Gay Erotic Stories

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Questo ê il paradiso? 9¯ parte

by Lukaa73


Tim rimase da me solo una notte e ritornô a casa sua il giorno seguente dopo la scuola. La settimana praticamente volô, nonostante una bella chiacchierata con Nick sull'essere gay e riguardo la sua relazione con Dan. Lui e Dan si vedevano già da un bel po', avevano scoperto di essere entrambi gay quando finirono ubriachi a letto insieme dopo una festa. Stavano insieme un sacco di tempo a scuola e ovviamente fuori dalla scuola erano praticamente inseparabili. Passavano piû tempo possibile nei weekend andando in giro e praticando sports, nonostante Nick mi ammise che era difficile trovare tempo per divertirsi e a volte si nascondevano nel dipartimento di recitazione a scuola!

Il weekend arrivô e Tim ed io potemmo spendere un po' di tempo insieme sulla costa.

Dopo la scuola tornammo da Tim e raccogliemmo alcune cose che ci potevano servire per il weekend, Tim stava iniziando a rilassarsi sempre di piû quando eravamo insieme in pubblico e a scuola aveva addirittura iniziato a pranzare con me. Tim prese in prestito la BMW Z4 nuova fiammante di suo padre per il weekend e decidemmo di guidare lungo tutta la strada su per la costa con la capote abbassata. Pompammo su lo stereo con il meraviglioso rock dei Muse e rombammo verso la freeway con Tim al volante. Mentre stavamo passando la nostra scuola sulla highway Tim si sporse verso di me e mi diede un veloce bacio sulle labbra. Un'anziana signora su una Volvo di fianco a noi quasi sbandô fuori strada mentre ci vide baciarci, ma noi ridemmo e continuammo per la nostra strada.

Stava facendo buio quando arrivammo alla casa e stava certamente facendosi freddo cosî vicini alla spiaggia. Rabbrividimmo quando il motore si fermô e il riscaldatore smise di riscaldare l'interno della macchina aperta.

Accompagnai Tim alla casa e afferrai la sua mano mentre lo portavo direttamente fuori sulla terrazza posteriore che domina dall'alto la spiaggia.

La casa era costruita direttamente sulla spiaggia, lontana dalle altre case cosî da poter avere totale privacy e isolamento da chiunque passasse di lî. Tim mi afferrô da dietro e appoggiô la sua testa sulla mia spalla, abbracciandomi e guardando le onde che si infrangevano sul bagnasciuga. La notte era serena e la luna splendeva luminosamente permettendo di vedere le onde che si rompevano sulla sabbia. Rimanemmo in quella posizione per sempre, ondeggiando lentamente al ritmo l'uno dell'altro apprezzando la vicinanza e il contatto l'uno dell'altro.

Alla fine mi tirai via e mi girai raggiungendo cosî le sue labbra e baciandolo. Riuscivo a sentire il suo cazzo che si stava indurendo contro il mio che era gia eretto e ridacchiai tra me e me al pensiero di cosa sarebbe successo in quel weekend! Eravamo cosî dannatamente eccitati e arrapati che presto iniziammo a sfregare le nostre anche insieme in una selvaggia danza sessuale. Staccai le mie labbra dalle sue e mi spostai in basso verso il suo pacco dove usai i denti per aprire i bottoni dei suoi D&G jeans. Fui ricompensato con un durissimo e piuttosto appiccicoso cazzo che mi colpiva la guancia, non indossava underwear quindi feci quello che viene naturalmente e feci scivolare il suo cazzo nella mia bocca e gli feci un pompino che gli fece tremare le ginocchia.

Prima che eiaculasse mi tirô su e mi baciô appassionatamente e spostô le sue attenzioni giû verso il mio cazzo. Si abbassô su di me e io chiusi gli occhi mentre le sensazioni mi spazzavano via. Sentire la bocca di Tim attorno al mio cazzo e il suono delle onde che si infrangevano e il vento sulla spiaggia mi portarono cosî vicino a venire cosî velocemente. Tirai il mio cazzo fuori dalla bocca di Tim e sparai il mio carico tutto sul terrazzo di legno. Mentre venivo, il cazzo di Tim eruttô aiutato dalla mia mano, anche lui sul terrazzo.

Ci alzammo e ci baciammo ancora un po', poi entrammo a braccetto in casa. Accesi poche luci e misi un CD soft di Enya nello stereo. Accesi qualche candela in diversi punti della casa mentre Tim prese una bottiglia di vino dalla spesa e alcuni snacks da mangiare. Nonostante fosse freddo fuori decidemmo di sederci all'aperto e guardare il Mondo passarci davanti. Presi i cuscini per le sedie fuori e Tim mi raggiunse. Ci raggomitolammo sotto una grande coperta di lana, sorseggiando vino e ascoltando le sonorità di Enya dalla casa e le onde che si infrangevano. Per la prima volta nella mia vita mi sentivo davvero completo e felice.

Mi rannicchiai vicino a Tim e gentilmente gli presi la mano nella mia e presi un sorso di vino. Riuscivo a sentire il suo cuore battere regolarmente contro il mio petto e il calore del suo corpo mi faceva fremere. Rimanemmo seduti per ore solo tenendoci l'un l'altro, parlando della vita e del nostro futuro insieme. Gli chiesi come si sentisse nei riguardi di chi sapeva che era gay e che stava con me. Sospirô e guardô le onde poi mi disse che stava iniziando ad accettare il fatto che era gay specialmente quando era con me, ma era spaventato dal pensiero dell'uscire allo scoperto e di dirlo alla gente. Ero spaventato anch'io, ma pensavo che non dovevo dirlo per forza, potevo condurre una doppia vita. Rise quando glielo dissi e mi chiese se questo significava che mi sarei sposato. Gli chiesi allora se lui pensava di sposare qualcuno nonostante fosse gay. Alzô le spalle senza dire niente, fissando l'oceano.

Ebbi la sensazione ancora che Tim mi stesse nascondendo qualcosa, cosî rimasi in silenzio per un po' di tempo tenendolo stretto vicino al mio corpo. Tim improvvisamente si dimenô e si spostô via, mi guardô dritto negli occhi e si schiarî la gola.

"Josh, se mai dicessi ai miei genitori che sono gay, mio padre mi metterebbe in croce e non mi parlerebbe mai piû. Spesso parla delle checche con cui deve lavorare e non riesce proprio a sopportarli. Non potrô mai uscire allo scoperto mentre mio padre ê qui intorno."

"E tua madre?" chiesi.

"Lei, non penso che lei sappia che io esisto; ê sempre in giro in vacanza da qualche parte facendo qualcosa con qualche uomo. I miei genitori non hanno dormito sotto lo stesso tetto da quando avevo dieci anni".

"Cosa?"

"Sî, quando mio padre sa che mia madre sarà a casa, rimane in città in un appartamento e viene a casa solo quando sa che lei non ê nei paraggi. Lui ha sempre una nuova segretaria giovane che si occupa dei suoi bisogni, hah, mi chiedo quanto venga pagata" disse amaramente.

Gli presi il viso tra le mie mani e gentilmente gli baciai le labbra e lo fissai negli occhi. Sembrava essersi ritirato nello stadio di bambino e i suoi bellissimi occhi marroni erano pieni di lacrime.

"Non voglio diventare come i miei genitori" urlô.

Non capii quello che voleva dire cosî glielo chiesi. Mi raccontô che loro si erano incontrati a scuola ed erano innamorati dalle superiori, ma si erano allontanati l'un l'altro fino ad ora e adesso, vent'anni dopo, difficilmente riconoscevano l'esistenza l'uno dell'altro.

Finalmente capii quello che voleva dire, se stava con me pensava che avremmo finito per odiarci l'un l'altro. Gli dissi che noi eravamo diversi e saremmo stati ok perché ci amavamo e tutto sarebbe stato okay.

Si rannicchiô tra le mie braccia e pianse e pianse, io solo lo tenni stretto tra le mie braccia, colpendolo dolcemente cercando di trattenermi dal piangere con lui. Presto iniziô a smettere di piangere e il suo respiro si fece piû pesante e si addormentô tra le mie braccia. La sua testa riposava contro il mio petto e riuscivo a sentire il suo forte torace muoversi su e giû mentre respirava. La sua faccia era l'immagine della perfezione, nel suo sonno la sua bocca era curvata a formare un sorriso e ogni tanto emetteva un piccolo sospiro durante il sonno.

Rimasi seduto con Tim tra le mie braccia guardando fuori l'oscurità della notte contento e felice di stare con il ragazzo che amo. Ripensai alle ultime due settimane prima di iniziare a vedere Tim e poi agli attacchi di cuore e l'orrore di stare con lui e scappare via. La mia vita aveva trovato uno scopo, stare con questo ragazzo che aveva cosî tanti problemi nel rapporto con i suoi genitori. Mi chiesi cosa il futuro avesse in serbo per noi. Come avremmo passato il resto dell'anno scolastico? Erano rimaste solo altre 8 settimane di scuola e gli esami e poi eravamo liberi.

Avrei dovuto decidere cosa avrei fatto all'università, e poi finalmente sarei stato capace di scappare dal ruolo che i miei genitori si aspettavano giocassi. Avrei potuto spiegare le ali e volare, librandomi in aria in un mondo tutto mio. E cosî disperatamente volevo che Tim fosse lî con me. Sapevo che nessuno dei due era pronto ad uscire allo scoperto e a far sapere al mondo che eravamo gay, specialmente non a scuola. Tutti gli amici di Tim erano cosî omofobici e non sarebbero stati dalla sua parte se avesse rivelato la verità.

Mi chiesi come i miei genitori avrebbero reagito, avevo un sentore che mia madre già sospettasse qualcosa; era il modo in cui mi guardava. Mio padre d'altro canto era un vero enigma, non ho mai saputo come si sentiva riguardo qualsiasi cosa, di sicuro mi amava e mi avrebbe dimostrato affetto ma non si ê mai lasciato andare ai suoi veri sentimenti. Ero sicuro che per mia madre sarebbe stato OK dopo tutto aveva amici gay quando era piû giovane, ma ero comunque preoccupato.

Continuai a pensare e la mia mente iniziô a rallentare finché non mi addormentai ancora stringendo Tim.

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9 Gay Erotic Stories from Lukaa73

Questo ê il paradiso? 4¯ parte

I miei occhi lentamente si spalancavano mentre stavo lî, fermo immobile, sulla porta d'ingresso fissando il volto di Tim mentre le lacrime gli scendevano silenziosamente dalle sue guance perfette sul portico. Ero completamente scioccato e la paura e lo shock dovevano essere ben stampati sulla mia faccia e sul mio corpo che diventô rigido e pesante come un peso di piombo. Tim iniziô a

Questo ê il paradiso? 5¯ parte

Stavo scappando via da un gruppo di ragazzi che mi stavano inseguendo e il mio cuore batteva piû forte rispetto alla velocità delle mie gambe. Continuavo a correre ma non mi stavo allontanando e loro erano sempre piû vicini. Iniziai ad urlare ma dalla mia bocca non usciva un suono, tutto quello che potevo fare era gracchiare un piccolo piagnisteo. Non riuscivo ad allontanarmi di piû ed

Questo ê il paradiso? 6¯ parte

Il giorno successivo il telefono squillô alle 8 am e io scattai verso il telefono e alzai la cornetta con il fiato sospeso sperando che fosse Tim. Ma era qualcuno della chiesa dei miei genitori e chiamai mia madre al telefono. Ciondolai per la casa tutto il giorno aspettando lo squillo del telefono e tutte le volte che lo fece risposi dopo il primo squillo, nella speranza che fosse lui.

Questo ê il paradiso? 7¯ parte

Rimasi seduto fissando il vuoto finché non mi ricordai che ero a scuola e che dovevo andare alla prossima lezione. Il resto del giorno passô e io rimasi in uno stato di panico e paura. Ero davvero eccitato al pensiero di stare con Tim questo pomeriggio ma ero anche spaventato che qualcun altro mi avesse scoperto gay. Finalmente la campanella suonô la fine dell'ultima ora e io potevo

Questo ê il paradiso? 8¯ parte

Le settimane seguenti passarono velocemente e Tim ed io cademmo in una strana routine. Io l'avrei evitato a scuola e se ci fossimo visti avremmo fatto finta di non conoscerci. Fa molto male non poter parlargli o mostrargli i miei sentimenti in pubblico. Accettai tutto ciô perché ero cosî innamorato di lui e non ci pensai molto finché Ms Summers, ehm voglio dire Cass mi chiese come mai

Questo ê il paradiso? 9¯ parte

Tim rimase da me solo una notte e ritornô a casa sua il giorno seguente dopo la scuola. La settimana praticamente volô, nonostante una bella chiacchierata con Nick sull'essere gay e riguardo la sua relazione con Dan. Lui e Dan si vedevano già da un bel po', avevano scoperto di essere entrambi gay quando finirono ubriachi a letto insieme dopo una festa. Stavano insieme un sacco di tempo

Questo ê il paradiso? (1¯parte)

La pelle del suo petto liscio e abbronzato stava grondando di sudore mentre le sue potenti gambe lo spingevano in avanti e lo elevavano in aria. Le sue mani strette attorno alla palla e ripiombô al suolo con un sibilo mentre tutto il suo corpo sobbalzô ed ogni muscolo di quell'atletico figo guizzô. Ero in uno stato di completa meraviglia mentre guardavo Tim giocare una partita sui campi

Questo ê il paradiso? (2¯ parte)

Tim aprî la porta d'ingresso della sua casa e io entrai con il cuore che batteva all'impazzata nel mio petto facendomi sentire la testa come se non fosse attaccata al mio corpo. Si girô, mi sorrise e si tolse i capelli dagli occhi. Io distolsi lo sguardo rapidamente e detti un'occhiata rapida all'ingresso della sua casa e rimasi a bocca aperta, guardandolo mi rendevo conto che l'atrio era

Questo ê il paradiso? (3¯ parte)

All'inizio tutto quello che potevo sentire era la mia testa pulsare e mi sentivo come se il mio intero corpo fosse stato scosso da un bulldozer. La mia bocca era secca e morivo dalla voglia di bere qualcosa per fermare l'insistente bruciore della mia lingua e gola. Aprii gli occhi con cautela e provai a capire dove fossi e perché la sveglia non mi avesse svegliato. Fui salutato dalla vista di una

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Web-02: vampire_2.0.3.07
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