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Questo ê il paradiso? (3¯ parte)

by Lukaa73


All'inizio tutto quello che potevo sentire era la mia testa pulsare e mi sentivo come se il mio intero corpo fosse stato scosso da un bulldozer. La mia bocca era secca e morivo dalla voglia di bere qualcosa per fermare l'insistente bruciore della mia lingua e gola. Aprii gli occhi con cautela e provai a capire dove fossi e perché la sveglia non mi avesse svegliato. Fui salutato dalla vista di una muscolosa schiena, glabra e abbronzata proprio di fronte a me. Scossi la testa e provai a svegliarmi dal sogno che stavo ovviamente facendo. In quel momento mi resi conto che non stavo sognando e che ero nudo, fatta eccezione per i miei CK boxers, a letto con il ragazzo di cui ero stato innamorato per anni. All'inizio mi feci prendere dal panico e pensai che in quella confusione mentale dovuta all'alcol, la notte scorsa, avessi fatto avances a Tim. Il pulsare della mia testa peggiorô e un piccolo brontolio uscî dalle mie labbra. In quel momento Tim si girô e mi guardô dritto negli occhi. ªBuongiorno ubriacone» mi disse pigramente con voce strascicata. Lo fissai intenzionalmente e lui ricambiô lo sguardo, io dovetti avere l'aspetto di uno che stava per urlare o qualcosa del genere perché lui allora mi spiegô che ero collassato la notte scorsa e lui era troppo ubriaco per preparare un altro letto cosî mi trascinô nel suo letto, mi tolse i vestiti e si addormentô accanto a me. A quel punto iniziai a calmarmi e il terrore che mi faceva pulsare la testa cambiô in uno strano stordimento. Tim stava ancora fissando dritto verso me con quegli occhi spettacolari che sembrava leggessero i miei pensieri. Chiusi i miei occhi per un momento e provai a prendere fiato ma il mio corpo sussultô appena sentii qualcosa di caldo e morbido passare velocemente sulle mie labbra e sentii un dolce e delicato respiro sulla mia faccia. I miei occhi si aprirono di scatto e vidi Tim morsicarsi il labbro inferiore in quel modo che mi faceva sempre impazzire. ªMi dispiace» balbettô, ªIo, io, non so so cosa mi ê preso, perché l'ho fatto». Rimasi disteso, troppo spaventato per muovermi, ma il mio cazzo immediatamente si mise sull'attenti. Ero completamente scioccato e non riuscivo a muovere un muscolo o a dire una parola. I profondi occhi di Tim iniziarono a riempirsi di lacrime e iniziô a singhiozzare silenziosamente e a distogliere lo sguardo da me. ªMi dispiace cosî tanto, ê solo che mi piaci veramente e desideravo cosî tanto di baciarti, scusa, mi dispiace,...cazzo, c..cazzo» Si mise a sedere sul letto e seppellî la sua testa nelle mani, mentre iniziô a tremare e tutto il suo corpo si contorceva. Finalmente riuscii a muovermi e lentamente mi stesi per tentare di toccare il suo viso. Tim sobbalzô e mi guardô con la sua bellissima faccia rigata dalle lacrime con una lacrima che scorreva lentamente dall'occhio giû per la guancia fino a raggiungere il mento. Io non riuscivo a dire una parola ma anche i miei occhi iniziarono a velarsi e appoggiai la mia faccia alla sua e dolcemente le nostre labbra si incontrarono. Nel momento in cui le nostre labbra si incontrarono la mia bocca si aprî e la mia lingua gentilmente iniziô ad accarezzare il soffice caldo velluto della sua mentre incontrava la mia. Subito mi sentii come se stessi fluttuando e mi sentii piû realizzato di quanto mai lo fossi stato in tutta la mia vita. Lentamente affondammo di nuovo sul letto senza staccare le nostre giovani labbra. Strinsi le mie braccia attorno al suo giovane corpo snello e sentii il calore avvolgermi. Tim fece lo stesso e rimanemmo cosî per quelle che sembrarono ore stringendoci e baciandoci. Quando le nostre bocche si separarono, un sottile filo di saliva le univa ancora finché non si spezzô e io ritrovai la voce. Guardai nei suoi occhi sapendo perfettamente che i miei occhi gli stavano dicendo tutto cosî come i suoi mi stavano rivelando i suoi sentimenti piû profondi. Non mi stavo assolutamente rendendo conto di quello che stava succedendo, sapevo che avevo finalmente trovato quel sentimento speciale che stavo cercando da molti anni, ma ero terrorizzato. Alzai lentamente gli occhi per guardare nei suoi, erano spalancati e sembravano quelli di un canguro colpito dai fari di una macchina. Spostai lo sguardo in basso e stava facendo ancora quella cosa cosî eccitante con il suo labbro inferiore, mordendoselo tra i denti. Rimasi steso tra le sue braccia, fissandolo senza dire una parola. Sembrava come ci fosse un martello pneumatico che faceva tremare il mio corpo e il mio cuore stava battendo cosî forte che pensavo stessi per svenire da un momento all'altro. Ero cosî arrapato che il mio cazzo stava spingendo contro i miei boxers facendosi alquanto insopportabile ma allo stesso tempo deliziosamente eccitante. Tutto quello che volevo fare in quel momento, era essere stretto e stringere Tim tra le mie braccia per sempre. Le mani di Tim lentamente iniziarono a toccare la mia faccia mentre i suoi occhi continuavano a guardarmi intensamente cercando di leggere i miei pensieri. Mi disse poi che avevo l'aspetto di uno che stava per vomitare o svenire e che aveva paura che io stessi per fare l'una o l'altra cosa o, peggio, entrambe. Il mio desiderio verso di lui si trasformô improvvisamente in paura e cercai di liberarmi dal suo caldo abbraccio e saltai fuori dal letto. Tim provô ad afferrare il mio braccio ma mi divincolai e mi dileguai attraverso la stanza alla ricerca dei miei vestiti. Velocemente afferrai i miei vestiti 'scolastici' dal groviglio di abiti sopra la sedia e li indossai a gran velocità. Non so perché lo feci, il mio cuore mi diceva di restare e scoprire cosa Tim voleva farmi capire con tutto ciô ma ero cosî terrorizzato dalle conseguenze di quello che stava succedendo che la mia paura mi stava conducendo fuori da quella stanza e lontano dal mio amato Tim. Mentre indossavo i miei vestiti detti le spalle a Tim e lui non disse niente né provô ad uscire dal letto. La mia gola era riarsa e assetata e quando provai a borbottare le mie scuse e giustificarmi per via del diabete le parole uscirono come un gracchiamento. Non appena ebbi i miei vestiti addosso, e non impiegai piû di 2 minuti, corsi fuori dalla sua camera da letto e cercai, inutilmente, di trovare l'uscita della sua casa. I muri del corridoio sembravano chiudersi attorno a me e il mio respiro si faceva sempre piû affannoso. Vi siete mai sentiti come se foste disconnessi dal vostro corpo e vi steste guardando mentre fate qualcosa? Beh, quello ê ciô che stavo provando io in quel momento, potevo vedermi come se fossi in una comica, muovendomi a casaccio cercando di uscire da lî in fretta. Alla fine trovai la porta principale e l'aprii tirando con forza e mi gettai fuori nell'aria fresca del mattino. Rimasi lî per un paio di minuti respirando affannosamente l'aria fresca come se avessi rischiato di annegare in un pozzo d'acqua. I miei occhi si socchiusero non appena il mio cervello riconobbe la brillante luce del sole e quasi inciampai mentre correvo verso la mia auto Tremai per tutta la strada verso casa e lentamente parcheggiai la macchina di fronte alla casa dei miei genitori. La macchina di mia madre non c'era e la casa sembrava deserta, quindi pensai che non ci fosse nessuno in casa. Finalmente iniziai a rilassarmi perché sapevo che ero al sicuro, ma al sicuro da cosa? Improvvisamente iniziai a piangere e tutto il mio corpo era tormentato dai singhiozzi e mi lasciai andare contro il volante della macchina. Continuai a pensare che cazzata avessi fatto, perché ero cosî spaventato, il figo dei miei sogni, il ragazzo che avevo concupito sin dalla prima volta che lo avevo visto quando mi ha fatto svenire e io ero corso via come uno stupido testa di cazzo. Quando finalmente ripresi il controllo di me stesso alzai lo sguardo mentre i miei singhiozzi diventavano un "tirar su col naso" e la mia faccia e la mia camicia erano inzuppate di lacrime. Lentamente scesi dalla macchina ed entrai in casa e andai nella mia stanza. Posai la mia borsa e il violino di fianco alla scrivania e mi gettai sul letto con la faccia in giû. Non riuscivo a capire quello che era successo, Tim era la mia piû grande fantasia che avessi mai avuto, mi ero masturbato centinaia di volte su questo letto sognando e pensando a cosa gli avrei fatto. Misi le mani in basso e iniziai a giocare con il mio cazzo che non era ancora 'sceso' da quando ero a letto con Tim. Ero eccitato da impazzire e il mio cazzo certamente sapeva quello che voleva mentre lentamente afferravo con fermezza la cappella e muovevo le dita delicatamente lungo l'asta. Mi sbottonai i pantaloni e lasciai il mio cazzo affamato annusare l'aria aperta, Dio era cosî piacevole. Mi sistemai le palle in modo che loro e il duro membro fossero liberi dai miei boxers e rimasi cosî, scorrendo il mio cazzo su e giû disegnando nella mia mente il bellissimo viso di Tim e i suoi profondi occhi marroni che guardavano dritto nella mia anima. Mi sentivo prossimo a venire e iniziai ad aumentare la pressione sulla cappella nel modo che io amo. Con l'altra mano stuzzicavo gentilmente i miei capezzoli mentre si indurivano e fremevano sotto il mio tocco. Improvvisamente il mio corpo scosse e il mio respiro diventô sempre piû veloce e irregolare. Le mie palle si strinsero contro il mio corpo e il mio cazzo diventô sempre piû duro finché la cappella non eruttô sperma che mi colpî faccia, capelli, occhi e il muro dietro di me. Mi sentivo come se le budella fossero state espulse dal mio cazzo come raffiche dopo raffiche di caldo sperma fumante atterrato su di me e sul muro. Iniziai a perdere coscienza nel momento in cui l'estasi dei sentimenti prese il controllo del mio corpo e caddi in un sonno profondo. Il mio sonno fu tormentato da strani sogni nei quali ero inseguito dalla gente, ma tutte le volte che provavo a guardare le loro facce non riuscivo a mettere bene a fuoco gli occhi e vedevo sempre una massa indistinta di persone. Continuavo cercando di scappare in stanze che riconoscevo, ma non sapevo dov'erano. Chiudevo tutte le porte alle mie spalle e scappavo di stanza in stanza ma le persone continuavano a picchiare contro le porte e a gridare: ªEsci, vieni fuori, sappiamo dove sei» mi svegliai sul mio letto sudando come un pazzo, ancora con i miei vestiti 'scolastici' addosso. All'inizio ero completamente disorientato e non capivo dov'ero che cosa stessi facendo e che giorno fosse. Guardai l'orologio vicino al letto ma i numeri mi fissavano e non riuscivo a capirli nonostante fossero proprio dritti di fronte a me. La mia testa stava pulsando con un rumore battente che non si fermava. La nebbia iniziô a sollevarsi dalla mia mente e finalmente vidi l'ora, erano le 2 in punto del pomeriggio. Mi sedetti e i colpi violenti che sentivo diventarono piû forti. Mi resi allora conto che i colpi venivano da qualcuno sulla porta d'ingresso. Velocemente mi spogliai e mi infilai i pantaloni di una tuta e usai un asciugamano che stava sul pavimento per asciugare il sudore dal mio corpo mentre camminavo verso la porta d'ingresso. Aprii la porta e guardai dritto nella faccia di Tim rigata dalle lacrime.

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Questo ê il paradiso? 4¯ parte

I miei occhi lentamente si spalancavano mentre stavo lî, fermo immobile, sulla porta d'ingresso fissando il volto di Tim mentre le lacrime gli scendevano silenziosamente dalle sue guance perfette sul portico. Ero completamente scioccato e la paura e lo shock dovevano essere ben stampati sulla mia faccia e sul mio corpo che diventô rigido e pesante come un peso di piombo. Tim iniziô a

Questo ê il paradiso? 5¯ parte

Stavo scappando via da un gruppo di ragazzi che mi stavano inseguendo e il mio cuore batteva piû forte rispetto alla velocità delle mie gambe. Continuavo a correre ma non mi stavo allontanando e loro erano sempre piû vicini. Iniziai ad urlare ma dalla mia bocca non usciva un suono, tutto quello che potevo fare era gracchiare un piccolo piagnisteo. Non riuscivo ad allontanarmi di piû ed

Questo ê il paradiso? 6¯ parte

Il giorno successivo il telefono squillô alle 8 am e io scattai verso il telefono e alzai la cornetta con il fiato sospeso sperando che fosse Tim. Ma era qualcuno della chiesa dei miei genitori e chiamai mia madre al telefono. Ciondolai per la casa tutto il giorno aspettando lo squillo del telefono e tutte le volte che lo fece risposi dopo il primo squillo, nella speranza che fosse lui.

Questo ê il paradiso? 7¯ parte

Rimasi seduto fissando il vuoto finché non mi ricordai che ero a scuola e che dovevo andare alla prossima lezione. Il resto del giorno passô e io rimasi in uno stato di panico e paura. Ero davvero eccitato al pensiero di stare con Tim questo pomeriggio ma ero anche spaventato che qualcun altro mi avesse scoperto gay. Finalmente la campanella suonô la fine dell'ultima ora e io potevo

Questo ê il paradiso? 8¯ parte

Le settimane seguenti passarono velocemente e Tim ed io cademmo in una strana routine. Io l'avrei evitato a scuola e se ci fossimo visti avremmo fatto finta di non conoscerci. Fa molto male non poter parlargli o mostrargli i miei sentimenti in pubblico. Accettai tutto ciô perché ero cosî innamorato di lui e non ci pensai molto finché Ms Summers, ehm voglio dire Cass mi chiese come mai

Questo ê il paradiso? 9¯ parte

Tim rimase da me solo una notte e ritornô a casa sua il giorno seguente dopo la scuola. La settimana praticamente volô, nonostante una bella chiacchierata con Nick sull'essere gay e riguardo la sua relazione con Dan. Lui e Dan si vedevano già da un bel po', avevano scoperto di essere entrambi gay quando finirono ubriachi a letto insieme dopo una festa. Stavano insieme un sacco di tempo

Questo ê il paradiso? (1¯parte)

La pelle del suo petto liscio e abbronzato stava grondando di sudore mentre le sue potenti gambe lo spingevano in avanti e lo elevavano in aria. Le sue mani strette attorno alla palla e ripiombô al suolo con un sibilo mentre tutto il suo corpo sobbalzô ed ogni muscolo di quell'atletico figo guizzô. Ero in uno stato di completa meraviglia mentre guardavo Tim giocare una partita sui campi

Questo ê il paradiso? (2¯ parte)

Tim aprî la porta d'ingresso della sua casa e io entrai con il cuore che batteva all'impazzata nel mio petto facendomi sentire la testa come se non fosse attaccata al mio corpo. Si girô, mi sorrise e si tolse i capelli dagli occhi. Io distolsi lo sguardo rapidamente e detti un'occhiata rapida all'ingresso della sua casa e rimasi a bocca aperta, guardandolo mi rendevo conto che l'atrio era

Questo ê il paradiso? (3¯ parte)

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Web-02: vampire_2.0.3.07
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