Gay Erotic Stories

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Tommaso

by Labrador


Ero arrivato a roma da berlino, dove studiavo, per passare qualche giorno da mia sorella, prima di proseguire il viaggio per la sicilia, dove mi sarei dovuto incontrare con alcuni compagni di corso, per un tour dell’isola. Faceva insolitamente caldo per essere solo maggio. Arrivato a casa di mia sorella, trovai mio cognato, Tommaso, che girava piu’ o meno nudo per casa del tutto incurante della mia presenza. Lo avevo visto piu’ volte in costume da bagno.. avava un fisico da urlo, massiccio nei soui quasi due metri di altezza, una muscolatura quasi scolpita, con due bellissimi pettorali coperti da un folto pelo che poi scendeva lungo gli addominale, quasi a demarcarli dolcemente, si allargava intorno all’ombelico per poi fondersi con il pelo del pube.. e per la prima volta, mi resi conto che aveva un gran bel pezzo di cazzo circondato da folto pelo nero e accompagnato da due gran belle palle come due belle succose prugne. Quando mia sorella rientro’ dal lavoro, verso sera, era ancora nudo e lei si incazzo’ parecchio con lui per non essersi coperto in nessun modo, quasi sapesse che avevo un debole per lui.. la cena trascorse quasi in complete silenzio… mia sorella rispondeva al suo cellulare ogni dieci minuti per risolvere questioni di lavoro, mentre mio cognato che si era finalmente ricomposto, cerco’ di instaurare un minimo di conversazione, che pero’ non ando’ oltre a un cosa succede a berlino in questi giorni… indossava un paio di bermuda che esalatavano il suo pacco enorme e una camicia di lino bianco, sotto cui si intravedeva quel bel folto tappeto di pelo che mi incendiava i pensieri... mi ritirai quasi subito dopo cena, il viaggio mi aveva stancato e un paio di bicchieri di fresco vino dei colli mi avevano dato il colpo di grazia… Mi addormentai come un sasso.. ma all’improvviso mi svegliai, avevo sete .. sentii un rumore soffocato provenire dalla cucina, non capivo nel dormiveglia se fosse il gatto o qualche altra cosa, ma decisi di andare a prendere un bel bicchiere di acqua… e quando mi sporsi sul ciglio della porta della cucina, capii. Mio cognato stava sbattendosi la sorellina alla grande, sul tavolo della cucina e lei gemeva come una troia. Tommaso le chiudeva la bocca con una delle sue mani, enormi, nodose, virili… all’improvviso lui venne con un urlo bestiale e tirato fuoir il cazzo enorme ancora in piena erezione dalla figa di michela, mentre continuava a liberare schizzi di sborra glielo sbatte’ in bocca dicendole di pulirlo per bene e di non osare di contraddirlo di fronte a me per una seconda volta.. proprio in quel momento ebbi un colpo ti tosse nervosa.. mia sorella non si accurse di nulla ma mio cognato si volto’ verso di me compeltamente nudo, sudato come un porco, con il suo cazzo che si stava lentamente afflosciando e sogghigno’ brevemente prima di rimettere la sua asta in bocca a mia sorella e iniziare a fotterla in bocca… tornai a letto.. e mi resi conto di essere in piena erezione, sudato, caldo… mi tolsi I pantaloncini del pigiama e mi buttai sotto il lenzuolo ma girandomi e rigirandomi il lenzuolo sollecitava la mia cappella in modo irrefrenabile e venni, contento e ansimante… poi mi riaddormentai di colpo… la mattina dopo mi alzai e trovai una nota di michela in cui mi diceva che era partita per new york per due settimane e sperava che rimanessi a roma a spendere un po’ di tempo con il marito. In un certo qual modo ne ero contento, ma non potevo darlo a vedere visto il mio trasporto per lui... Ci evitammo per circa due o tre giorni, non scambiammo quasi parola a parte qualche buon giorno, io facevo le mie cose, uscivo, rientravo, riuscivo ancora, lui si faceva i fatti suoi e in effetti ci incontrammo raramente... Ovviamente nessun accenno alla scopata notturna, nemmeno una battuta di pessimo gusto ‘tra uomini’ tanto per spezzare la tensione, niente. fin che’ una sera mi invito’ ad andare a fare un po’ di jogging a villa Borghese, la mattina successiva.. e cosi’ facemmo. Correndo pensai, non c’e’ bisogno di parlarsi troppo… sulla via del rientro comprammo un paio di paste per colazione e una volta rientrati mi buttai sotto la doccia.. mi abbandonai ai miei pensieri, a lui che aveva corso con me a torso nudo tutta mattina senza mutande cosi’ che potevo vedere il suo membro enorme rimbalzare da tutte le parti sotto I suoi calzoncini attirando occhiate e ammiccamenti vari da parte di signore di mezza eta’, ma anche di giovanotti all’apparenza insospettabili. Pensavo a come avrei voluto essere suo, averlo addosso, davanti dietro, sopra, sotto, destra o sinistra non importava, volevo essere suo, essere posseduto da lui, fatto suo da lui.. mentre mi fotteva come la sua troia.. come avrei voluto che entrasse nella doccia in quel momento per dichiararmi eterno amore per sentirmi dire che gli ero sempre piaciuto, che qualche giorno prima Michela lo aveva accusato di essere un frocetto e per quel motivo le aveva dato una bella ripassata notturna, ma che lui voleva me.. e cosi’ mentre ero assorto nelle mie fantasie, mentre ero oramai in piena erezione lo seniti entrare nella doccia, dicendomi ‘spero che non ti dispiaccia…’ In modo molto indifferente dissi di no, e cercai di evitare di girarmi verso di lui per non guardarlo negli occhi, perche’ non volevo che leggesse il mio urlo disperato “scopami adesso”… mentre lui mi diceva di come gli fosse piaciuto andare a correre con me.. e io mi chiedevo poi il perche’.. lui si lavava incurante della mia presenza, sentivo il suo corpo sodo e villoso strisciare contro il mio di quando in quando, senitii il suo cazzo sbatacchiare a destra e manca e sfiorarmi le natiche.. e quasi non riuscii a trattenermi.. cercai di uscire dalla doccia dicendo che si era fatto tardi, ma sentivo che qualcosa sarebbe successo… mi sentivo in trappola, quasi soffocare da tutta la sua presenza dalla sua carica erotica, dalla voglia di lui… e cercando di uscire di fretta, quasi lo feci scivolare nella doccia ma, lui mi afferro’ le braccia e mi guardo’ e mi chiese perche’ stessi fuggendo da lui.. io ero li nella doccia con l’uomo piu’ maschio che avessi mai visto in vita mia, con l’uomo che era stato il centro dei miei sogni erotici dal giorno in cui michela me lo aveva presentato, dall’uomo con cui mi ero masturbato da ormai due anni nei miei sogni, ero li con lui nella stessa doccia, con il mio cazzo in tiro e lui mi chiedeva perche’ stavo cercando di scappare da lui.. Credi che non abbia capito a saputo dei tuoi sentimenti per me? Mi disse… credi che non sappia cosa significa volere qualcuno e averne paura? Avere paura di essere rifiutato? Di essere deriso? Mi sei piaciuto dal primo giorno in cui michela ci aveva presentato.. ti ho desiderato da quel momento, ho desiderato essere tuo amico, essere il tuo amante, il tuo confidente, essere speciale per te. Il mio affetto e’ cresciuto con i racconti di michela sui tuoi successi all’accademia delle belle arti a berlino, ho iniziato ad ammirarti, ad amarti in un certo qual modo, a pensare a te come un uomo non dovrebbe pensare ad un altro uomo... Questo fa di me un vigliacco nei confronti di michela lo so, ma lei si fa scopare da quasi tutti I suoi colleghi maschi… e’ a te che penso quando non mi addormento, quando scopo michela, come qualche notte fa…. Perche’ mi tratti con cosi’ tanta indifferenza? Quasi in lacrime gli risposi “Solo per non soffrire… perche’ ti amo anche io, ti voglio anche io, ti voglio come mio amico, come mio amante.. mi sono masturbato ogni giorno pensandoti, sognando di essere con te, di essere tuo…” la sua stretta si fece piu’ dolce e mi abbraccio’, mentre con quella sua voce profonda ripeteva il mio nome.. Non potevo liberarmi di lui e non volevo. Sentivo il cuo corpo scolpito nel marmo toccare il mio, il suo respirare mi solletivaca, con i suoi peli che anche se bagnati sembravano spazzolarmi a ogni sui movimento.. senti il suo sesso.. crescere fino ad essere in compelta erezione.. era bellissimo, perfetto, quasi 25 cm di asta turgida e arrabbiata che sembrava scoppiasse da un momento all’altro… lo presi per mano e lo portai in camera.. ci sdraiammo sul letto e rimanemmo abbracciati per qualche minuto, non c’era bisogno di altre parole in quel momento, il suo corpo contro il mio, diceva tutto, il sentirmi abbracciare da lui, in un abbraccio quasi protettivo che mi diceva che non avrei piu’ sofferto in quel modo, che lui era con me per restarci.. era bellissimo, come se il tempo si fosse fermato.. poi mi sedetti e lo feci mettere a carponi davanti a me. Il suo cazzo mi arrivava in bocca perfettamente. Annusai l’odore muschioso del suo pube, passai e ripassai le mia mani tra il suo pelo nero e foltissimo... presi in bocca le sue palle enormi piene di sborra e poi iniziai a leccargli il cazzo… e prenderlo in gola… sapevo quello che volevo… strinsi le sue natiche sode tra le mani e lo invitai a iniziare a spingere ma lui mi chiese se ne fossi sicuro. Gli dissi di si.. inzio’ a scoparmi la bocca, la saliva lubrificava quel coso enorme che quasi mi soffocava, e dopo un po’ inizio’ ad abbandonarsi al suo piacere, le sue spinte diventavano piu’ decise, sentivo la sua cappella sfregarmi la gola in modo possente e deciso, mentre io cercavo di guidarlo con la mia presa sul suo culo, mente gli accarezzavo per quel che potevo la schiena ampia e soda, mentre giocavo con il suo torace villoso.. gli stringevo la cappella turgida tra i denti e gli leccavo il frenulo, per farlo impazzire... gli ultimi colpi pensavo mi avrebbero soffocato, la sua potenza era tale da farmi mancare il respiro.. mi strinse le narici per farmi respirare con la bocca e penetrarmi ancora piu’ profondamente fino a quando sentii la mia bocca invasa da una sapore che non sapevo descrivere, pur sapendo fosse la sua sborra che sembrava non finire mai, gli ultimi colpi furono cos’ violenti che ebbi conati di vomito, ma non potevo sprecare il suo nettare, non volevo sprecarlo.. non mi piaceva a dire la verita’ ma era la sborra di tommaso, del mio tommaso adesso, e non avrei sciupata nemmeno una goccia... ingoiai tutto e lo ripulii per bene, mi guardo’ fisso negli occhi. Forse per dirmi un grazie, forse per non dirmi niente, non glielo chiesi, non era importante.. ci sdraiammo insieme.. io mi sdraiai su di lui.. mi ristrinse in un abbraccio caldo, sudato, ansimante... e cosi’ mi addormentai nelle sue braccia.. non andai in sicilia...

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Ero arrivato a roma da berlino, dove studiavo, per passare qualche giorno da mia sorella, prima di proseguire il viaggio per la sicilia, dove mi sarei dovuto incontrare con alcuni compagni di corso, per un tour dell’isola. Faceva insolitamente caldo per essere solo maggio. Arrivato a casa di mia sorella, trovai mio cognato, Tommaso, che girava piu’ o meno nudo per casa del tutto incurante della

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Web-01: vampire_2.0.3.07
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