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Rapporti di Buon Vicinato - Atto terzo

by Gianluca


Immediatamente mi precipitai da lui, salii le scale di corsa, e entrando nella camera lo vidi completamente nudo, che guardava fuori dalla finestra. "Si, ricomincia…" asserii io; lui si girò e con grande sorpresa mi accorsi che non era lui. In un attimo mi accorsi che non si somigliavano neanche tanto, lui era un po' più basso e pelosetto, massiccio… Divenni subito rossissimo in viso e indietreggiai senza riuscire a dire alcunché , inciampai in una scarpa, indietreggiai ancora e mi sentii afferrare da qualcuno alle spalle. "Dove scappi?" "Beh, ma, sai, io non volevo disturbarti, deve esserci stato un malinteso…" "No, nessun malinteso." "Che cosa stai dicendo?" finché non intervenne l'altro:" Non ti piace il gioco di squadra?" carezzandosi lascivamente il torace. "No, non credo. I ménage a trois non sono mai stati il mio genere…" "Eppure dovresti provare, è divertente." Così dicendo si avvicino a me e cominciò a strusciare il suo corpo contro il mio. "Dai, e che cazzo, non fare il guasta feste" strillò Giorgio. Anche avessi voluto andarmene, non avrei potuto farlo, Giorgio mi teneva saldamente tra le sue possenti braccia; l'amico cominciò a spogliarmi, si chinò e prese in bocca il mio cazzo ancora moscio. Lo lavorava con estrema cura, gli stava crescendo tra le fauci, diventava sempre più duro e grande. Nel frattempo Giorgio aveva cominciato a massaggiarmi e carezzarmi lungo tutto il corpo, e di tanto in quando scendeva con le mani verso il viso del suo amico per lisciarglielo; dicendogli: ti piace il pisello del mio vicino, eh?" Lui instancabile, continuava nel suo lavoro con molta dedizione, senza dargli troppo retta. Ci spostammo sul lettone, io mi sdraiai: sopra la mia testa penzolava il cazzo di Paolo, di cui io prontamente mi appropriai, e all'altezza del mio bigolo c'era Giorgio che gli dedicava le stesse cure amorevoli che io dedicavo al suo amico. Questa sensazione di novità, mista al poter fare più cose contemporaneamente mi eccitavano da impazzire. Mi fecero mettere a gattoni, e in due si appropriarono dei miei "orifizi": Giorgio mi fotteva la bocca e il suo amico mi faceva il culo. Era bellissimo, mi sentivo stranissimo, ma godevo come un pazzo. In questo gioco continuo scambio di posizioni, volevo fare il culo a Giorgio; ma lui era reticente, diceva che non gli piaceva. Intervenne il suo amico dicendogli di non fare il guastafeste lui, ora… Riluttante accettò, si mise in posizione, Paolo si accostò a lui e divaricò leggermente le chiappe al fine di farmi vedere la meta; iniziò a lavorargli il culo con un dito e un po' di crema ; mi disse: "Guarda, non è invitante?" facendo scorrere il dito dentro e fuori, molto lentamente. Intanto vedevo Giorgio che iniziava a dimenare il suo culetto in maniera più che eloquente. Mi avvicinai appoggiai la cappella contro il suo buco e inizia a entrare, piuttosto dolcemente; finché non fui tutto dentro e allora iniziai a dare spinte più energiche, nel frattempo Paolo si era messo sotto di noi e leccava ora il mio cazzo ora il culo di Giorgio: era un vero porco. "Cazzo, lo sai che fotti veramente bene per essere finocchio. Sai quante passere faresti felici…" Sentivo il piacere crescere dentro fino quasi al culmine, non volevo venire però; non ancora… Mi sfilai repentinamente, lasciando il mio commensale a bocca asciutta. "Ehi che fai, non si lascia mai il lavoro a metà!" " Possiamo sempre riprenderlo dopo…" sussurrai io con aria compiaciuta. "Dai Paolo, fottimi tu, io così non resisto" " Il prestante Paolo si avvicinò al suo sedere e senza fare nulla infilò il suo tarello nel culo ormai quasi cotto del suo amico. Io, nel mentre cercavo di fare l'impossibile: baciare in bocca Giorgio. Iniziai da molto lontano, perlustrando con la mia lingua insaziabile tutto il suo dorso, mi avvicinai al collo, risalendo verso le orecchie, gliele mordicchiavo, baciavo… mi avvicinai furtivamente alle sue labbra, provando solo a sfiorargliene un angolo, tastai la sua reazione, che mi sembrava piuttosto di indifferenza, quando subitaneamente avvertii la sua mano dietro al mio capo che mi avvicinava con forza alla sua bocca. Infilò la sua lingua con irruenza, e assaliva la mia con altrettanto impeto. Furono attimi di piacere intenso, una sorta di rivincita di quei suoi modi un po' triviali. Frattanto Giorgio aveva cominciato a menarsi l'uccello, avido di questo mix di sensazioni di possesso e di appartenenza simultanee; di scatto Paolo si sfilò, e sia lui che Giorgio mi vennero addosso, con spruzzi bollenti e potenti. Ne avevo quasi ovunque, i due si scambiarono uno sguardo d'intesa e cominciarono ad assaporare quel nettare, potevo percepire chiaramente le loro lingue lavorare instancabilmente sul mio corpo fremente e ormai al limite della sopportazione. Arrivarono insieme al mio cazzo, sentirci due lingue sopra, era incredibilmente bello, potevano stimolarmi contemporaneamente la cappella, l'asta e i coglioni. Venni all'istante, imbrattando la faccia di Paolo, che maliziosamente tirò fuori la lingua e se la passò sulle labbra. " Ottima annata" esclamò. Giorgio per non essere da meno, si avvicino al compagno d'avventura e lo riempì di baci, gustando anche lui quella ghiottoneria. Stemmo sdraiati tutti e tre per un po', finché quando Giorgio si voltò verso di me, alzandosi leggermente, disse: "Ma, ti tira già di nuovo? E che sei?" Lasciandosi poi ripiombare sul letto con aria disinteressata. m_mizar@hotmail.com

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