarsi tra le mie labbra in preda ad un godimento smodato. Per cambiare un po' le carte in tavola, decisi che un morsetto avrebbe fatto proprio al caso mio… E così serrai delicatamente i denti attorno a quel fungo rigonfio di desiderio. Immediatamente lui mi diede un sonoro scappellotto e mi disse: " Ehi, che fai? Non mi piacciono questi scherzetti!" "Volevo solo ricordarti che siamo in due…" "Ah e così, il signore vuole la sua parte…" affermò con tono intimidatorio. Ricomincia, e poi ne riparliamo". Sapevo che non avevo altra scelta, se non quella di piantarlo lì, e mandare tutto all'aria; di buon grado ricominciai il lavoretto, la mia lingua percorreva con sollecitudine, tutto il suo cazzo, cercando di non trascurare nulla. "Siii, bravo, continua così…Dai frocetto, fammi godere!" C'era qualcosa nel suo modo di scopare che mi lasciava perplesso, era quasi bestiale, così diverso da come appariva solitamente; anche i suoi modi un po' scurrili e grossolani, mi scioccavano, o meglio mi scioccava il fatto che mi piacesse essere trattato a quel modo da lui. Sentivo che il suo godimento era quasi al limite, con uno strattone deciso liberai il mio capo da quella morsa e lui venne librando il suo seme nell'aria. "Ehi, perché ti sei scansato?" " Perché aspetto ancora la mia parte…" "Quella, era la tua parte!" affermò con tono arrogante. "Lo sai che sei proprio uno stronzo." Asserì io con ira. "Si, ma continuo a piacerti…Vero?" " Ah, oltre che stronzo sei pure un fottuto egocentrico!!!" Lui si avvicinò a me con il suo tarello ciondolante e mi iniziò a baciare lungo tutto il collo. In qual preciso istante persi tutta la mia determinazione, mentre continuava a perlustrare ogni singolo centimetro quadrato del mio corpo, iniziò a spogliarmi: infilò le mani su per la camicia, carezzandomi l'addome, poi arrivò ai capezzoli; me li strizzò, facendomi male in verità, ma la sua presenza alle mie spalle mi eccitava. Sbottonò la mia camicia, e si sfilò la sua polo, ora il suo petto e la mia schiena erano unite, sentivo la sua soffice peluria solleticarmi tutto. Con le mani scivolò verso il basso, esclamando: "Cosa abbiamo qua?" iniziò a sbottonarmi la cintura e i pantaloni, li lasciò cadere; me lo carezzava da sopra i boxer, con movimenti a tratti delicati a tratti decisi. Nel frattempo sentivo il suo cazzo tornare a nuova vita tra le mie natiche; lo muoveva in su e giù, con movimenti ben calibrati: sentivo i boxer impregnati di secrezioni: le mie davanti e le sue di dietro. Ad un certo punto mi sussurrò all'orecchio, mordicchiandomelo: "Chinati, che adesso arriva il bello." Senza proferir parola ubbidii, mi piegai in avanti, mentre lui si piegava sulle sue gambe per avere libero accesso al mio buchino. Si passò la mano sul cazzo, credo per tentare di raccogliere qualche goccia del suo liquido preseminale, cominciò a massaggiarmi tutto intorno con mano esperta, fino a quando non sentii un dito introdursi clandestinamente in me, il fastidio fu irritante, ebbi un sussulto, lui se ne accorse e allora iniziò a passarmi la lingua tutt'intorno, e poi dentro, ero al settimo cielo. Sentivo le pareti del mio retto contrarsi in risposta alle sue sollecitazioni; improvvisamente sentii di nuovo quel dito indagatore dentro di me. Ma la sensazione che provavo ora era assai diversa, il trattamento di prima aveva evidentemente adempiuto al suo compito. Sentii un altro dito dentro di me, le muoveva ritmicamente permettendomi così di adattarmi a quelle intrusioni… Ad un tratto si alzò in piedi, avvicinò la sua mano alla bocca, la inumidì e la passò nuovamente sul suo bigolo, di scatto sentii quel giavellotto impossessarsi del mio corpo senza nessun preavviso e senza ritegno alcuno. La sensazione fu immediata e intensa, in un sol colpo aveva affondato la sua verga nerboruta dentro di me; con spinte sempre più vigorose mi possedeva e iniziava anche a masturbarmi. Riusciva a coordinare perfettamente le sue spinte pelviche con quelle della sua mano; guardavo la mano con l'anello che saliva e scendeva sul mio gingillo, e godevo ancora di più, ammesso fosse possibile… L'esplosione arrivò da lì a poco, prima fu il suo turno: sentivo il suo sperma scorrere lungo le mie pareti interne; dopodiché io venni nella sua mano, imbrattandogliela. Lui iniziò a carezzarmi soavemente, emulsionando il prezioso bene sulla mia pelle. Entrambi piombammo sfiancati sul divano, i nostri corpi sudati e privi di ogni tensione giacevano vicini. "Guarda c'è ancora la partita, chissà come sarà finita?" esclamai io; "Non lo so, so solo che la nostra è finita uno a zero per me, ma quando vuoi la rivincita chiamami…" Mi diede un buffetto sulla guancia e se ne andò via dal salotto… Rimasi sgomento e perplesso. Raccolsi la mia roba e me ne tornai a casa. La sera seguente mi telefonò e mi disse che aveva una sorpresa per me, e di andare subito a casa sua, mi stava aspettando in camera da letto. by m_mizar@hotmail.com

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In un sabato come tanti altri, mentre ero indaffarato a far niente, incuriosito dall'insistente abbaiare dei cani del mio vicino; uscii in giardino per vedere che cosa stava succedendo. In realtà non mi sarei dovuto curare più di tanto dei fatti del mio vicino visto che lo conoscevo a malapena, e lui stesso non aveva mai fatto nulla per instaurare un rapporto di buon vicinato; ma come

Rapporti di Buon Vicinato - Atto secondo

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Rapporti di Buon Vicinato - Atto terzo

Immediatamente mi precipitai da lui, salii le scale di corsa, e entrando nella camera lo vidi completamente nudo, che guardava fuori dalla finestra. "Si, ricomincia…" asserii io; lui si girò e con grande sorpresa mi accorsi che non era lui. In un attimo mi accorsi che non si somigliavano neanche tanto, lui era un po' più basso e pelosetto, massiccio… Divenni subito rossissimo in viso

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Web-04: vampire_2.0.3.07
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