Antonio era ormai in convento da più di 15 giorni ed era il più giovane di tutti i confratelli, con i suoi 18 anni appena compiuti. Aveva fatto amicizia con fratello Giovanni, suo vicino di cella. Giovanni aveva 25 anni, era alto e aveva il fisico prestante grazie alla sua precedente attività di fabbro. Era castano e aveva gli occhi dolci e una barba leggera sul volto. Antonio quel mattino afoso di fine luglio, stava chiedendo a Giovanni come facesse a resistere ai desideri della carne. Lui faceva peccato ogni sera e poi si fustigava per tornare in grazia di Dio. Giovanni fisso' i suoi occhi con uno sguardo avido e senza dire una parola gli accarezzo' la guancia e gli sussurro': "Come sei bello". Poi lo tiro' a se', lo abbraccio' e gli bacio' la guancia. Antonio era eccitato. Il suo cazzo gli diventava duro molto spesso e a volte gli toccava dover restare seduto durante la cena nel refettorio con il volto in fiamme e un'erezione dolorosa sotto la tonaca in attesa di farselo ammosciare. Adesso, di fronte a fratello Giovanni aveva la faccia rossa e il suo corpo era tutto un tremore. Giovanni, chiuse la porticina della cella e gli bisbiglio' di non fare rumore, che se no finivano davanti al Priore, fratello Giacomo. Fratello Giacomo era una specie di Savonarola e tuonava in tutti i suoi discorsi sul lassismo della societa' e sul clero in particolare. Ma tutti sapevano che in gioventu' aveva avuto molte donne e aveva diversi figli sparsi per tutta la comunità dei fedeli. Essere presi a compiere atti omosessuali significava essere condannati al pubblico ludibrio e alla cella d'isolamento per diversi mesi. Giovanni bacio' Antonio sulla bocca con tutto l'ardore dei suoi venticinque anni. Antonio era al suo primo bacio e la sua lingua rispose per lui. Giovanni gli sollevo la tonaca mettendo a nudo il cazzo bellissimo, leggermente ricurvo e con una gocciolina lucida sulla boccuccia dell'amore. Una folta peluria scura circondava il cazzo e le grosse palle rosee, facendo violento contrasto con la pelle bianca e tenera di questo ragazzo divino. La mano di Giovanni strinse il cazzo e lo massaggio' su e giu'. Antonio aveva ora gli occhi spalancati nel godimento. Giovanni gli sussurro' con disperazione di mettergli le mani sotto la tonaca per restituirgli il piacere. Impugnando i rispettivi cazzi si masturbavano molto dolcemente con gli occhi negli occhi. Giovanni esplose in un orgasmo violento che lo fece scuotere in tutto il corpo e gli zampilli sotto la tonaca impiastricciarono la mano di Antonio e fecero presto apparire chiazze bagnate sulla tonaca scure. L'odore di sperma nella stanzetta era fortissimo e eccitava ulteriormente i due giovani. Placati i sensi Giovanni si getto' sul cazzo di Antonio, ma non ebbe il tempo di metterselo in bocca che copiosi e fortissimi schizzi furono espulsi dal ragazzo in tutte le direzioni. Uno schizzo atterro' sulla guancia di Giovanni imbrattandogli la barba leggera. Giovanni si chino' sul cazzo dell'amico e lecco' i rivoli di sperma rimanenti, soffermandosi a baciare la cappella durissima. Quando gli spasmi si fermarono, i due si guardarono con un sorriso ricco di promesse e si baciarono ancora. 'L'amore non è peccato. Non lo sapevi?' disse serio Giovanni subito dopo, per mettere a tacere la domanda ansiosa che Antonio gli stava rivolgendo con gli occhi. Commenti e richieste a figo@subdimension.com Due to international translation technology this story may contain spelling or grammatical errors. To the best of our knowledge it meets our guidelines. If there are any concerns please e-mail us at: CustomerService@MenontheNet
Luca era sempre in viaggio per lavoro. Da Milano spesso doveva fare delle trasferte a Roma e ormai era abituato agli aeroporti. La sua azienda, infatti, forniva servizi informatici per la pubblica amministrazione; spesso - quindi - doveva recarsi al Ministero per parlare con i dirigenti e i funzionari e organizzare i servizi telematici. Si ricordava quando - le prime volte - era
Fabrizio ha ventiquattro anni. E' un ragazzo saggio; gli amici lo cercano sempre per un consiglio o per chiedergli un'opinione. Le ragazze, all'unanimità, lo considerano un gran figo perché Fabrizio è un ragazzo già completamente uomo. Ha una voce calda, ma soprattutto modi sicuri e una sua dignità di maschio. In certi momenti però traspare il ragazzo che è stato fino a poco tempo fa.
Alla fine del mese di luglio 2000 Rocco seppe in parrocchia che a metà agosto sarebbe partito dal suo paese in Calabria un pulmann con tutti i giovani della zona per il Giubileo dei Giovani, a Roma. Rocco finalmente aveva ceduto alle insistenze della famiglia e si era fidanzato con Lucia, che era proprio una brava ragazza, e anche carina. Certo fare sesso con lei era per lui una
Antonio era ormai in convento da più di 15 giorni ed era il più giovane di tutti i confratelli, con i suoi 18 anni appena compiuti. Aveva fatto amicizia con fratello Giovanni, suo vicino di cella. Giovanni aveva 25 anni, era alto e aveva il fisico prestante grazie alla sua precedente attività di fabbro. Era castano e aveva gli occhi dolci e una barba leggera sul volto. Antonio quel
Vittorio ha ventisei anni e frequenta il corso per diventare sottufficiale dell'Aeronautica. La sera deve studiare e quando ha la libera uscita si aggrappa al telefonino e parla con Sonia, la sua fidanzata. Parole tenere, ansiose di carezze, per le quali dovrà aspettare ancora una settimana. E' bello Vittorio, un fisico normale, da ragazzo appena uscito dall'adolescenza. I capelli
Vittorio era ormai al terzo mese del corso per allievi sottufficiali. Era stato un dolore per lui vedere Rocco abbandonare il corso. L'addestramento era molto duro e Rocco non ce l'aveva fatta: si era arreso ed era tornato nel suo paese in provincia di Catanzaro. L'aveva guardato con gli occhi lucidi il giorno che Rocco si accingeva a lasciare la caserma. Da Milano alla Calabria
© 1995-2025 FREYA Communications, Inc.
ALL RIGHTS RESERVED.