Gay Erotic Stories

MenOnTheNet.com

Questo ê il paradiso? 6¯ parte

by Lukaa73


Il giorno successivo il telefono squillô alle 8 am e io scattai verso il telefono e alzai la cornetta con il fiato sospeso sperando che fosse Tim. Ma era qualcuno della chiesa dei miei genitori e chiamai mia madre al telefono. Ciondolai per la casa tutto il giorno aspettando lo squillo del telefono e tutte le volte che lo fece risposi dopo il primo squillo, nella speranza che fosse lui. Verso le 10 pm ero esausto, turbato e mi sentivo come se il mio stomaco e il mio cuore fossero stati strappati via dal mio corpo.

Mi sedetti nella mia stanza con la delicata musica di Enya come sottofondo e una candela accesa sulla mia scrivania fissando la buia notte fuori dalla finestra. Gli alberi stavano oscillando violentemente per il vento che aveva continuato a soffiare forte da ieri. Ero stanco e sconvolto e una singola lacrima mi scese lungo la guancia. Non riuscivo a capire perché non mi avesse chiamato dopo tutto quello che mi aveva detto, che mi amava. Forse Sam aveva ragione e lui stava solo provando com'era con i ragazzi e ora mi odiava per quello che avevamo fatto. Non credo che sarei riuscito a sopportare il fatto che mi odiasse, sarebbe stato troppo per il mio innocente e ingenuo cuore.

Mi infilai sotto le lenzuola del mio letto e soffocai la faccia nel cuscino e respirai a fondo per sentire il suo odore da quella volta che eravamo insieme nel letto. Riuscivo ancora a sentirlo e quando chiusi gli occhi sentii il suo forte corpo nudo contro il mio. Iniziai a piangere finché non mi addormentai.

La mia sveglia mi svegliô alle 5.30 la mattina seguente, cosî presto perché avevo l'allenamento di nuoto. Spensi la sveglia e decisi di saltarlo, ma mio padre bussô delicatamente alla porta, entrô e accese la luce, ricordandomi dell'allenamento di nuoto. A volte pensavo che l'unica ragione per cui ero nella squadra di nuoto era mio padre. Lui era nella squadra di nuoto a scuola e pensava che era la migliore cosa che gli fosse mai successa, principalmente perché incontrô la mamma in un incontro interscolastico e si sposarono 3 anni dopo. Poi arrivai io e gli rovinai tutti i grandi progetti che avevano. Sia mamma sia papà abbandonarono l'università e non me lo facevano mai dimenticare. Non fraintendetemi, erano felici insieme ma provavano a vivere attraverso mia sorella e me. Avevo paura del giorno in cui avrebbero scoperto che il loro unico figlio era una checca.

Lentamente mi stirai sotto le coperte e guardai in basso il mio corpo, chiusi gli occhi per un istante e immaginai di essere di fianco a Tim. "Oh Tim come abbiamo fatto ad arrivare cosî lontano e perderci cosî?"

La mia erezione mattutina stava premendo contro il piumone e la raggiunsi stringendo gentilmente e sfregando la sua sensibile testa. Fremetti al tocco e iniziai a perdermi nelle mie fantasie. Immaginai la delicata, calda lingua di Tim leccare gentilmente il contorno delle mie palle, mandando lampi di energia su per la mia spina dorsale. Il mio cuore iniziô a correre e il mio battito accelerô mentre la sua lingua iniziô a muoversi verso l'alto lungo la parte inferiore della mia asta verso la mia calda viola pulsante cappella. La prese in bocca e la sua lingua provô a trovare strada nella fessura. Provai a trattenermi, ma in quel momento tutto nel mondo si fermô e iniziai a eiaculare.

Rimasi steso ansimando e aprii gli occhi per vedere che non c'era nessuno, ero da solo.

L'allenamento di nuoto fu abbastanza blando, a parte il fatto che il mio corpo non era pronto ad uno sforzo intenso, dopo il weekend. Ma non a causa del sesso, per il diabete.

Mentre mi cambiavo intravidi Tim che si dirigeva verso lo Sport Centre e mi diedi una mossa ad indossare l'uniforme scolastica per correre fuori il piû presto possibile e vederlo. Tim stava parlando con alcuni altri studenti e stava ridendo per qualcosa. La mia faccia arrossî immediatamente ed ero terrorizzato che stesse parlando di me. Mentre camminavo dietro di loro mi fermai, mi sedetti su una panchina che dava sulla palestra e chiesi a Scott chi c'era nell'ora di Inglese e se avesse preparato le letture della settimana, poi dissi:

"Oh, ciao Tim", cercando di guardarlo dritto negli occhi, ma finii col guardare uno degli altri ragazzi. Lui non rispose e io iniziai a soffocare, poi camminai via da lî mentre sentivo gli altri chiamarmi frocio, succhiacazzi, checca.

La mia mente iniziô a correre e pensai che stavo per vomitare o per cadere o per fare tutto tranne che vivere. Se la terra si fosse aperta e mi avesse inghiottito non me ne sarebbe importato nulla in quel momento. Per quello che mi riguardava, avevo smesso di vivere il momento in cui Tim non mi aveva nemmeno guardato né risposto.

Calciai la porta dello Sport Centre per aprirla e per metà barcollai e per metà corsi via. Avevo bisogno di stare da solo, lontano da tutti e specialmente lontano da Tim. Alla cieca trovai la strada per una sedia che dava sull'ovale principale e sedetti lî fissando lo spazio. Lacrime si stavano formando nei miei occhi, ma mi stavo mordendo il labbro tanto forte da smettere di piangere.

Non mi accorsi che qualcuno era in piedi proprio dietro di me e chiamava il mio nome. Sobbalzai quando sentii una mano sulla mia spalla e un fiume di lacrime sgorgô sulla guancia verso la bocca dove si mescolarono con il sangue che era uscito dove mi ero morso il labbro per smettere di piangere. Mi girai sperando disperatamente che fosse lui e guardai verso l'alto attraverso la foschia data dalle lacrime e mi trovai faccia a faccia con Tim. Dai suoi profondi occhi castani stavano sgorgando lacrime che brillavano per il riflesso del sole del mattino. Lentamente passô un dito lungo la mia guancia e sopra le mie labbra, dove indugiô per un momento prima di toglierlo e portarvi le sue labbra per baciarmi. Questo gesto speciale mi fece spezzare il cuore e le paratoie si aprirono cosî che le lacrime potessero scendere lungo la mia faccia e il mio collo sulla camicia. "mi dispiace, per favore perdonami, mi dispiace cosî tanto, solo che non posso.sono cosî spaventato."

Si accasciô sulla panchina di fianco a me con la faccia tra le sue mani mormorando che gli dispiaceva e di scusarlo. Allungai esitando la mia mano fino ad afferrare la sua. Non appena le mie dita toccarono le sue, la mano di Tim afferrô la mia come una morsa.

Rimanemmo cosî per molto tempo, finché non ci rendemmo entrambi conto di dove eravamo e ci guardammo intorno per vedere se qualcuno ci aveva visti. Nessuno ci stava prestando attenzione, era ancora troppo presto per la gran parte degli studenti per arrivare. L'unica cosa che ci stava osservando era una gazza che ci fissava curiosa ad un paio di metri da noi, scotendo la testa e buttando un occhio su di noi cautamente.

In quel momento sapevo esattamente quanto amavo quel ragazzo, non solo per il bell'aspetto datogli da dio, ma amavo lui e tutto quello che lo riguardava. Iniziai a parlare e questo aprî un'ondata di emozioni. Volevo sapere perché non aveva chiamato; se aveva davvero la fidanzata, perché, perché, perché!! Volevo sapere tutto, volevo capirlo. Lui si aprî con me e mi spiegô che era spaventato dai sentimenti che provava per me, aveva la ragazza, ma sapeva che non l'amava e nemmeno voleva fare sesso con lei. Lui voleva stare con me. Ma non era pronto per una relazione completa e nemmeno per decidere se fosse gay o etero o bisex o qualsiasi altra cosa.

Rimasi seduto lî ascoltando e ponendo altre domande, mi disse che ero la prima persona con cui si era sentito completamente a proprio agio, con cui poter essere se stesso senza il bisogno di nascondere i suoi veri sentimenti ed emozioni.

Non mi aveva telefonato perché aveva pensato che se non mi avesse rivisto allora quei sentimenti sarebbero potuti scomparire e sarebbe tornato ad essere "normale" o qualcosa di simile. Ma era stato cosî triste pensando a me e aveva iniziato a chiamarmi molte volte ma non aveva mai digitato l'ultimo numero. Ero cosî felice di sentire che mi aveva pensato e che provava i miei stessi sentimenti. Ero davvero pazzo di gioia ma poi le cose iniziarono ad andare un po' peggio.

Tim faceva parte del gruppo e girava con tutti i ragazzi sportivi; mentre io tendevo ad uscire con um uscire con um.me stesso. Tutti mi rendevano la vita difficile, persino gli insegnanti, dopo tutto era una scuola molto religiosa e molto snob e io ero diverso, io ero calmo e meditabondo in mezzo a gente come loro e non sembrava ci entrassi dentro. Tim era preoccupato che se iniziava a girare con me a scuola gli altri ragazzi avrebbero iniziato a parlottare. Mi sentivo distrutto ma sapevo anche che quello che stava dicendo era abbastanza realistico, se all'improvviso il ragazzo piû popolare della scuola iniziava a girare con il "ragazzo gay". Prontamente fui d'accordo con lui anche se il mio cuore si stava spezzando.

Tim propose di mantenere le distanze, ma una volta fuori dalla scuola sarebbe stato completamente diverso. Tutto ciô mi sembrô sensato, nonostante non volessi davvero pretendere di non essere amici o amanti come stavamo diventando rapidamente.

La campanella suonô e lui rapidamente mi afferrô la mano e la strinse e mi chiese se volessi incontrarlo a casa sua dopo la scuola. Il mio cazzo divenne duro al pensiero e tutto quello che potei fare fu annuire come risposta. Tim ammiccô e corse via verso il dipartimento di scienze lasciandomi a pensare a qualcosa che facesse scendere il mio duro membro. Guardai l'orologio ed erano quasi cinque minuti alle nove e sapevo che in un modo o nell'altro dovevo affrontare le prossime sei ore senza scoppiare sapendo quello che mi aspettava dopo. Mi alzai e camminai verso la mia prima lezione del giorno, Inglese con Ms Summers, la mia insegnante preferita. Raggiunsi l'aula proprio mentre la campanella segnalava l'inizio della prima ora e Ms Summers guardô in alto con un guizzo di divertimento negli occhi e mi chiese come era stato il weekend. La guardai con uno sguardo vacuo e le dissi che era stato bello. Lei sorrise e mi lanciô una sorta di sogghigno storto mentre andavo verso il mio posto. La lezione passô in fretta e gli altri ragazzi in classe rimasero tra loro per la maggior parte del tempo, facendo solo qualche sprezzante commento verso di me, molto diversamente dalla maggior parte delle altre lezioni.

Alla fine dell'ora Ms Summers mi chiese di restare per alcuni minuti perché voleva parlarmi del mio compito. Aspettai che Ms Summers finisse di cancellare la lavagna. Quando l'ultimo studente uscî ed eravamo rimasti solo Ms Summers ed io si diresse verso la porta e la chiuse a chiave, poi si girô. Iniziai a diventare molto timoroso per quello che stava succedendo e la stanza sembrava sempre piû piccola.

È tutto ok, non sei nei guai, volevo solo accertarmi che fosse tutto a posto, sei stato molto giû negli ultimi mesi e questa mattina hai gli occhi arrossati.

Rimasi seduto in silenzio e il mio viso inizio a diventare rosso acceso e potevo sentire il sudore scendere lungo il mio torace. Non dissi niente e rimasi seduto comportandomi come un muto. Allora si avvicinô a me, mi mise una mano sulla spalla e mi disse:

"È ok essere diversi lo sai, non sei solo in questo, io sono sempre qui se vuoi parlare di qualcosa di importante." Io annuii e lei continuô, "Non dovresti permettere a questi coglioni ricchi e viziati di rovinarti la vita per essere te stesso, lo sai. Sono solo gelosi di quello che hai.la tua propria identità, capisci cosa voglio dire? Guarda qui c'ê il mio numero di casa, chiamami se hai bisogno di parlare con qualcuno, ok, prendilo." Indugiando allungai la mano per prendere il pezzo di carta che teneva in mano e appena lo presi lei mi disse:

"È un ragazzo stupendo, vero.."

A quel punto stavo iperventilando ed ero entrato in uno stato di shock, che diavolo stava succedendo qui? Ci aveva visti? Ci aveva sentiti? Le emozioni degli ultimi giorni mi fecero sentire come se fossi su un treno che aveva perso il controllo, che andava sempre piû veloce senza alcun modo per fermarlo.

Rimasi seduto stordito e confuso e decisi di rimanere silenzioso. Io vivo con la mia ragazza, quindi non devi aver paura a parlare con me di qualsiasi cosa, se ti senti di voler chiamarmi io sono sempre lî per te Josh, non affrontare tutto questo da solo.

Poi guardô l'orologio e imprecô sottovoce poi disse che era in ritardo per la lezione successiva e che dovevo sbrigarmi anch'io mentre raccoglieva tutti i suoi fogli dirigendosi verso la porta.

###

Popular Blogs From MenOnTheNet.com

Please support our sponsors to keep MenOnTheNet.com free.

9 Gay Erotic Stories from Lukaa73

Questo ê il paradiso? 4¯ parte

I miei occhi lentamente si spalancavano mentre stavo lî, fermo immobile, sulla porta d'ingresso fissando il volto di Tim mentre le lacrime gli scendevano silenziosamente dalle sue guance perfette sul portico. Ero completamente scioccato e la paura e lo shock dovevano essere ben stampati sulla mia faccia e sul mio corpo che diventô rigido e pesante come un peso di piombo. Tim iniziô a

Questo ê il paradiso? 5¯ parte

Stavo scappando via da un gruppo di ragazzi che mi stavano inseguendo e il mio cuore batteva piû forte rispetto alla velocità delle mie gambe. Continuavo a correre ma non mi stavo allontanando e loro erano sempre piû vicini. Iniziai ad urlare ma dalla mia bocca non usciva un suono, tutto quello che potevo fare era gracchiare un piccolo piagnisteo. Non riuscivo ad allontanarmi di piû ed

Questo ê il paradiso? 6¯ parte

Il giorno successivo il telefono squillô alle 8 am e io scattai verso il telefono e alzai la cornetta con il fiato sospeso sperando che fosse Tim. Ma era qualcuno della chiesa dei miei genitori e chiamai mia madre al telefono. Ciondolai per la casa tutto il giorno aspettando lo squillo del telefono e tutte le volte che lo fece risposi dopo il primo squillo, nella speranza che fosse lui.

Questo ê il paradiso? 7¯ parte

Rimasi seduto fissando il vuoto finché non mi ricordai che ero a scuola e che dovevo andare alla prossima lezione. Il resto del giorno passô e io rimasi in uno stato di panico e paura. Ero davvero eccitato al pensiero di stare con Tim questo pomeriggio ma ero anche spaventato che qualcun altro mi avesse scoperto gay. Finalmente la campanella suonô la fine dell'ultima ora e io potevo

Questo ê il paradiso? 8¯ parte

Le settimane seguenti passarono velocemente e Tim ed io cademmo in una strana routine. Io l'avrei evitato a scuola e se ci fossimo visti avremmo fatto finta di non conoscerci. Fa molto male non poter parlargli o mostrargli i miei sentimenti in pubblico. Accettai tutto ciô perché ero cosî innamorato di lui e non ci pensai molto finché Ms Summers, ehm voglio dire Cass mi chiese come mai

Questo ê il paradiso? 9¯ parte

Tim rimase da me solo una notte e ritornô a casa sua il giorno seguente dopo la scuola. La settimana praticamente volô, nonostante una bella chiacchierata con Nick sull'essere gay e riguardo la sua relazione con Dan. Lui e Dan si vedevano già da un bel po', avevano scoperto di essere entrambi gay quando finirono ubriachi a letto insieme dopo una festa. Stavano insieme un sacco di tempo

Questo ê il paradiso? (1¯parte)

La pelle del suo petto liscio e abbronzato stava grondando di sudore mentre le sue potenti gambe lo spingevano in avanti e lo elevavano in aria. Le sue mani strette attorno alla palla e ripiombô al suolo con un sibilo mentre tutto il suo corpo sobbalzô ed ogni muscolo di quell'atletico figo guizzô. Ero in uno stato di completa meraviglia mentre guardavo Tim giocare una partita sui campi

Questo ê il paradiso? (2¯ parte)

Tim aprî la porta d'ingresso della sua casa e io entrai con il cuore che batteva all'impazzata nel mio petto facendomi sentire la testa come se non fosse attaccata al mio corpo. Si girô, mi sorrise e si tolse i capelli dagli occhi. Io distolsi lo sguardo rapidamente e detti un'occhiata rapida all'ingresso della sua casa e rimasi a bocca aperta, guardandolo mi rendevo conto che l'atrio era

Questo ê il paradiso? (3¯ parte)

All'inizio tutto quello che potevo sentire era la mia testa pulsare e mi sentivo come se il mio intero corpo fosse stato scosso da un bulldozer. La mia bocca era secca e morivo dalla voglia di bere qualcosa per fermare l'insistente bruciore della mia lingua e gola. Aprii gli occhi con cautela e provai a capire dove fossi e perché la sveglia non mi avesse svegliato. Fui salutato dalla vista di una

###
Popular Blogs From MenOnTheNet.com

Please support our sponsors to keep MenOnTheNet.com free.

Web-02: vampire_2.0.3.07
_stories_story