Due to international translation technology this story may contain spelling or grammatical errors. To the best of our knowledge it meets our guidelines. If there are any concerns please e-mail us at: CustomerService@MenontheNet. Era nuovo sul sottomarino, si chiamava Mark, aveva solo diciannove anni, era alto un metro e settantadue, capelli castani scuri, penetranti occhi verdi e niente peli sul viso, nemmeno una lanugine di pesca. Adone? Sì, direi di sì, era quella la mia idea di un adone. E per ultimo, ma non meno importante, il suo pacco era il più grande sulla barca. Era ovvio che quel ragazzo era il più splendido che avessi mai incontrato. Oh, io... io sono Wayne, a quel tempo avevo ventisei anni. Era il 1982, non importa la data precisa, anche se potrei ricordarla. Giorni e date non hanno un vero significato a bordo di un sottomarino. Tutto si sa è che si sarà tagliati fuori dal mondo esterno per 75 giorni. Così si comincia da 75 e si fa il countdown. Ho capelli rossi, sono alto un metro ed ottantadue, snello ed in una forma abbastanza buona. Mi tengo sempre rasato ed allora la cosa non era diversa. Ad ogni modo... torniamo a quello che è successo. Non potrò mai parlare abbastanza di lui, Mark; quando entrava in una stanza, non c'era nient'altro che mi importasse e seguivo discretamente tutti i suoi movimenti. Sembrava sempre felice e parecchio ingenuo, mi ricordava la classica descrizione del ragazzo di campagna. Oh come avrei voluto istruirlo al mondo reale. Dovete sapere che il sesso tra uomini a bordo non è una cosa di dominio pubblico, infatti non se ne sente mai parlare. Ma so di alcuni che di tanto in tanto si appartano dal resto dell'equipaggio e lo fanno: ed io ero uno di quelli. Ma non abbiamo mai propagandato il fatto. La marina militare disapprova quel genere di attività. Essere uno degli anziani a bordo mi lasciava un po' di tempo per tali attività. Ero su quel sottomarino da quattro anni e mezzo, più a lungo di chiunque altro presente a bordo, e quindi ci si aspettava molto da me, soprattutto in termini di tempo, tempo per insegnare ai più giovani quello che sapevo della nostra barca. Ma ogni tanto avevo abbastanza tempo per fare bucato. Normalmente uno dei marinai avrebbe fatto bucato per me, ma io volevo farmelo da solo. Inoltre la stanza della lavanderia era un luogo dove era possibile fuggire dai problemi di lavoro, anche se solo per poco. Finalmente era arrivato uno di quei momenti della mia giornata in cui avevo tempo per il bucato. Ero impaziente di sedermi nel locale lavanderia ascoltando solo il rumore delle macchine, ad occhi chiusi e con la mente che vagava. Quando sono arrivato, la luce era accesa, potevo vederla filtrare sotto la porta chiusa. "Oh merda" ho pensato. "Spero che abbiano finito e possa stare da solo." Così ho aperto la porta solo un po' per vedere chi c'era dentro. E chi era se non Mark. E cosa stava facendo... una sega. "Bene!" Ho pensato. "Non devo sciupare questa opportunità." Non aveva sentito la aprirsi la porta per il rumore delle macchine, era girato con la schiena verso la porta, ma non c'erano dubbi sul movimento della mano e del braccio. Ho aperto la porta più silenziosamente che ho potuto e me la sono richiusa alle spalle. "Ahem!" Mark si è quasi ucciso girandosi in quello spazio tanto angusto, si era tanto spaventato che non aveva pensato neppure di rimettere il cazzo nei pantaloni. Così era lì, col cazzo puntato verso di me ed un'espressione inorridita sul viso. Devo spiegare che il locale lavanderia era sufficiente a mala pena a contenere due persone; . Era largo un metro e mezzo ed io quindi bloccavo la porta. "Non smettere a causa mia." La sua bocca si muoveva ma non usciva alcuna parola. Mi sono preso tutto il tempo necessario per guardare quel ragazzo di campagna. Oltre a avere i pantaloni aperti ed il cazzo che penzolava fuori, era senza camicia e così per la prima volta ho potuto vedere il suo torace. Era bello; liscio, senza peli, con due dolci capezzoli rosa. Ho visto cazzi grossi nella mia vita, ma mai uno come quello. Sognavo il suo cazzo da lungo tempo, ma i miei sogni non si erano neppure avvicinati alla realtà. Spuntava per venticinque centimetri buoni nella mia direzione ed era grosso almeno cinque centimetri. Mark alla fine ha ritrovato la voce. "Cosa farai? Dirai a tutti di avermi sorpreso mentre mi masturbavo?" "Dannazione no, Mark. Lo fanno tutti a bordo." Questo l'ha sorpreso. "Veramente?" "Sicuro! Di solito non vengono sorpresi sul fatto." E ho sorriso. "inoltre, se lo dicessi a qualcuno, ci sarebbe una coda lunga un chilometro fuori da questa porta per poter vedere quell'arma." Mark è arrossito. "Posso farti una domanda personale?" Ho chiesto. "Dimmi." Come poteva rifiutare. "L'hai mai adoperato con qualcuno?" Questo non era quello che si aspettava. "Le ragazze non fanno al fila per averne un po'?" Ancora nessuna risposta ed arrossiva sempre più. Alla fine ha scosso la testa in risposta, evidentemente non si fidava della sua voce. "Non hai mai fatto sesso con qualcuno?" Ho domandato con calma. "Uh, uh... Non volevo che si ridesse di me a scuola o che i ragazzi facessero delle battute su di lui." "Non trovi le ragazze interessanti e non osi chiederlo agli uomini. Sembra che sia stata dura per te. Se sei interessato sono disposto a darti un piccolo aiuto e mostrarti come si fa a fare sesso con un uomo." Gli occhi di Mark si sono allargati, ma potevo vedere che era ancora incerto. "Mark, lascia che ti confidi un segreto, sono gay." È stato necessario un po' di tempo prima che realizzasse cosa gli avevo detto. Era sempre così con me, la gente aveva difficoltà a credere che fossi omosessuale, ma naturalmente molti gay non si accordano con lo stereotipo. Mark finalmente ha accennato col capo la sua disponibilità "Iniziamo con le cose facili. Prima di tutto dobbiamo trovare da qualche parte un posto un po' più sicuro di questo. Saliamo in sala documenti, sarà più difficile che ci sorprendano" I quel momento c'era di guardia Bud, uno dei miei "amici", così non mi preoccupavo, dovevo solo avvisarlo e lui avrebbe fatto buona guardia. La sala documenti era dove venivano archiviati i manuali più utilizzati e dove svolgevo la maggior parte del mio lavoro per aggiornarli, quindi quello era mio ufficio ed avevo una delle tre chiavi che c'erano a bordo. Mark è sembrato essere molto più rilassato una volta che siamo stati in quel locale e ho chiuso a chiave la porta. Ho fatto un passo verso di lui e ho messo le mani dolcemente sulle sue spalle. "So che sei nervoso, così partiremo lentamente per il nostro viaggio. Non hai mai toccato un altro uomo prima di oggi, così cominciamo da quello. Vieni avanti e metti la tua mano sul mio inguine." Era esitante ma lo ha fatto. "Non era così difficile." Il suo tocco era leggero e mi ha fatto rabbrividire. Ha preso il mio inguine nella destra mentre io gli strofinavo le spalle. "Ora strofinalo delicatamente." L'ha fatto e ho notato che il suo interesse era cresciuto come il mio cazzo che cominciava a gonfiarsi. "Io mi fermerò. Decidi tu quando sarai pronto per dare un'occhiata al mio cazzo e poi tiramelo fuori." Più il mio cazzo cresceva, più lui si eccitava. Ha cominciato a respirare profondamente. Ma non mi aveva ancora guardato l'inguine. Dopo due minuti finalmente ha guardato la lunga e dura protuberanza che si era sviluppata nei miei pantaloni. Mentre mi guardava ha osservato che l'altra sua mano si muoveva lentamente verso i miei pantaloni. Ha lottato un po' con la cintura, ma finalmente l'ha slacciata, poi è stato semplice per lui sbottonare ed aprire la cerniera. I pantaloni sono caduti con facilità al pavimento lasciandomi in mutande. Mark ha messo di nuovo la destra sul mio cazzo e sulle palle, quindi ha cominciato a massaggiarli. Il suo tocco era delicato. Alcuni individui la prima volta sono rozzi, ma non Mark. Era come se quasi l'avesse sempre fatto. Non è passato molto che ha desiderato tirarmi giù le mutande, il mio cazzo era così duro che, una volta liberato dalla sua prigione, mi ha schiaffeggiato lo stomaco e poi ha puntato in fuori verso la protuberanza massiccia di Mark. Lui ha esitato, la sua mano era a soli due centimetri dal mio cazzo palpitante. Mi ha guardato negli occhi, nei suoi c'era uno sguardo interrogativo. "Va tutto bene, voglio che tu mi tocchi." Aveva bisogno di incoraggiamento e sapere che pensassi che era OK per lui farlo. Ha superato quella piccola distanza e ha avvolto la sua mano intorno ai miei diciassette centimetri duri come roccia. Oh com'era morbida la sua mano ed il suo tocco leggero come una piuma. Ho sospirato quando ha cominciato lentamente ad accarezzarmi. "Ora ti toccherò come tu hai appena fatto con me." Ho copiato esattamente i suoi movimenti, il mio primo tocco al suo inguine ha fatto sobbalzare il mio cazzo. Avrei voluto strappargli i vestiti dal corpo, ma ho proseguito lentamente, per permettergli di abituarsi a queste sensazioni nuove. Sono passati tre minuti prima di avere il suo cazzo nella mia mano. Non avevo mai esperimentato un tale desiderio prima di allora. Il suo attrezzo pulsava e lui si lamentava. Dovevo avere questo ragazzo, ora. L'ho lasciato in uno angolo della piccola stanza mentre prendevo un materasso che stava là per quelle occasioni. L'ho steso sul pavimento, andava benissimo, e vi ho fatto inginocchiare sopra Mark. Mi sono inginocchiato di fronte a lui dopo essermi tolto il resto del mio abbigliamento e ho cominciato a togliergli camicia e maglietta. Nonostante lo desiderassi tanto non volevo spaventarlo muovendomi troppo velocemente. Avremmo dovuto vivere insieme su quel sottomarino per un paio di mesi e non volevo che avesse paura della mia presenza. "Qual'è la prossima azione, Mark?" Mi ha guardato con fare docile. "Posso... posso... succhiarlo?" "Oh sì. Per favore." Mi sono seduto di fronte a lui, lui si è chinato e lentamente ha preso in bocca il mio cazzo. Era sempre molto delicato, le sue labbra erano tanto morbide, era particolarmente attento a non strisciare i denti sulla mia asta, una cosa che non era stato necessario dirgli. Con le gambe ai lati del suo corpo ed appoggiato sulle mani guardavo quei capelli castani salire e scendere sul mio cazzo. "Mmmmmm... come sei bravo, Mark. Penso che tu ed io diventeremo buoni amici." Questo l'ha incoraggiato ed il suo ritmo è aumentato di molto. Ho spinto indietro la testa, ho chiuso gli occhi e ho lasciato che i sentimenti mi sopraffacessero. Il mio desiderio aveva raggiunto quel punto che in breve mi avrebbe portato all'esplosione. "Sto per sborrare" ho bisbigliato. Volevo che avesse la possibilità di togliere la bocca se non avesse voluto ingoiare il mio sperma. Invece ha cominciato a fottermi il cazzo più velocemente, è passato solo un secondo e pompavo sborra in quella giovane gola vergine. Non è riuscito a tenerlo tutto ma ne ha ingoiato la maggior parte. Ha cominciato a pulire il poco che era rimasto sulle mie palle ed alla base del cazzo, poi ha ripreso in bocca il mio cazzo e l'ha pulito completamente. Era così bello che quasi immediatamente ho avuto un'altra erezione e lui non sembrava disposto a lasciarlo andare. "Aspetta, Mark," ho detto dolcemente, tirando via lentamente la sua bocca dal mio attrezzo. "mi piacerebbe mostrarti quanto mi è piaciuto. Posso succhiarti io ora?" Mark è sembrato imbarazzato mentre si guardava tra le gambe. Ho seguito il suo sguardo fisso e mi sono stupito, era così affascinato da quello che mi stava facendo che era venuto. Un'enorme pozza di sostanza bianca cremosa era tra le mie gambe proprio dove le mie palle si appoggiavano al materasso. "È già successo" ha bisbigliato. Ho raccolto nella mia mano quanto più sperma ho potuto, l'ho portato alla mia bocca e ho leccato i suoi umori. "Mmmmmmmmm... che buono." Mark è rimasto piuttosto sorpreso da questa azione ma tuttavia mi ha diretto un piccolo sorriso. "Scommetto che lo puoi fare di nuovo, tuttavia" ho detto mentre delicatamente lo spingevo a sdraiarsi. "Veramente?" "Proviamo." Mi sono inginocchiato tra le sue gambe e ho ammirato il macchinario molle che la natura aveva visto bene di dare a quel ragazzo. Sembrava un cazzo vergine, se quello è possibile; sembrava così molle e delicato, voglio dire più dei cazzi che avevo già visto. Ho messo le mani sulle sue gambe proprio sopra le ginocchia e ho cominciato a massaggiarlo, avvicinandomi sempre più a quella verga ad ogni carezza. Poi, senza toccargli l'inguine, gli ho alzato le anche, quindi lo stomaco ed infine ho speso ottimamente molto tempo a massaggiargli i capezzoli sul torace senza peli. La sua pelle era così morbida ed io così eccitato che sentivo crescere in me un altro orgasmo. "Ahhhhhhhh..." Gli piaceva molto, ho guardato verso il basso e ho visto che il suo cazzo era cresciuto rapidamente di dimensioni sotto i miei sforzi per stimolarlo. Visto che gli piaceva mi sono chinato e delicatamente gli ho succhiato i capezzoli. "Hmmmmmmmmmmm..." Non essendo in grado di resistere oltre, mi sono spostato verso il basso, mi sono messo in bocca la testa del cazzo ora pienamente eretto e ho cominciato a muovere la lingua sopra ogni centimetro di quel magnifico fungo, di quando in quando conficcando la lingua nella fessura. Lentamente mi sono abbassato fino ad avere quella intera verga nella bocca e poi giù nella gola. Quello che mi ha più sorpreso è stato il fatto di riuscire a prendere tutti quei venticinque centimetri senza sforzo e che fosse così morbido come sembrava. Gli ho pompato il cazzo un paio di volte poi mi sono spostato in basso e gli ho succhiato le palle. Erano magnifiche come il cazzo. Grandi, rotonde, quasi senza peli. Le ho succhiate una per volta nella mia bocca e delicatamente le ho massaggiate con la lingua. Mark cominciava a contorcersi a quelle nuove sensazioni. Ho deciso che Mark era pronto per essere portato ancora più lontano e scoprire una zona più erotica che lui probabilmente non aveva mai saputo di possedere, così mi sono mosso un po' più in basso e ho cominciato a leccare quell'area proprio sotto le palle. Gli ho aperto le chiappe e mi sono inoltrato sempre di più sinché la mia lingua non ha massaggiato il suo attraente piccolo buco corrugato. Questo ha portato Mark dentro nuove onde di piacere mentre si lamentava e gemeva e spingeva il culo sulla mia faccia. Ho fatto tutto quello che potevo fare, leccando intorno e sopra quel buco ed alla fine spingendo la lingua in quell'orifizio. Ho alzato gli occhi, ho visto che il suo cazzo pulsava selvaggiamente e ho capito che era molto vicino a sborrare. Allora rapidamente ho succhiato il mio medio finché non è stato ben bagnato e poi lentamente ho penetrato il suo culo vergine. "Sto per venire, Wayne," ha bisbigliato tra i denti. "Lo so." Ho preso il cazzo in bocca e lui ha cominciato a fottermi il viso; la mia mano libera è salita a giocherellare coi suoi capezzoli, il suo corpo si muoveva selvaggiamente. Poi, improvvisamente, si è irrigidito, il suo cazzo è cresciuto ulteriormente e ha cominciato a pompare il suo succo d'amore giù nella mia gola. Nello stesso momento ho cominciato a sborrare sul materasso. E che sborrata, era come se non avesse mai eiaculato prima di allora in vita sua ed il suo corpo aveva litri di bianco latte cremoso da darmi. Lui pompava, io succhiavo, il suo culo mi stringeva il dito. Le sue anche hanno fatto uno sforzo gigantesco verso l'alto. Ho ingoiato più velocemente che potevo ed ero appena in grado di tenergli dietro. Quando finalmente ha smesso di venire gli ho succhiato l'attrezzo finché non è diventato completamente molle e completamente pulito come non lo era stato mai. Mark respirava profondamente, ad occhi chiusi, esausto. Mi sono alzato e mi sono sdraiato vicino a lui sul materasso, i nostri visi quasi si toccavano. "Gazie, Mark." I suoi occhi si sono aperti, quegli splendidi occhi verdi sorridenti. "Per cosa?" "Per avermi permesso di essere il primo. È un privilegio che non dimenticherò." "È sempre così bello?" Ho esitato. "Può esserlo. Alcuni non fanno tutto le cose che mi piacciono. Scegli i tuoi partner attentamente e potrà essere bello come lo è stato questa volta." Mark era al massimo della felicità, non poteva smettere di sorridere. Mi sono chinato su di lui e ho fermato il sorriso baciandolo. Il suo corpo si è teso leggermente, non se lo aspettava. Ma come ho iniziato a baciarlo più appassionatamente, si è rilassato e si è stretto a me. Le nostre labbra e lingue si sono mescolato, i nostri corpi massaggiavano l'uno quello dell'altro. Ci siamo baciati per quasi cinque minuti poi ci siamo alzati e vestiti; io sono andato alla mia cuccetta e Mark si è rilassato prima del suo turno di guardia. Più tardi quel giorno, ho persuaso il suo capo che era necessario che cambiasse turno perché dovevo aiutarlo per gli esami e quindi dovevamo fare gli stessi orari. Inutile dirlo, Mark ed io abbiamo studiato moltissimo.