Scontrarsi con Andy era come scontrarsi con un muro in autostrada. Avevo iniziato il mio ultimo anno di liceo e, come la maggior parte mattine, avevo dormito troppo. Dovevo muovere decisamente il culo per evitare il ritardo. Stavo salendo la scala per andare allo spogliatoio quando, crash! Avevamo girato l'angolo allo stesso momento, mentre ci stavamo alzando dal pavimento mi guardavo intorno per vedere quale autobus mi aveva investito e a momenti crollavo di nuovo a terra. Non l'avevo mai visto prima. Guardavo dal pavimento mentre lui si alzava e si spolverava. Lentamente si è girato e ha mostrato un esempio meraviglioso di bellezza maschia. Quasi un metro ed ottantacinque di ben fatta e magra mascolinità. Gli occhi verdi brillavano mentre lisciava gli stretti pantaloni di tela sulle cosce muscolose. "Ehi, amico... tutto bene?" Il suo dispiacere si è trasformato in interesse mentre mi offriva la mano, era più di una grande mano. Ho sentito la sua forza quando l'ho accettata e mi ha aiutato ad alzarmi. Il suo accento mi ha subito confermato che non l'avevo mai incontrato, un americano in questa piccola città sarebbe stato una notizia sulle labbra di tutti. "Si, tutto bene," ho detto stordito, scuotendo lentamente la testa. C'era un piccolo battito nel mio cranio, non sapevo se mi ero fatto male o ero solo spaventato. "Nessun problema." Lo guardavo confuso o solo stupito, ma ho dovuto alzarmi in fretta; un altro ritardo ed avrei sentito le mie dai miei genitori, benché fossi uno studente eccellente, ero notoriamente un tiratardi. Due ore più tardi ero a Chimica dopo una corsa in atrio per una veloce telefonata. Ho gettato uno sguardo intorno per il laboratorio mentre mi sedevo. È suonata la campanella. Chi c'era seduto proprio dietro a me? Ci siamo guardati di nuovo e lui mi ha steso la mano, questa volta in segno di saluto. "Mi spiace per il "botto" di poco fa, mi chiamo Andy." "Non penso che mi provocherà alcun danno permanente. Mi chiamo Stefano," ho detto, accettando di nuovo volentieri la sua mano enorme. La fortuna girava a mio favore, il fato ci aveva designato come partner in laboratorio. Abbiamo confrontato i nostri orari ed abbiamo scoperto che avevamo in comune la sosta per il pranzo e due corsi, si stava preannunciando un anno interessante. Da quel momento siamo diventati inseparabili, era scattato qualcosa anche se eravamo l'uno l'opposto dell'altro: Andy era grosso e scuro, io magro e chiaro; lui era sportivo: calcio e sci, io ero accademico: libri e concerti, tutto a meraviglia per le mie gambe ed il piccolo culo stretto; lui era senza peli ed abbronzato, io coperto di peli biondi carnagione chiara; lui era chiassoso, io riservato. I nostri genitori ed insegnanti ci guardavano confusi, eravamo una coppia male assortita. Passavamo insieme anche le ore libere dalla scuola, passeggiavamo o andavamo al fiume a nuotare; parlavamo senza fine di qualsiasi cosa: politica, musica moderna, degli altri ragazzi, dei grandi sogni sul nostro futuro. Una volta che ero a casa sua mi ha invitato ad andare nella sua stanza, voleva mostrarmi un libro. La cosa mi intrigava; l'ho seguito sulla scala ammirando il suo culo pieno e sodo. Sono rimasto sorpreso dai libri che mi ha mostrato e di cui più tardi quella notte mi ha letto qualche brano; non avrei mai indovinato che era un romantico. Tutte le ragazze l'inseguivano ma lui non se ne accorgeva. Eravamo inseparabili e naturalmente hanno cominciato a circolare delle dicerie, ma nessuno poteva verificare se corrispondevano al vero; non potevano perché non era accaduto nulla. E così era passato l'anno scolastico. Non è completamente vero, presto ho capito che il mio sentimento non era solo quello di un compagno di scuola; i miei sogni di notte hanno cominciato ad essere riempiti di immagini erotiche di noi due insieme, abbracciati, che esploravamo i nostri corpi. Mi domandavo perché Andy raramente accettava qualche offerta dall'orda di ragazze che gli stava alle calcagna, pensavo dipendesse dal fatto che era troppo occupato dal calcio e dagl'impegni dello studio. Eravamo impazienti di essere diplomati, non solo dalla fine del liceo (grazie a Dio), ma dai nostri diciotto anni. I nostri compleanni erano separati esattamente da una settimana, io ero più vecchio. Lo chiamavo "moccioso" per farlo ridere; avevamo progettato di andare dopo il diploma alla casa che la mia famiglia aveva sulla spiaggia. Per due settimane ci saremmo divertiti a nuotare e fare surf, lontano dagli altri studenti. Noi non avevamo legato con nessuno a scuola, ci sembravano tutti diversi ed infantili. Poche ore dopo il diploma eravamo partiti per l'avventura; abbiamo riso per la maggior parte della cinque di viaggio per arrivare alla spiaggia. Io guidavo la sua macchina, due ore dopo la partenza Andy si è addormentato. La sua testa ciondolava e poi si è appoggiata alla mia spalla. La mia testa era in ebollizione e ho rischiato di finire fuori strada. Sarebbe stato sufficiente quello, ma il chiaro di luna brillava intorno a noi; raggi argentei colpivano il suo ampio tumulo e le cosce nude. Ho dovuto fare uno sforzo di concentrazione per continuare a guardare la strada. Arrivati alla casa siamo entrati; Andy mi ha detto "buonanotte" ed è andato a letto. Sono crollato subito sul divano, ero troppo stanco per seguirlo ed andare nel mio letto. Mi sono svegliato la mattina dopo, incerto su quello che mi circondava e dei suoni della casa. Una volta che i miei occhi hanno messo a fuoco, ho fatto un salto, Andy era sopra di me e mi offriva la tazza di caffè fumante. Ghignando ha cinguettato, "Fai colazione che poi andiamo sulla sabbia!" Ho dovuto aspettare sino a che la mia erezione mattutina non è diminuita ed il caffè facesse effetto sui miei nervi. I giorni seguenti sono passati nei classici comportamenti da spiaggia: prendere il sole, nuotare, pallavolo. Io mi divertivo di più quando potevo vedere Andy in un costume rosso tipo bikini, pensavo che potessero scoppiare le cuciture! Alcune notti più tardi sono stato svegliato da un rumore fastidioso come se stessi dormendo in mezzo ad un uragano. Avevo un'impressione sconvolgente, mi sono alzato e ho visto Andy nel riquadro della porta che mi guardava dormire. La sua espressione era strana e difficile da descrivere, come fosse smarrito o molto ubriaco, ma non avevamo bevuto o fumato molto. Il chiaro di luna lo circondava di nuovo formando allo stesso tempo una larga macchia ai suoi grandi piedi nudi, ciò lo faceva apparire brillante e scintillante. Gli ho chiesto con voce tremante, "Da quanto tempo sei lì?" "Mi sembra da sempre," ha detto senza cambiare espressione. "Quel letto è troppo piccolo, sai." Si è avvicinato al mio letto, ha scostato la coperta ed è scivolato dentro accanto a me. Si è sistemato, ha sospirato e si è addormentato. Ero scioccato. Aveva una minima idea di cosa stava facendo?! E perché non aveva approfittato delle altre due camere da letto? Talvolta durante la notte ci siamo trovati intrecciati, io mi sono svegliato di nuovo e mi sono messo a guardare quella serena bellezza sul suo viso addormentato. Andy si è schiacciato leggermente contro di me, una sua gamba era sopra le mie ed un suo braccio era sopra di me. Mi sentivo come un orsacchiotto nel suo muscoloso, delicato abbraccio e mi sono accorto che avevamo due erezioni superiori ai centimetri che ci separavano Come se avesse letto nella mia mente, Andy si è avvicinato di più e ha cominciato a spingere, lentamente, mai delicatamente, poi ha cominciato a schiacciarmi il collo. Oh Dio, avevo trovato il paradiso finalmente, ma ero troppo spaventato per godere completamente la situazione. E se fosse stato solo un sogno? Si ricordava che c'ero anch'io nel letto? Mi sono spaventato quando ha bisbigliato, "Buongiorno, Stefano," e si è mosso per baciarmi le labbra; gli sono andato incontro con determinazione. Il nostro bacio è stato lungo, profondo e pieno di promesse. La sua lingua ha spinto attraverso le mie labbra e presto ha incontrato la mia. Abbiamo avvinghiato le nostre lingue, ho avvolto un braccio intorno a lui tirandolo più vicino. Ci siamo baciati ripetutamente; sentimenti di euforia mi esaltavano come nessuna droga avrebbe potuto. I baci di Andy erano insistenti e remissivi, forti e morbidi. Le complesse emozioni non permettevano al mio cervello di pensare e l'hanno messo in letargo. L'ho fatto rotolare sulla schiena per potermi mettere a cavalcioni su di lui e guadagnare il potere. Il suo cazzo batteva contro il mio culo, le sue mani vagavano sul mio corpo, fra i miei peli. Ha allontanato il suo viso e mi ha sorriso. In un solo movimento ha alzato le spalle e mi ha fatto girare sulla schiena. Ha trascinato la lingua sul mio collo, poi mi ha leccato la spalla, è sceso all'ascella dove ha leccato come fosse un gelato. Il mio corpo era coperto di pelle d'oca, come se scariche elettriche mi attraversassero. La barba non ancora tagliata è strusciata sul mio torace facendomi diventare i capezzoli tanto duri da poter tagliare diamanti. Quando ha chiuso la bocca sul mio capezzolo sinistro sono rabbrividito ed una maggior quantità di sangue è fluita nel mio cazzo già teso. Ha chiuso leggermente i denti sul capezzolo, ha tirato leggermente senza abbandonarlo. "Dannazione, perché abbiamo aspettato tanto," mi sono lamentato. Lo ha rilasciato solo per dire, "Shhh, più tardi." Andy ha increspato le labbra e mi ha baciato l'addome sbuffando piccoli soffi di fiato caldo. Sono rabbrividito e mi sono contorto sotto di lui. Ha raggiunto la cintura dei boxer. Mi sono detto. "È il momento" Ma mi ha sorpreso di nuovo saltando via i miei venti centimetri tesi per leccare l'interno della coscia, dietro al mio ginocchio e giù ai polpacci. Le sue grandi mani mi tenevano il piede destro alzato dal letto mentre lo portavano alla bocca. Mi ha sorriso e lentamente ha sporto la lingua a leccare ogni dito e poi tutta la pianta. Ho afferrato le lenzuola e sbattevo la testa da un lato all'altro. Andy ha appoggiato la mia gamba sul letto e ha fatto strisciare le dita sulle mie gambe. Questa volta ha raggiunto l'elastico e l'ha agganciato con la punta delle dita. Il suo sogghigno era infido. Ha afferrato la stoffa e l'ha tirata lacerando la cucitura dei boxer. Li ha portati al naso e ha inalato profondamente, i suoi occhi erano semi chiusi e girati all'indietro; ha aperto la bocca per prendere fiato e poi è disceso sopra il mio cazzo. I muscoli involontariamente hanno forzato le mie anche fino ad incontrare le sue labbra. L'eccitazione mi ha spedito il cervello fuori giri. Ho bloccato le mani dietro la sua testa facendo passare le dita nei suoi capelli folti e l'ho tirato sopra il mio cazzo. Mi ha soffocato un po'. "Piano, bambino," ha respirato. "Abbiamo tutto il tempo che vogliamo per imparare." Pensavo sapesse quello che stava facendo! Ero così felice di sapere che lo stavamo scoprendo insieme. Ho messo una mano in mezzo al suo torace largo e grosso e gli ho massaggiato la carne calda, afferrando un capezzolo e torcendolo; un rumore, un basso ringhio è uscito dalle sue profondità. Ho capito che si trattava di gioia e non dolore. Forse anche un po' di dolore e questo mi ha eccitato ancora di più. L'ho spinto indietro e ho chiuso le labbra intorno all'altro capezzolo, circondandolo con la lingua e pizzicandolo. Ho cambiato lato, le sue spalle spingevano contro il materasso forzandolo contro la mia bocca esigente. Ho leccato la sua pancia fino al largo nastro dei suoi sospensori. L'aroma sudato, salato mi ha fatto ardere le narici ed un fuoco è esploso nel profondo del mio cervello. Ho leccato e morso la sua borsa gonfia facendolo gemere d'estasi. Il contatto del suo cazzo caldo sulla mia lingua era sconvolgente, non potevo aspettare di vederlo, ma improvvisamente un altro pensiero è sorto dentro di me. Ho afferrato le cosce massicce di Andy, elettrizzato dalla possibilità di poterlo finalmente esplorare, ho fatto scivolare le mani sotto la loro massa e le ho alzate. Lui mi assecondava di buon grado e quando gli ho alzato le gambe il suo buco grinzoso è apparso come una nuova stella. Il profumo nelle mie narici è divenuto più forte e più muschiato mentre mi tuffavo nel suo culo con la bocca. Gliel'ho baciato e con la lingua l'ho leccato e stuzzicato. Non ero esitante o timoroso , timido, andava tutto bene così. Andy ha tirato le gambe fino al torace ed io ho usato le mani ora libere per dividergli le natiche e lavorare più facilmente sul suo culo. Mi gridava "Sssssiiiii" spingendomi ad esplorare di più. Gli ho rimosso i sospensori e per la primo volta ho potuto vedere il suo cazzo impressionante: ventitre centimetri di pietra percorsa da vene. Dalla punta usciva del fluido che gocciola verso il basso. Quando l'ho preso in bocca ho cercato di ricordare quello che Andy mi aveva fatto. Ho improvvisato e mi sono stupito di riuscire a maneggiare la lunghezza e larghezza di un tale mostro. Ho colpito con un dito in suo buco del culo provocandogli una spinta contro le mie tonsille. Ho continuato a tendere il suo buco ed ingoiare il suo cazzo. L'ho guardato in viso e l'ho visto sorridermi con un largo sorriso da pazzo, non riusciva a parlare, ansimava. Ho immaginato quello che sentiva. Ho cambiato direzione mettendo la bocca contro il suo didietro ed accarezzandogli il cazzo bagnato col pugno. "Stefano, dannazione, fottimi!" ha ruggito Andy. L'ho guardato incerto di aver sentito bene. Mi fissava negli occhi e ho capito. Mi sono alzato sulle ginocchia e ho mirato col cazzo il suo buco del culo fradicio. Gli ho sputato sopra e vi ho messo contro la cappella sputando ancora per facilitare l'entrata. "Fallo baby. Prendi la mia verginità e fammi tuo per sempre, fammi diventare il tuo ragazzo per sempre," mi ha implorato. Ho spinto un po' e la testa del mio cazzo ha aperto il suo culo vergine, l'ho sentito fiatare con forza, ma non mi ha domandato di fermarmi. I nostri occhi erano di nuovo chiusi e potevo sentirlo nella mia testa come se fossimo telepatici. Ho spinto lentamente ma insistentemente finché non ho sentito il cespuglio dei miei peli pubici strisciare contro la sua fessura. Mi sono chinato e l'ho baciato profondamente, sentendo ancora il suo sapore segreto. Ho cominciato un movimento lento, dondolante con le anche, ho afferrato le caviglie di Andy e le ho spinte sopra le mie spalle. Come l'ho sentito rilassarsi un po', ho cominciato a muovermi dentro di lui con calme carezze. La sensazione era oltre qualsiasi parola o sensazione che avessi mai provato. La vista del mio cazzo che scivolava nel suo culo mi affascinava, lo sguardo di piacere sul viso del mio migliore amico, ora amante, era tutto quello che avrei mai voluto vedere. Ma la pressione e l'attrito contro il mio cazzo scandagliante era troppa e ho cominciato a vomitare un fiume di sperma nel suo buco del culo. "Sì, ragazzo. Sborrami nel culo. Fottimi! Fooottttiiii," ha gridato mentre anche lui cominciava a sparare la sua sborra che è atterrata sui nostri toraci e lentamente è gocciolata sul mio cazzo già bagnato ed ancora duro. Non riuscivo far smettere le mie anche di pistonare e continuavo a sbattere contro il suo culo. Straordinariamente sono venuto di nuovo, non copiosamente ma abbastanza da squassare il mio corpo di spasmi. Eravamo coperti di sudore e sperma, ansimavamo e ringhiavamo. Il grande, ebete sorriso sui nostri visi diceva più di quanto qualsiasi parola potesse dire. Ho lasciato la presa alle sue caviglie e le ho lasciate cadere ai miei fianchi mentre mi chinavo in avanti per il bacio più profondo, più intenso che avessi mai dato. Andy mi ha tirato contro il suo torace e ha avvolto il suo forte braccio intorno a me. Ha appoggiato la bocca al mio orecchio ed ha bisbigliato, "Ti amo, Stefano." Dopo aver ripreso fiato siamo andati barcollanti alla doccia ed abbiamo usato tutta l'acqua calda esplorandoci i corpi a vicenda. Ho preso il cazzo enorme di Andy nel culo sotto la doccia, è stato gentile e lento, preferiva prendersi tutto il tempo necessario ed io ho capito veramente quello che aveva sentito quando l'ho fottuto. Quando alla fine mi ha riempito con la sua sborra, mi è sembrato che fosse lava, densa, calda, ed era selvaggiamente bello. Mi è piombato sulla spalla mentre mi prendeva da dietro, ma la cosa non mi ha preoccupato, poteva domandarmi di fare qualsiasi cosa, poteva fare qualsiasi cosa col mio corpo, ed aveva il mio completo consenso. Il resto del giorno l'abbiamo passato nudi uno nelle braccia dell'altro, baciandoci, toccandoci, fottendoci. Ci siamo anche succhiati l'un l'altro fino all'orgasmo, prendendo un po' dell'anima dell'altro dentro di noi. Andy mi ha spiegato perché aveva aspettato così a lungo: aveva paura che non avessi gli stessi sentimenti. Che un ragazzo così intelligente e bello (sono le sue parole) come me non fosse interessato. Ora sono contento che abbiamo aspettato perché negli ultimi dieci anni sono stato l'uomo più felice al mondo, il mio migliore amico è stato anche il mio miglior amante. Due to international translation technology this story may contain spelling or grammatical errors. To the best of our knowledge it meets our guidelines. If there are any concerns please e-mail us at: CustomerService@MenontheNet