Gay Erotic Stories

Ero a Parigi da una settimana per un corso di specializzazione. Mi avevano sistemato in una specie di hotel convitto per i lavoratori e vi erano molti studenti stranieri che facevano brevi periodi di stage. I muri erano di cartapesta e quindi si potevano ascoltare tutti i rumori della stanza accanto. Nel mio caso mi toccava sentire una musica monotona di un cantante che cantava in una lingua sconosciuta.

Era pomeriggio e dalla mia finestra si vedeva il tramonto, che quella sera era meraviglioso. Aprii la finestra e stavo osservando l'ultimo gioco di colori e di raggi che quel giorno mi offriva, quando nella finestra accanto apparve il viso molto simpatico di un giovane ragazzo.

- Mi scusi signore - mi dice. - La mia musica le da fastidio?

Di certo mi dava fastidio ma quella bellezza mi eccitava e non mi permetteva di dirglielo.

- No,- gli ho detto. Poi, per aggiungere qualcosa ho aggiunto: "Che bei capelli hai." - Davvero trovate? - Naturalmente. Da tempo non vedo capelli cosi' ricci come i tuoi. Ho visto sul suo viso apparire un sorriso di piacere. - Mi scusi, posso venire nella sua stanza? - mi chiede. - Naturalmente.

E lui venne. Entro' nella mia camera e chiuse la porta con la chiave. Sono rimasto un po' stupito da questo e lui - accorgendosene - dice “Scusatemi, sono abituato a fare cosi' nella mia stanza”.

- Accomodati! Nella stanza c'era una sola sedia ma lui preferi' il letto.

Io rimasi in piedi, vedendo il suo bell'aspetto che mi dava una sensazione di ubriachezza.

- Come fai a pettinarti i capelli? - Non li pettino mai. Solo li lavo e prendono forma da se. - Posso toccarli? - Certo mi dice - e da bravo ragazzo si allungo' per darmi la comodita' di toccarglieli.

Quando li toccai una corrente ad alta tensione mi attraverso' il corpo, cosa che lui senti' e capi'.

- Ti piacciono i miei capelli? - disse. - Sono fantastici.

All'improvviso lui mi abbraccio' stringendomi. Non resistetti piu'. In un momento il mio cazzo si raddrizzo', e lui con la sua faccia vi si appoggio' e comincio' a darmi le prime carezze. Ero pronto a esplodere. Da una parte non credevo a tutto l'accaduto, dall'altra non avevo con me un preservativo da poter usare, e senza di esso avevo paura ad andare con uno sconosciuto.

Lui si sedette accanto a me. Poi mi diede un bacio caldo e lungo che mi diede i brividi. A dire la verita' non conoscevo certe esperienze e non sapevo come dovevo comportarmi, ma era lui che prendeva sempre l'iniziativa . Nel semi-oscurita' della mia camera comincio' un rito che veniva dai tempi antichi dell'Egitto quando la bellezza maschile era venerata e goderne era normale per tutti quelli a cui piaceva. Nel nostro mondo pieno di proibizioni mi pareva di commettere peccato mortale.

- Non avere paura!- mi dice. - Sono pulito. E per di piu' tu mi piaci da morire.

Non so se era vero, o se veramente ero attraente in una misura di cui ero stato inconsapevole fino a quel giorno.

Cominciammo a svestirci, e nel buio mi sentivo a mio agio, perchè non avevo i pudori di ogni giorno. Comincio' a baciarmi ed io facevo lo stesso, secondo gli insegnamenti che prendevo da lui. Mi succhio', mi lecco' e cosi' via.

Volevo cosi tanto provare il suo buco caldo, ma avevo paura. Forse lui capi' il mio problema e cosi' prese dalla sua tasca un cartoncino di preservativi che mi permisero di penetrarlo con una certa sicurezza. Era meraviglioso. Lo facevo come une ragazzo che pensa che era l'ultimo giorno del esistenza del mondo. Rimanemmo accanto l'un l'altro per tutta la notte. L'indomani la prima cosa che feci fu acquistare un grande pacchetto di preservativi. Dovevo rimanere la' per due lunghi mesi e insieme a lui avevamo molte cose da fare.

Lui era tunisino ed era uno studente di legge all'Universita' di Parigi.

Se volete fare qualche commento, prego scrivetemi a Arbi3x@hotmail.com