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Khaled

by Joshmilan


Erano le otto di sera e stavo tornando a casa dal lavoro: ero appena uscito dalla metropolitana e stavo aspettando l’autobus, quando lo vedo: seduto su una panchina, a fumare. È bello, molto bello, molto maschile, carnagione scura, sicuramente arabo, occhi nerissimi, grandi, dolci, buoni. Anche il viso è dolce ma maschile. Lo fisso quasi ipnotizzato da tanta mascolinità, e sento immediatamente la voglia di sentire il suo corpo contro il mio... Ecco, l'’autobus arriva, accosta, noi saliamo: lui è alto e robusto, solo a guardarlo mi eccito, penso all’idea di lui che, dietro di me, mi possiede, che mi stringe il sedere tra le mani mentre affonda lentamente dentro me.

L’autobus riparte, ê affollato, ma non lo perdo di vista, e anche lui si accorge di me. Mi guarda, prima come se fosse semplicemente guardandosi attorno, poi più attentamente, fino a quando scorgo un piccolo sorriso sulle sue labbra. La gente scende alle fermate, arriva la mia, ma decido di proseguire, lui mi piace troppo per sciupare questa occasione.

Rimaniamo io e lui e qualche altro passeggero, questo ê il momento, prima che l’autobus arrivi a fermate in cui normalmente molta gente sale. Lo riguardo, sorride lui e sorrido io: viene verso di me e si siede al mio fianco. Iniziamo a parlare, mi chiede se so quando lui deve scendere. Gli dico che la fermata ê già passata, e lui sorride ancora. È chiaro che anche lui non ê sceso, per vedere che cosa sarebbe successo. Si chiama Khaled, ed ê bello, dolce e maschile.

Nel frattempo un mucchio di idee affollano la mia mente: non sono mai stato con un arabo, sarà pericoloso? Ma gli arabi sono gay? Etc etc...

Mi chiede dove abito, gli dico che avremmo dovuto scendere e prendere l’autobus nella direzione opposta, e di buon grado acconsente. Nel frattempo iniziamo a parlare, e io non so cosa abbia detto visto che l'unica cosa che riuscivo a fare era guardare la sua patta che era decisamente cresciuta in dimensione e inspirare a pieni polmoni il suo odore di maschio. In alcune decine di minuti siamo a casa mia. Entriamo nel mio appartemento, siamo entrambi molto tesi. I suoi occhioni mi guardano dolcemente, ê chiaro che lui sia una persona molto timida e il fatto che sia venuto a sedersi vicino a me e mi abbia parlato ê un fatto decisamente eccezionale. Cerco di metterlo a suo agio, gli offro da bere (si si lo so che non avrei dovuto, per via dell’islam), ma lui accetta e beve. Parliamo del piû e del meno, di cosa faccio io, di cosa fa lui qui in Italia. Siamo seduti sul divano, non mi toglie gli occhi di dosso, quegli occhi neri, grandi, che mi fanno battere il cuore velocemente.

Le nostre gambe si sfiorano... la sua mano sfiora la mia gamba... io mi avvicino alla sua bocca, lentamente: sento il suo profumo, profumo di maschio, un accenno di tabacco, e inizio a baciarlo, un bacio lungo e dolce, sento la sua lingua nella mia bocca e le sue mani sulle mie spalle, sulla mia schiena. Io gli accarezzo i pettorlali duri, la pancia dura, i fianchi... le sue mani vanno subito a palpare il mio culo, mi spinge verso di sé, mi fa sedere sulle sue gambe e continua baciarmi mentro sento che sotto il mio culo qualcosa di grosso si ê gonfiato...prendo a muovermi ritmicamente strusciando sulla sua patta... Khaled emette dei grugniti che mi fanno impazzire... da vero toro da monta: sento le sue mani sul mio culo, mi palpa le chiappe, mi spinge contro il suo cazzo... lo voglio dentro!

Mi alzo, gli abbasso i pantaloni, lui mi guarda con un ghigno godurioso: mi abbasso e vedo gli slip con dentro un’asta enorme, il suo cazzo ê durissimo. Mi inginocchio fra le sue gambe aperte e abbasso gli slip, e prendo l’asta con la mano destra, la sollevo e la porto vicino alle labbra... Khaled mette una mano dietro alla nuca e spinge l’asta nella mia bocca... inizio a succhiarglielo... e lo sento godere. Ha un cazzo molto bello, 19cm e grosso, glielo succhio e lo sento grugnire, spinge sempre più a fondo. Ad ogni affondo stringe le mani dietro alla mia nuca, e mentre sento la sua cappella già per la gola, Khaled emette un grugnito animalesco di goduria. Con le mani gli accarezzo lo stomaco, i fianchi, i pettorali e poi scendo e prendo fra le dita le sue grosse palle. Sento il suo cazzo che è gonfio e durissimo, e mi rendo conto che manca poco al momento in cui dovrò prepararmi ad ingoiare la sua sborra: al solo pensiero il mio cazzo sobbalza, e succhio ancora più selvaggiamente. Ma Khaled tira fuori dalla mia bocca il suo cazzo. Si inginocchia anche lui e mi bacia avidamente, spingendo il suo cazzo contro di me. "Ti prego, scopami, muoio dalla voglia" gli dico, incitandolo. Non si fa pregare e con una forza sovrumana mi solleva, prendendomi in braccio. "Dov'è la camera da letto?" chiede, e io impaziente gliela indico.

Qui si distende vicino a me, mi bacia a lungo.

"Mettiti sopra a me, succhiamelo come prima, dai" mi chiede e appena riprendo a succhiare avidamente il suo bellissimo cazzo sento le sue mani sulle mie chiappe. Il solo tocco mi manda in estasi, il mio culo è diventato così sensibile che le sue forti carezze mandano brividi su tutto il mio corpo. Con la mano destra inizia a segarmi e dopo aver leccato le mie palle inizia a leccare il mio buco. Con colpi di lingua veloci lecca tutto attorno al buco, e poi si concentra proprio nella fessura, spinge a più non posso. ...ê bellissimo sentire la sua lingua sul mio buco mentre il suo cazzo ê nella mia bocca, piû io cerco di farlo godere e piû Khaled perde il controllo e sento la sua lingua selvaggia leccare il mio buco, facendomi godere a piû non posso. Con le mani si aiuta aprendo le mie chiappe, per un migliore accesso. Ad un certo punto lo sento ansimare ancora di piû, il suo cazzo nella mia bocca si allarga, non si muove piû dopo un affondo piû potente degli altri, la sua lingua ê immobile e sento il primo dei molti schizzi in gola... sta godendo Khaled, e un profondo suono viene dalla sua gola, suono di un vero uomo che sta schizzando il suo seme nelle profondità della sua puttana. E' così tanta, la sua sborra, che non riesco ad ingoiarla tutta e un po' mi cola giù dalla bocca verso il collo.

Continuo a succhiarlo fino a che neanche una goccia di sperma ê rimasta, Khaled mi fa rigirare, appoggio la mia testa alla sua spalla e mi riposo, lui mi accarezza il viso e bacia la fronte. Stiamo cosî per 10 minuti circa, poi mette due dita sotto il mio mento, alza il mio viso al suo e mi bacia a lungo, fino a che non sento il suo bel cazzo ritto. Gli leggo negli occhi la voglia di scoparmi: immediatamente mi chiede di mettermi a cavalcioni su di lui, sul mio toro e tenendo i miei fianchi con le sue mani fa in modo di appoggiare la grossa cappella al mio buco. Mi bacia. "Ora ti faccio mio", mi dice. Lo sento spingere, ma non entra. Allora si sputa in mano e poi si bagna il cazzo con la sua saliva e poi di nuovo sputa e bagna il mio buco. Appoggia nuovamente la cappella al mio culo e spinge. Ho paura che entri tutto di botto: "Fai piano", gli dico ma Khaled mi guarda con lo sguardo di chi ha troppa voglia di scopare per preoccuparsi.

Sento che qualcosa sta cedendo, il suo cazzo entra, piano piano... sento i suoi peli sulle mie cosce, ê tutto dentro. Dopo pochi secondi inizia a pompare, avanti ed indietro, regalandomi delle sensazioni fantastiche. Khaled, con gli occhi chiusi e le mani sulle mie chiappe stantuffa potente il mio culo, gode come un vero maschio e mi fa sentire una vera troia. “Dai troia stringi il culo, fai godere il tuo maritino” e cosî continua fino a quando, stremato, inizia a fottermi velocemente e sento gli schizzi della sua calda sborra nel mio culo... E anch’io immediatamente vengo …

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Il treno dei soldati capitolo I

Era scesa la notte e l’oscurità avvolgeva la carrozza del treno. Pierpaolo, svegliandosi improvvisamente, guardò l’orologio a catena, aprendo la cipolla e fissando le lancette che indicavano le undici in punto. Erano passate tre ore da quando aveva lasciato Milano e una notte intera lo divideva dall’arrivo nella capitale. Era la prima volta che lasciava Como, dove era nato e cresciuto, per una

Khaled

Erano le otto di sera e stavo tornando a casa dal lavoro: ero appena uscito dalla metropolitana e stavo aspettando l’autobus, quando lo vedo: seduto su una panchina, a fumare. È bello, molto bello, molto maschile, carnagione scura, sicuramente arabo, occhi nerissimi, grandi, dolci, buoni. Anche il viso è dolce ma maschile. Lo fisso quasi ipnotizzato da tanta mascolinità, e sento

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Web-01: vampire_2.0.3.07
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