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Questo ê il paradiso? (2¯ parte)

by Lukaa73


Tim aprî la porta d'ingresso della sua casa e io entrai con il cuore che batteva all'impazzata nel mio petto facendomi sentire la testa come se non fosse attaccata al mio corpo. Si girô, mi sorrise e si tolse i capelli dagli occhi. Io distolsi lo sguardo rapidamente e detti un'occhiata rapida all'ingresso della sua casa e rimasi a bocca aperta, guardandolo mi rendevo conto che l'atrio era grande circa come tutta la mia casa. Ero cosî intimorito dall'ingresso in marmo che corsi dritto dietro la schiena di Tim e quasi gli andai a sbattere contro. Appena i nostri corpi si scontrarono sentii come se il mio corpo fosse attraversato da una corrente elettrica e iniziai a fremere e tremare leggermente. Tim rise e disse: ªFerma! Cerca di non uccidermi, eh?» e mi lanciô un sorriso che mi fece tremare le ginocchia. Ero cosî maledettamente nervoso che mi sentivo il cuore in gola e continuai a chiedermi perché quel figo mi avesse chiesto, anzi quasi pregato, di entrare e rimanere per la notte. Tim mi condusse lungo il corridoio verso la sua stanza, all'altro lato della casa. Non appena aprî la porta gli occhi mi uscirono dalle orbite vedendo le dimensioni della sua stanza. Era grande circa come la mia casa. Rimasi lî in silenzio guardandomi attorno come una specie di pazzo che cerca di capire tutto, ma era troppo. Tim camminô verso l'enorme Hi-Fi per accendere la radio, e musica dance uscî a tutto volume dagli altoparlanti ma prontamente abbassô il volume. Stavo ancora impalato sull'uscio della sua stanza, lui si guardô intorno, sorrise verso di me e mi lanciô un sorriso che era la cosa piû sexy che avessi mai visto. Non sapevo cosa fare e finalmente iniziai a dire qualcosa, ma tutto quello che potevo fare era complimentarmi per la bella casa. Tim arrossî e mormorô qualcosa riguardo i suoi genitori che cercavano di rimediare alla loro assenza riempiendolo di regali costosi. Appena ebbe finito di dire ciô si girô e iniziô a frugare in una pila di vestiti che stavano sul pavimento. Prese una T-shirt D&G dalla pila e iniziô a togliersi la camicia che indossava a scuola e disse che si doveva togliere quegli odiosi vestiti 'scolastici'. Appena si sbottonô la camicia riuscii a vedere il suo petto liscio e vigoroso e mi sentii la testa leggera. Ero a pochi metri dal corpo del ragazzo piû delizioso che avessi mai visto in tutta la mia vita. Si infilô la T-shirt sopra la testa e mentre se la stava tirando giû oltre il suo addome mi colse mentre lo stavo fissando e mi lanciô un'occhiata divertita. Spostai lo sguardo altrove velocemente e finsi di guardare la sua collezione di CD, prendendone uno qua e là e cambiando la musica alla radio. Potevo vedere il suo riflesso nello specchio sopra al tavolo, si era abbassato la zip dei pantaloni e se li stava togliendo. Trattenei il respiro mentre il suo pacco si palesô e potei vedere il profilo del suo cazzo attraverso il sottile tessuto bianco dei suoi CK's. Il sangue mi fluî alla testa e potevo sentire il mio cazzo solleticare le mie palle mentre mi eccitavo sempre di piû. Mentre Tim si stava chiudendo i bottoni dei suoi jeans D&G mi chiese se volevo prendere in prestito qualche vestito e togliermi la divisa scolastica. Iniziai a girarmi indietro e mi fermai improvvisamente appena mi resi conto che il mio cazzo turgido stava spingendo contro il debole tessuto dei miei pantaloni. Ero ancora decisamente imbarazzato e annuii solamente, mormorando che mi andava bene se per lui era ok. Mi diede una specie di buffetto e mi disse che c'erano jeans puliti e T-shirts nell'armadio di fianco a me e che potevo scegliere quella che volevo. Ero sollevato dal fatto che non dovevo girarmi col rischio che vedesse l'evidente protuberanza nei miei pantaloni e aprii le ante dando un'occhiata. Presi un paio di jeans consumati e una T-shirt bianca e iniziai a togliermi la cravatta e la camicia. Guardai in alto e lo vidi fissare il mio petto nello specchio, subito arrossii e mi coprii. ªLo so, lo so,» dissi ªsono un piccoletto ossuto» e m'infilai la T-shirt sopra la testa. ªNo, non lo sei, hai un bel corpo, davvero atletico, e tutte le ragazze pensano che sei dannatamente attraente!» rispose lui. Adesso iniziai davvero ad andare in confusione, che diavolo voleva dire dicendo che avevo un bel corpo? Solo poche ore fa ero sicuro che non mi conoscesse nemmeno. Ma adesso stava dicendo che aveva parlato di me? Che cosa stava succedendo? Il mio cazzo aveva iniziato a calmarsi, cosî presi il rischio di togliermi le scarpe e i pantaloni e di infilarmi i suoi jeans. Appena chiusi la zip iniziô ad indurirsi nuovamente al pensiero del suo cazzo rinchiuso nei jeans che ora stavo portando io. Nel frattempo Tim mi stava raccontando tutto della sua famiglia, e di come suo padre fosse un pezzo grosso di uno studio legale e sua madre divertisse milioni di persone mentre suo padre era via per lavoro. Stava aprendomi il suo cuore e tutto ciô che potevo fare era rubargli veloci occhiate nello specchio e ubriacarmi con ogni singola particolarità del suo corpo. Finalmente Tim mi chiese se volevo quella birra che mi aveva promesso e mi disse di seguirlo. Scendemmo in cucina nella parte anteriore della casa e aprî il frigorifero che sembrava uscito da una navicella spaziale. Ero completamente sopraffatto da tutta la sua casa, ma la cucina era assolutamente qualcosa di diverso. Tutto era fatto di acciaio inossidabile e granito nero e sembrava esattamente quella della copertina di uno di quei giornali di case alla moda. Tim mi chiese se una Stella andava bene e io annuii con il capo e mi guardai intorno mentre prese un pacco di birra da sei e lo appoggio su un largo salotto dall'altra parte della stanza. Si gettô sul divano e mi offrî una birra dal pacco. ªNon parli molto, vero?» mi chiese. Guardai verso di lui mentre stava parlando e i suoi bianchi denti perfetti brillarono mentre mi sorrideva. Scossi la testa e sorrisi a mia volta come una sorta di stupido cucciolo. Allora si allungô verso di me e mi scompigliô scherzosamente i capelli e io quasi balzai per la semplice sontuosità del suo tocco. Mi guardô in modo strano e ridendo mi disse che non mordeva. Risi anch'io e presi un grande sorso di birra dalla mia bottiglia. In realtà non bevvi molto ma dopo pochi sorsi di birra iniziai a sudare e a sentirmi un po' fuori. Tim aveva già finito la sua prima birra e la sua faccia si stava infiammando per gli effetti dell'alcool. Ero seduto sul divano di fianco a lui cercando al meglio di non lasciare nessuna parte del mio corpo entrare in contatto con le sue perché ogni volta che lo sfioravo il mio cuore iniziava ad accelerare e io avrei iniziato ad eccitarmi e a fremere. Dopo aver finito la mia prima birra avevo problemi a tenere la bocca chiusa e cominciai a raccontargli di tutto e di piû su di me. Parlai per ore dicendo i motivi per cui ero timido e come i miei si aspettassero da me che andassi bene a scuola e iniziassi poi l'università, diventando qualcuno che in realtà non mi sentivo di essere. Non avevo mai detto a nessuno prima che non volevo diventare né un dottore né un avvocato, come la scuola e i miei genitori si aspettavano. La verità ê che non sapevo neanche io che cosa volevo fare, a parte esplorare ogni centimetro del corpo perfetto di Tim, ma quest'ultima cosa non gliela dissi, ovviamente. Stesi sul divano, Tim improvvisamente si alzô e oscillô barcollando sui suoi piedi e mi chiese se volevo un'altra birra. A quel punto ne avevo già bevute tre e mi sentivo come se la mia testa fosse attaccata a qualcosa di diverso dal mio corpo. Feci per alzarmi e caddi giû dal divano atterrando con un pesante tonfo su di un fianco. Mi spanciai dalle risate e scoppiai a ridacchiare come un pazzo, contorcendomi sul pavimento come in preda ad un attacco d'isteria. Tim immediatamente si buttô sopra di me solleticandomi sulla pancia e facendomi rimanere senza fiato. Ero cosî ubriaco che facevo fatica perfino a parare i colpi, perciô smisi e cercai di prendermi la rivincita solleticando lui a mia volta. La mia mente improvvisamente ritornô alla realtà quando sentii il mio cazzo duro sfregare contro la sua gamba e guardai dritto degli occhi di Tim e vidi uno sguardo intenso che mi tolse il respiro. Tim smise di solleticarmi e tutto quello che potevo sentire erano i nostri respiri affannosi e il battito del cuore nel mio petto. Tim iniziô a dire qualcosa, ma poi si alzô e corse barcollando verso la cucina. Rimasi steso per qualche minuto completamente confuso da quello che era successo, leggermente stupito e impaurito. Avrà mai visto la verità nei miei occhi e capito che ero una gran checca e che gli stavo sbavando dietro? Ero davvero confuso da quello che stava succedendo tra di noi, ma lo imputai al fatto che era davvero un ragazzo simpatico ed era ubriaco e questo era un comportamento normale per ragazzi etero. Come aprii gli occhi, Tim tornô nella stanza con altre quattro bottiglie di Stella. Me ne porse una già aperta, si sedette sul sofà e bevve un sorso dalla sua bottiglia. Accese la TV e un film in bianco e nero apparve tremolante sullo schermo. Decisi che il miglior posto dove potevo stare era il pavimento, perché ogni volta che provavo ad alzarmi le pareti cominciavano a muoversi e mi sentivo come se stessi per sentirmi male. Tim e io non parlammo molto mentre stavamo bevendo e guardando il film, o almeno provavo a seguire lo schermo ma non riuscivo a mettere bene a fuoco le immagini. Appoggiai la schiena contro il sofà e provai ad evitare che la mia testa toccasse la sua gamba, che pendeva a ciondoloni dal bracciolo del divano. Tutte le volte che mi spostavo per smettere di toccare l'oggetto dei miei desideri sembrava che mi seguisse. Alla fine cedetti, nel momento in cui il mio cervello inzuppato di alcool decise che era semplicemente troppo faticoso. Tim si schiarî la voce e iniziô a parlarmi. ªAllora, hai la ragazza attualmente?» ªNah, non in questo momento» Pensai tra me e me che era davvero una domanda bizzarra da farsi, ma dovevo stare attento, o avrebbe scoperto il mio segreto. ªPerché no, conosco la ragazza che suona il violino nell'orchestra della scuola e so che pensa che sei carino, come mai non le hai chiesto di uscire o qualcosa di simile?» Non volevo assolutamente dirgli che tutto quello che volevo era il corpo di un maschio vigoroso stretto contro di me e non una debole ragazza. ªNon so, perché sono timido suppongo.» Potevo sentire la mia faccia arrossire e gocce di sudore iniziavano a formarsi sulla mia fronte e la mia T-shirt si stava appiccicando al mio petto. Per tutto il tempo le gambe di Tim stavano lentamente sfregandosi contro la mia testa e io ero troppo ubriaco per fare qualcosa. Chiacchierammo ancora per qualche ora e continuammo a bere birra e ubriacarci ancora di piû di quello che già eravamo. Verso le 2 a.m. potevo a malapena pensare e la mia testa stava riposando completamente appoggiata alle cosce di Tim. Riuscivo a fatica a tenere gli occhi aperti ed era uno sforzo enorme provare a concentrarmi su qualcosa. Il dolce profumo di Tim mi riempiva la testa e iniziai a lasciarmi andare al sonno. Finalmente il mio corpo stanco e ubriaco fu spazzato via dal sonno, e io mi arresi.

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9 Gay Erotic Stories from Lukaa73

Questo ê il paradiso? 4¯ parte

I miei occhi lentamente si spalancavano mentre stavo lî, fermo immobile, sulla porta d'ingresso fissando il volto di Tim mentre le lacrime gli scendevano silenziosamente dalle sue guance perfette sul portico. Ero completamente scioccato e la paura e lo shock dovevano essere ben stampati sulla mia faccia e sul mio corpo che diventô rigido e pesante come un peso di piombo. Tim iniziô a

Questo ê il paradiso? 5¯ parte

Stavo scappando via da un gruppo di ragazzi che mi stavano inseguendo e il mio cuore batteva piû forte rispetto alla velocità delle mie gambe. Continuavo a correre ma non mi stavo allontanando e loro erano sempre piû vicini. Iniziai ad urlare ma dalla mia bocca non usciva un suono, tutto quello che potevo fare era gracchiare un piccolo piagnisteo. Non riuscivo ad allontanarmi di piû ed

Questo ê il paradiso? 6¯ parte

Il giorno successivo il telefono squillô alle 8 am e io scattai verso il telefono e alzai la cornetta con il fiato sospeso sperando che fosse Tim. Ma era qualcuno della chiesa dei miei genitori e chiamai mia madre al telefono. Ciondolai per la casa tutto il giorno aspettando lo squillo del telefono e tutte le volte che lo fece risposi dopo il primo squillo, nella speranza che fosse lui.

Questo ê il paradiso? 7¯ parte

Rimasi seduto fissando il vuoto finché non mi ricordai che ero a scuola e che dovevo andare alla prossima lezione. Il resto del giorno passô e io rimasi in uno stato di panico e paura. Ero davvero eccitato al pensiero di stare con Tim questo pomeriggio ma ero anche spaventato che qualcun altro mi avesse scoperto gay. Finalmente la campanella suonô la fine dell'ultima ora e io potevo

Questo ê il paradiso? 8¯ parte

Le settimane seguenti passarono velocemente e Tim ed io cademmo in una strana routine. Io l'avrei evitato a scuola e se ci fossimo visti avremmo fatto finta di non conoscerci. Fa molto male non poter parlargli o mostrargli i miei sentimenti in pubblico. Accettai tutto ciô perché ero cosî innamorato di lui e non ci pensai molto finché Ms Summers, ehm voglio dire Cass mi chiese come mai

Questo ê il paradiso? 9¯ parte

Tim rimase da me solo una notte e ritornô a casa sua il giorno seguente dopo la scuola. La settimana praticamente volô, nonostante una bella chiacchierata con Nick sull'essere gay e riguardo la sua relazione con Dan. Lui e Dan si vedevano già da un bel po', avevano scoperto di essere entrambi gay quando finirono ubriachi a letto insieme dopo una festa. Stavano insieme un sacco di tempo

Questo ê il paradiso? (1¯parte)

La pelle del suo petto liscio e abbronzato stava grondando di sudore mentre le sue potenti gambe lo spingevano in avanti e lo elevavano in aria. Le sue mani strette attorno alla palla e ripiombô al suolo con un sibilo mentre tutto il suo corpo sobbalzô ed ogni muscolo di quell'atletico figo guizzô. Ero in uno stato di completa meraviglia mentre guardavo Tim giocare una partita sui campi

Questo ê il paradiso? (2¯ parte)

Tim aprî la porta d'ingresso della sua casa e io entrai con il cuore che batteva all'impazzata nel mio petto facendomi sentire la testa come se non fosse attaccata al mio corpo. Si girô, mi sorrise e si tolse i capelli dagli occhi. Io distolsi lo sguardo rapidamente e detti un'occhiata rapida all'ingresso della sua casa e rimasi a bocca aperta, guardandolo mi rendevo conto che l'atrio era

Questo ê il paradiso? (3¯ parte)

All'inizio tutto quello che potevo sentire era la mia testa pulsare e mi sentivo come se il mio intero corpo fosse stato scosso da un bulldozer. La mia bocca era secca e morivo dalla voglia di bere qualcosa per fermare l'insistente bruciore della mia lingua e gola. Aprii gli occhi con cautela e provai a capire dove fossi e perché la sveglia non mi avesse svegliato. Fui salutato dalla vista di una

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Web-04: vampire_2.0.3.07
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