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Questo ê il paradiso? 5¯ parte

by Lukaa73


Stavo scappando via da un gruppo di ragazzi che mi stavano inseguendo e il mio cuore batteva piû forte rispetto alla velocità delle mie gambe. Continuavo a correre ma non mi stavo allontanando e loro erano sempre piû vicini. Iniziai ad urlare ma dalla mia bocca non usciva un suono, tutto quello che potevo fare era gracchiare un piccolo piagnisteo. Non riuscivo ad allontanarmi di piû ed avevo paura che mi prendessero. Furtivamente guardai dietro verso di loro ma non riuscivo a distinguere le loro facce, ero cosî stanco.stanchissimo. Iniziai a cadere e cadere e cadere alla fine la voce mi tornô ed urlai dal terrore. "Josh ê tutto ok? Josh, Josh.svegliati, ê ok" Mi svegliai dal sogno tutto sudato e tremante, con il forte braccio di Tim stretto saldamente attorno a me. Ero cosî accaldato ed appiccicoso che i nostri corpi erano praticamente incollati insieme. Stavo ancora vacillando dal sogno e il mio cuore stava ancora correndo una maratona nel mio petto. Tim soffocô la parte posteriore del mio collo con piccoli bacetti e gentilmente mi sussurrô nell'orecchio: "È tutto ok, sono qui amore, va tutto bene, ê tutto ok. Io mi riaddormentai e questa volta non ebbi brutti sogni. Ci svegliammo verso le 8 pm ancora stretti insieme in un lento abbraccio con il liscio torace di Tim che gentilmente toccava il mio mentre respirava e le sue forti gambe strette attorno alle mie. La mia mente immediatamente oltrepassô i limiti di resistenza; non potevo credere a quello che stava succedendo. Tim era l'assoluto oggetto del mio desiderio da anni, non solo come feeling sessuale, ma molto di piû, questo era ciô che l'amore doveva essere ed era tutto successo in meno di 24 ore. Stavo steso respirando del suo odore, era come un afrodisiaco per me, era come muschio ma cosî confortevole e cosî buono. Non appena lo sentivo mi sentivo completamente felice e contento. I miei genitori sarebbero tornati a casa presto, cosî, gentilmente, mi allungai verso di lui, gli accarezzai il viso e gentilmente gli sussurrai all'orecchio: "Amore, amore, svegliati ragazzo fantastico, i miei genitori saranno a casa presto, andiamo." Tim si mosse lentamente e si stirô con le mani tese sopra la testa mettendo in risalto tutti i muscoli del torace e dell'addome. Io fremetti involontariamente e il mio cazzo tornô semi-duro di nuovo. Abbassai le labbra e gentilmente tracciai con la mia lingua il contorno della sua. La sua lingua scattô fuori e si infilô nella mia bocca, i miei occhi si chiusero e strinsi forte a me il caldo corpo di Tim. Restammo in quella posizione per quelle che sembrarono ore e riuscivo a sentire il suo duro pulsare insistentemente contro la mia coscia. Ero cosî eccitato che pensavo sarei esploso ed ogni battito del mio cuore faceva sentire il mio cazzo come se stesse per esplodere. Tim finalmente lasciô uscire la mia lingua dalla sua bocca e gli dissi che doveva davvero andare perché i miei genitori sarebbero arrivati da un momento all'altro. Questo senz'altro mi faceva riacquistare i sensi e guardando l'orologio ancora, vidi che era quasi l'ora in cui tornavano dal lavoro. Ero completamente fuori controllo e non c'era modo di farmi lasciare uscire dal letto il mio perfetto Adone. Tim lentamente spostô il suo muscoloso corpo dal mio e si alzô, lasciando cadere il piumone dal suo corpo. Io rimasi steso rimanendo senza fiato alla bellezza di quel corpo in tutta la sua nuda gloria. I miei occhi accarezzarono ogni fossetta e ogni rilievo del suo corpo. Iniziai dai suoi alti zigomi e dal volto perfetto, che Michelangelo potrebbe aver scalpellato dal marmo. Scesi ulteriormente ai pettorali che salivano e scendevano dolcemente ad ogni respiro. Ancora piû in basso ai suoi capezzoli rosa che sembravano cosî perfetti, come piccole vette di una montagna. Ogni muscolo del suo corpo era in tensione e ora sapevo perché chiamavano il suo addome 'asse per lavare', solo poche ore prima la mia lingua stava tracciando il contorno di ogni porzione muscolosa. I miei occhi indugiarono sopra il suo ombelico che era strettamente annodato all'interno e riuscii ad intravedere una debole traccia di saliva dove la mia lingua aveva seguito il percorso fino al suo pube. Non potevo non fissare il suo perfetto cazzo circonciso; pensate che era il primo escludendo il mio che avevo visto davvero da vicino. Era ancora semi-duro e pendeva pesantemente verso il basso, un buon 6 o 7 pollici di pelle vellutata color bianco crema con una testa a forma di fungo di aspetto viola arrabbiato. Uscii dalla mia trance quando Tim disse: "Diventerai cieco se lo fai, sai?". Mi resi conto che mentre stavo ammirando il suo corpo la mia mano stava stringendo la testa del mio tormentoso cazzo duro. Arrossii dalla vergogna e tolsi immediatamente la mano. Mi alzai mentre Tim stava infilando le sue lunghe gambe nei suoi CK's e alzandoli coprî la sua incredibile mascolinità. Iniziai a vestirmi e mentre stavo infilandomi una T-shirt sopra la testa Tim mi abbracciô e mi girô cosî che le nostre labbra potessero incontrarsi ancora una volta. Io mi lasciai andare e giuro che sentivo musica nella mia testa mentre le nostre lingue duellavano nella bocca dell'altro e mi venne duro nuovamente. Appena spezzammo l'abbraccio guardai verso il basso e vidi che anche lui l'aveva duro ed era dannatamente difficile da ignorare. Lo raggiunsi con la mia mano ma Tim l'afferrô e mi disse: "Dopo Josh. I tuoi genitori arriveranno da un momento all'altro!" Silenziosamente pregai dio che non fossero tornati a casa stasera, ma annuii fissando i suoi occhi castani. Sentivo la stanza ruotare mentre i nostri occhi cercavano di carpire i pensieri piû profondi. Sentii una macchina parcheggiare fuori casa e ci separammo immediatamente rimanendo poi immobili. "Cazzo questa era vicina" dissi ridendo. Tim mi sorrise e iniziô a mordersi il labbro inferiore ancora. Rimanemmo lî semplicemente toccandoci finche la porta d'ingresso non s'aprî e mia madre chiamo il mio nome. Urlai un ciao e scesi per salutarli. Tim mi afferrô mentre stavo per uscire dalla porta e rapidamente mi diede un fugace bacio sulle labbra, poi mi seguî giû per le scale. Dopo averlo presentato ai miei genitori e dopo che essi andarono in cucina per preparare qualcosa per cena mi girai verso Tim e gli chiesi se voleva restare. Scosse la testa e disse: "Uhm no,sarebbe meglio se tornassi a casa, mio papà dovrebbe chiamare alle 11 da New York o da dove si trova". Appena disse questo guardô altrove e la sua faccia iniziô a corrucciarsi solo per una frazione di secondo. "Ti chiamo domani." E con questo sfregô le sue labbra contro le mie e uscî dalla porta, lasciandomi in una sorta di confusione. Lasciai la porta aperta mentre lo guardavo camminare verso la macchina salire e andarsene. Fino a quel momento non avevo mai provato quella sorta di solitudine in tutta la mia vita. Mi sedetti su una sedia vicina alla porta mentre fissavo il buio della notte. Riuscivo a sentire il rumore del vento che sollevava le foglie e le spostava in giro e gli uccellini cinguettare mentre il vento gli soffiava intorno. Mia madre uscî dalla cucina e mi guardô in modo strano mentre chiudeva la porta. "È tutto a posto caro? Sembri molto quieto stasera!" Annuii per rispondere e lentamente mi alzai. Mentre passai davanti a mia madre mi toccô la fronte e disse che sembravo molto accaldato. "Hai già mangiato?" Guardai il mio riflesso nello specchio della sala e vidi che ero molto pallido. Borbottai di essere molto stanco e iniziai a salire le scale verso la mia camera da letto; mentre iniziai a muovermi mia madre mi disse: "Tim ê molto carino, caro; non credo di averlo mai incontrato prima." Il mio cuore quasi si fermo per lo shock e mi girai cercando di pensare a qualcosa da dire mentre gli occhi di mia madre stavano cercando di vedere nella mia faccia quello che stessi pensando. "Uhm lui ê nell'orchestra della scuola e ha accidentalmente portato a casa i miei spartiti e cosî ê venuto a riportarmeli" Questa doveva essere una scusa credibile pensai tra me e me, di solito non mentivo ai miei genitori e mi sentivo davvero schifoso ad averlo fatto ma una balla come quella era preferibile alla verità, qualunque fosse. Andai nella mia stanza, chiusi la porta e guardai il mio letto che era completamente disfatto con i cuscini sparsi ovunque, il piumone per terra e il lenzuolo tutto ammucchiato. Presi un profondo respiro e riuscii ancora a sentire l'odore speciale di Tim nella stanza. All'improvviso tutte le cose che aveva toccato avevano assunto un nuovo significato; mi sedetti sul letto e chiusi gli occhi, ricordando ogni glorioso momento. Uscii rapidamente dal mio stato di trance quando mia madre bussô alla porta con il telefono. Mi sorrise e mi porse il telefono. Subito dopo si guardô intorno vedendo la mia stanza ordinata come solito e mi diede un'occhiata interrogativa. La telefonata era di Sam, la mia migliore amica al mondo, lei ed io andavamo allo stesso asilo e alla stessa scuola primaria prima di separarci in scuole private diverse. Sam era andata alla scuola dove andava anche mia sorella e non era molto lontana ma ultimamente non ci eravamo visti spesso perché entrambi impegnati duramente per l'esame finale. Sam era la persona piû vistosa che avessi mai incontrato nella mia vita, era un incrocio tra una hippie e una modella da passerella, alta, magra e meravigliosa, ma vestiva molto vintage con uno schema di colori psichedelico. Lei era una grande fan dei Carpenters, cosî di cattivo gusto ma anche grandi allo stesso tempo. La maggior parte delle persone della nostra età non ne aveva mai sentito parlare, ma lei era Sam, pazza ed eccentrica ma con un cuore d'oro e aveva quasi tutti i ragazzi che la inseguivano dal crepuscolo all'alba. Sam era l'unica persona al mondo che conosceva tutti i miei segreti e io conoscevo tutti i suoi. Quando avevo quindici anni ê venuta dritta da me e mi ha detto che ero gay.quasi mi soffocai con la Coca-Cola mentre disse ciô e io iniziai a negarlo, ma lei si mise a ridere e mi disse di smettere di essere uno stupido cretino e di accettarlo. Per un sacco di tempo parlammo riguardo il mio essere gay e come faceva lei a saperlo. Per lei era abbastanza semplice: non avevo mai provato a saltarle addosso o spiare nella sua camicia per vederle le tette. Sam iniziô ad urlare al telefono e chiamarmi con tutte le parolacce che conosceva e improvvisamente mi resi conto che dovevamo andare ad un concerto questa sera e sarei dovuto andare a prenderla tre ore fa. Aveva provato a chiamarmi dalle 7 ma non avevo sentito il telefono nemmeno una volta. Mi scusai per quello che sembrô un'eternità poi dissi: "Non crederai mai a quello che mi ê successo." "Oh sî, non dirmi", sbuffô, "che l'uomo dei tuoi sogni ê comparso sulla soglia di casa tua e ti ha conquistato, sî, bla, bla, bla". Non dissi niente per qualche istante e lei disse: "Josh, Josh, tu non tu non no no no no, oh mio dio sto arrivando dritta da te non provare a muoverti, sarô lî in 5 minuti". Senza dire un'altra parola riagganciô e io ero stato lasciato con la cornetta in mano ad ascoltare il tono di occupato. Erano quasi le 10.30 e sapevo che i miei genitori si sarebbero spaventati con Sam che compariva a quell'ora o meglio ad ogni ora fosse venuta. I miei genitori pensavano che Sam fosse una pazza ai massimi livelli e che ci giocasse molto. Quando Sam sapeva che li avrebbe incontrati si vestiva sempre per l'occasione, qualcosa di rivelatore.uhm già uhm abbastanza sorprendente. Una volta indossô un vestito completamente fatto di barrette di Mars, lei voleva essere una stilista cosî credo che stia andando per la strada giusta, era certamente diversa. Appena si sedette col vestito tutti gli incarti si aprirono e il cioccolato finî dappertutto. Io pensavo che fosse una grande ma mio padre scosse la testa, alzô un sopracciglio e se ne andô. Sam bussô alla porta e io corsi giû prima che i miei genitori potessero alzarsi e urlai che era tutto ok, era Sam. Riuscii a sentire i miei genitori bisbigliare in cucina e la trascinai su per le scale. Per una volta era vestita normalmente con jeans sdruciti e un maglione nero, finché non si girô e vidi che la parte dietro del maglione era stata sostituita da pezzi di lenze.

In quindici minuti le raccontai tutto e lei rimase seduta sul mio letto fissandomi, completamente shockata e senza parole, anche se non durô a lungo. Iniziô a chiedermi ogni tipo di domande scotendo la testa per lo stupore e borbottando: 'tu bastardo' piû e piû volte. Lui era il piû bel ragazzo di tutta la scuola. Stavo ancora volando su una nuvola da qualche parte vicino a Marte e la realtà non era vicina a me in quel momento. Ma la buona vecchia Sam sa sempre come portare un po' di realtà in ogni situazione.

"Cosî sai che lui ha la ragazza, giusto?"

Il mio volto iniziô a corrugarsi e per un momento ho pensato che mi sarei messo a piangere.

Sam mi venne vicino e mi abbracciô, poi le dissi che non mi importava, perché mi aveva detto che mi amava ed era cosî ovvio che era gay e che lei non significava nulla per lui.

In quel momento mi venne in mente che per tutto il tempo che eravamo stati insieme non avevamo mai parlato sul fatto di essere gay o cos'altro. La notte scorsa eravamo andati d'accordo cosî facilmente poi oggi avevamo dormito insieme e fatto sesso e questo era tutto.

Mi ha detto che mi ama, ma ha la ragazza, non sapevo a cosa pensare. Sam rimase lî per qualche ora finché i miei occhi non riuscirono piû a stare aperti e caddi addormentato con Sam ancora lî.

Dormii male continuando ad avere lo stesso incubo di cercare di scappare, ma ogni volta mi svegliavo Tim non c'era e io ero solo.

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9 Gay Erotic Stories from Lukaa73

Questo ê il paradiso? 4¯ parte

I miei occhi lentamente si spalancavano mentre stavo lî, fermo immobile, sulla porta d'ingresso fissando il volto di Tim mentre le lacrime gli scendevano silenziosamente dalle sue guance perfette sul portico. Ero completamente scioccato e la paura e lo shock dovevano essere ben stampati sulla mia faccia e sul mio corpo che diventô rigido e pesante come un peso di piombo. Tim iniziô a

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Questo ê il paradiso? 6¯ parte

Il giorno successivo il telefono squillô alle 8 am e io scattai verso il telefono e alzai la cornetta con il fiato sospeso sperando che fosse Tim. Ma era qualcuno della chiesa dei miei genitori e chiamai mia madre al telefono. Ciondolai per la casa tutto il giorno aspettando lo squillo del telefono e tutte le volte che lo fece risposi dopo il primo squillo, nella speranza che fosse lui.

Questo ê il paradiso? 7¯ parte

Rimasi seduto fissando il vuoto finché non mi ricordai che ero a scuola e che dovevo andare alla prossima lezione. Il resto del giorno passô e io rimasi in uno stato di panico e paura. Ero davvero eccitato al pensiero di stare con Tim questo pomeriggio ma ero anche spaventato che qualcun altro mi avesse scoperto gay. Finalmente la campanella suonô la fine dell'ultima ora e io potevo

Questo ê il paradiso? 8¯ parte

Le settimane seguenti passarono velocemente e Tim ed io cademmo in una strana routine. Io l'avrei evitato a scuola e se ci fossimo visti avremmo fatto finta di non conoscerci. Fa molto male non poter parlargli o mostrargli i miei sentimenti in pubblico. Accettai tutto ciô perché ero cosî innamorato di lui e non ci pensai molto finché Ms Summers, ehm voglio dire Cass mi chiese come mai

Questo ê il paradiso? 9¯ parte

Tim rimase da me solo una notte e ritornô a casa sua il giorno seguente dopo la scuola. La settimana praticamente volô, nonostante una bella chiacchierata con Nick sull'essere gay e riguardo la sua relazione con Dan. Lui e Dan si vedevano già da un bel po', avevano scoperto di essere entrambi gay quando finirono ubriachi a letto insieme dopo una festa. Stavano insieme un sacco di tempo

Questo ê il paradiso? (1¯parte)

La pelle del suo petto liscio e abbronzato stava grondando di sudore mentre le sue potenti gambe lo spingevano in avanti e lo elevavano in aria. Le sue mani strette attorno alla palla e ripiombô al suolo con un sibilo mentre tutto il suo corpo sobbalzô ed ogni muscolo di quell'atletico figo guizzô. Ero in uno stato di completa meraviglia mentre guardavo Tim giocare una partita sui campi

Questo ê il paradiso? (2¯ parte)

Tim aprî la porta d'ingresso della sua casa e io entrai con il cuore che batteva all'impazzata nel mio petto facendomi sentire la testa come se non fosse attaccata al mio corpo. Si girô, mi sorrise e si tolse i capelli dagli occhi. Io distolsi lo sguardo rapidamente e detti un'occhiata rapida all'ingresso della sua casa e rimasi a bocca aperta, guardandolo mi rendevo conto che l'atrio era

Questo ê il paradiso? (3¯ parte)

All'inizio tutto quello che potevo sentire era la mia testa pulsare e mi sentivo come se il mio intero corpo fosse stato scosso da un bulldozer. La mia bocca era secca e morivo dalla voglia di bere qualcosa per fermare l'insistente bruciore della mia lingua e gola. Aprii gli occhi con cautela e provai a capire dove fossi e perché la sveglia non mi avesse svegliato. Fui salutato dalla vista di una

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